Nel comune di cerveteri, nella frazione i terzi, diversi nuclei familiari affrontano da giorni una grave mancanza di acqua potabile. La situazione sulla fornitura idrica si trascina da tempo senza soluzioni concrete, nonostante impegni e promesse dell’amministrazione locale. Fratelli di Italia ha presentato un esposto-denuncia che segnala l’emergenza e chiede interventi urgenti alle autorità competenti.
Disservizi idrici persistenti e promesse non mantenute dall’amministrazione
Le difficoltà nell’erogazione dell’acqua potabile a i terzi non rappresentano un fatto nuovo. Nel 2019 e nuovamente nel 2022, il comune di cerveteri aveva annunciato di aver risolto i problemi legati alla rete idrica della frazione. Tuttavia in quest’ultima estate, durante un’interrogazione in agosto 2024, la sindaca elena gubetti aveva assicurato che si sarebbero messi in campo interventi per affrontare l’annosa questione. Oggi, però, i disagi continuano.
Fratelli di Italia mette in evidenza come nonostante le molte segnalazioni di cittadini residenti, l’erogazione rimanga interrotta da giorni per molte famiglie. Le ripetute promesse sono rimaste sulla carta, creando confusione e malcontento tra la popolazione. La frazione soffre di un servizio intermittente e poco affidabile che incide sulla qualità della vita di chi abita in quella zona.
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Testimonianze e situazioni di fragilità
La denuncia raccoglie testimonianze che mostrano come le difficoltà coinvolgano anche persone con situazioni di fragilità, inclusi soggetti con disabilità e condizioni socio-economiche precarie. Questo aggrava la situazione, rendendo urgente un intervento mirato da parte degli enti responsabili. A queste condizioni si aggiunge una gestione poco chiara tra gli enti locali e le società coinvolte nella distribuzione dell’acqua.
L’esposto-denuncia: destinatari, ragioni e richieste precise
L’esposto presentato da fratelli di italia è rivolto a più enti istituzionali. Tra i destinatari figurano la procura della repubblica presso il tribunale di civitavecchia, acea ato2 spa, arsial che gestisce l’acquedotto rurale della frazione, il garante del servizio integrato della regione lazio, l’autorità idrica regionale e l’arpa lazio.
Nel documento viene ricordato che l’accesso all’acqua potabile è un diritto sancito a livello internazionale, riconosciuto anche dalla costituzione italiana come elemento fondamentale per la vita e la salute pubblica. Nonostante ciò, alcune famiglie sono state lasciate senza acqua in condizioni anche gravi, con effetti che coinvolgono la salute e il benessere degli abitanti.
“Le segnalazioni dei disservizi non sono nuovi episodi isolati ma accadimenti ripetuti, che coinvolgono una serie di amministrazioni e gestori.” Fratelli di Italia sottolinea come la situazione a questo punto appaia intrecciata da responsabilità diffuse e scarichi tra enti, con scarsa trasparenza e inefficacia nella gestione del problema.
Nel testo si rivendica la necessità di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione e si punta il dito sull’inerzia dell’amministrazione comunale nel garantire un servizio pubblico essenziale. L’esposto invita le autorità a intervenire per accertare responsabilità penali e adottare misure per ristabilire l’erogazione dell’acqua in tempi rapidi.
La situazione tra enti e gestori
La gestione poco chiara tra enti locali e società chiamate a distribuire l’acqua alimenta la crisi. L’esposto denuncia una mancanza di trasparenza e collaborazione che complica la risoluzione dei problemi.
Il ruolo della sindaca e delle istituzioni locali nella gestione del problema
L’esposto denuncia in modo specifico la condotta dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca elena gubetti. Secondo quanto riportato, il comune ha funzioni di vigilanza e coordinamento sui servizi essenziali, come definito dal decreto legislativo n. 267/2000. Nonostante questo, non sono stati messi in pratica interventi immediati per risolvere il problema delle utenze di i terzi.
La mancanza di iniziative concrete e tempestive configura una negligenza grave da parte della giunta locale, con conseguenze dirette sulla salute e la sicurezza delle persone coinvolte. La sentenza del tar lazio n. 3434 del 2023 ha ribadito il diritto dei cittadini a rivolgersi agli enti per tutelare l’accesso al servizio idrico in caso di disservizi prolungati.
Il mancato rispetto di questo diritto fondamentale viola anche l’articolo 32 della costituzione italiana, che tutela la salute pubblica, oltre alle norme che regolano il servizio pubblico. A questo si aggiunge la critica rivolta alla sindaca per aver omesso misure d’emergenza, trasparenza e comunicazioni adeguate alla comunità.
La condotta apparirebbe non solo di tipo amministrativo, ma anche suscettibile di configurarsi come abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. L’esposto chiede dunque di verificare profili di responsabilità penale e di accompagnare l’attività giudiziaria con interventi concreti per rimettere a norma il servizio idrico nel territorio.
Richieste delle opposizioni e delle autorità per ripristinare la fornitura idrica
Fratelli di Italia ha formulato una serie di richieste precise alle autorità coinvolte. Tra queste, alla procura della repubblica si chiede di accertare responsabilità penali riguardo l’interruzione del pubblico servizio e eventuali altri reati legati alla situazione. Al comune di cerveteri si richiede l’adozione immediata di tutte le misure utili a garantire il ritorno dell’acqua nelle abitazioni interessate.
Al garante del servizio idrico integrato della regione lazio si domanda di intervenire per esercitare la vigilanza sui gestori, affinché applichino le regole vigenti e risolvano le anomalie segnalate. L’autorità idrica regionale e gli altri organi competenti devono verificare le cause del disservizio e imporre a arsial gli interventi necessari.
Viene chiesto inoltre che venga assicurata una comunicazione trasparente e un supporto concreto ai cittadini colpiti. Fra i provvedimenti urgenti richiesti c’è la fornitura di acqua mediante autobotti o altri mezzi, per mitigare il disagio in attesa della soluzione definitiva.
Infine si sollecita la valutazione di misure risarcitorie per le famiglie danneggiate da questa situazione di emergenza. Tutte le richieste mirano a far luce su una crisi che dura da anni e a impedire che le criticità si ripetano, salvaguardando salute e diritti delle persone coinvolte.