Disservizi laboratorio analisi e tensioni politiche all’ospedale Dono Svizzero di Formia

Disservizi laboratorio analisi e tensioni politiche all’ospedale Dono Svizzero di Formia

Il laboratorio analisi dell’ospedale Dono Svizzero di Formia è al centro di un confronto tra Enrico Tiero di Fratelli d’Italia e il Partito democratico, tra accuse su disservizi, nuove procedure e carenze strutturali.
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Il laboratorio analisi dell’ospedale Dono Svizzero di Formia è al centro di un acceso confronto tra Fratelli d’Italia e il Pd locale, con accuse incrociate su disservizi, nuove modalità di accesso agli esami e lunghe attese, evidenziando criticità nella gestione sanitaria regionale. - Gaeta.it

La gestione del laboratorio analisi dell’ospedale Dono Svizzero di Formia è al centro di un acceso confronto tra il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero, e il Partito democratico locale. Nel dibattito emergono accuse incrociate riguardo presunti disservizi, con segnalazioni di nuove modalità di accesso agli esami e lamento di lunghe attese. Le parole dei protagonisti raccontano uno scenario complesso, che coinvolge sia i pazienti più fragili sia i cittadini ordinari. Il caso ha acceso un dibattito sulle criticità del presidio sanitario locale e sulla gestione da parte della Regione Lazio.

Accuse di diffusione di fake news e la versione di enrico tiero

Enrico Tiero ha risposto con durezza alle voci che negli ultimi giorni circolavano sull’ospedale di Formia e sui laboratori analisi negli ospedali pontini. Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, si sarebbero diffuse notizie false che minerebbero la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario locale. Tiero definisce queste indiscrezioni “fake news” e sottolinea che non esiste nessuna emergenza relativa ai laboratori analisi nel territorio.

Nel dettaglio, erano state riportate segnalazioni riguardo a presunti cambiamenti nel modo di erogare alcuni esami dedicati a pazienti con codici di esenzione particolari . Questi pazienti, per come circolava l’informazione, avrebbero dovuto presentarsi al Centro unico di prenotazione per registrare le richieste, invece di rivolgersi direttamente al punto prelievi, come accadeva fino a quel momento. Lo scenario previsto prevedeva code lunghissime agli sportelli Cup e conseguenti problemi per accedere tempestivamente agli esami.

Tiero ha voluto chiarire che tutto questo “non ha alcun fondamento” e invita a diffidare da notizie non verificate, che possono creare allarmi ingiustificati tra gli utenti. Esprime invece totale fiducia nei dirigenti dell’Asl Latina, dal direttore generale Sabrina Cenciarelli ai responsabili delle strutture ospedaliere. Per lui queste indiscrezioni rischiano di destabilizzare l’utenza senza motivo, un danno che sembra inutile e ingiustificato. L’intervento di Tiero si inserisce in un contesto in cui la Regione Lazio è chiamata a garantire i servizi sanitari e a rassicurare i cittadini sul funzionamento dei presidi ospedalieri.

La replica del pd formiano e la denuncia di nuove procedure penalizzanti

La risposta del Partito democratico di Formia ha messo in dubbio la ricostruzione di Tiero definendola non aggiornata alla situazione attuale. Secondo il Pd, in realtà all’ospedale Dono Svizzero è stato introdotto un nuovo sistema per l’accesso ai prelievi per i pazienti più fragili, come oncologici, donne in gravidanza a rischio e trapiantati. Queste categorie fino a qualche giorno fa potevano rivolgersi direttamente al punto prelievi senza obbligo di prenotazione, una semplificazione utile a evitare attese e problemi. Adesso si sarebbe tornati al passaggio obbligato dal Cup, con conseguente registrazione, code e tempi più lunghi.

Il Pd definisce questo cambiamento una “piccola rivoluzione al contrario” che aggiunge un passaggio in più per utenti che avrebbero necessità di percorsi più rapidi, non più complicati. A conferma di queste modifiche, le nuove disposizioni sono esposte in modo chiaro all’interno della struttura ospedaliera, visibili a chiunque entri.

Il partito locale segnala anche una limitazione quantitativa per i prelievi destinati ai pazienti ‘ordinari’, fissati a 100 al giorno. Ciò crea il rischio che chi si presenta successivamente possa non riuscire a fare gli esami, soprattutto nelle giornate con grande afflusso, un problema avvertito come una sorta di “lotteria sanitaria”. Il Pd invita Tiero ad andare sul posto, per vedere le code, parlare con i pazienti e ascoltare il personale, ricordando che nel suo comunicato viene citato un codice di esenzione non esistente.

Le criticità più ampie dell’ospedale dono svizzero tra personale ridotto e liste d’attesa

Oltre alla disputa sulle modalità e code del laboratorio analisi, il Pd riflette sulle condizioni generali del Dono Svizzero. Il presidio ospedaliero soffrirebbe da tempo per carenza di personale e pressione crescente negli reparti. Le liste d’attesa per visite specialistiche si allungherebbero a tal punto da spingere molti cittadini a rivolgersi alle strutture private, a patto che possano permettersi i costi.

Un aspetto particolarmente critico interessa il reparto di ginecologia, dove i lavori sono bloccati da tempo. Gli operatori sanitari hanno più volte segnalato questa criticità senza ricevere riscontri dalle istituzioni regionali. La richiesta è quella di un intervento concreto, non più comunicati stampa, per affrontare le difficoltà quotidiane e investire nelle strutture pubbliche.

Le tensioni intorno all’ospedale di Formia non riguardano solo aspetti logistici ma mettono in luce lo stato di salute dell’intera sanità locale, con segnalazioni di disagi per pazienti e per il personale. Il confronto tra Regione Lazio, direzione Asl e principali leader politici prosegue, fra accuse e smentite. Intanto la situazione nei corridoi del Dono Svizzero resta sotto osservazione, con utenti che cercano soluzioni ai problemi crescenti di accesso alle cure.

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