Il carcere di Avellino ha registrato nuovi episodi di tensione e violenza nelle prime ore di domenica, mentre erano in corso operazioni di trasferimento di diciotto detenuti e una perquisizione straordinaria nelle celle di alcune sezioni. L’intervento delle forze dell’ordine è stato necessario per ripristinare la calma, ma non sono mancati danni materiali e un’aggressione a un agente della Polizia Penitenziaria.
I fatti avvenuti durante le operazioni di trasferimento dei detenuti
Le operazioni di trasferimento sono state indicate come il momento in cui è scoppiato il caos più rilevante all’interno della Casa Circondariale di Avellino. Secondo la segnalazione del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, la situazione è degenerata quando alcuni detenuti hanno iniziato a lanciare oggetti contro gli agenti. In particolare, un sostituto commissario della Polizia Penitenziaria è stato colpito alla testa da una bottiglietta d’acqua. L’aggressione ha causato una prognosi di tre giorni per il poliziotto.
Non solo aggressioni fisiche: alcuni detenuti hanno distrutto parte dei locali dove erano temporaneamente trattenuti in attesa di essere trasferiti. Sono riusciti a forzare i cancelli dei passeggi provocando scontri e tafferugli. La reazione ha messo a rischio sia gli operatori penitenziari che la sicurezza dell’intera struttura.
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Intervento delle forze dell’ordine per contenere la situazione
Per contenere la situazione, sono intervenuti anche gli agenti del Gruppo Operativo Intervento , specializzati nelle situazioni di crisi nel sistema penitenziario, assieme ai Carabinieri e alla Polizia di Stato. Questi ultimi hanno collaborato per mantenere l’ordine nelle aree limitrofe alla prigione, dove la tensione rischiava di estendersi anche fuori.
I risultati delle perquisizioni straordinarie nelle celle
Durante la giornata di domenica, nel corso della perquisizione straordinaria nelle celle delle sezioni coinvolte, le forze dell’ordine hanno sequestrato numerosi dispositivi elettronici proibiti all’interno del carcere. Tra gli oggetti trovati ci sono stati diversi smartphone, cavi Usb e caricabatterie nascosti tra le suppellettili o sui detenuti.
La presenza di questi strumenti tecnologici nelle sezioni sarebbe un elemento che contribuisce a alimentare il disagio e le tensioni tra i reclusi, e rappresenta una violazione chiara delle norme penitenziarie. La rimozione di questi dispositivi rientra nella strategia di contrasto all’illegalità all’interno della struttura e al controllo del possibile scambio di comunicazioni non autorizzate.
Un problema che riguarda la sicurezza interna
Il sequestro di materiale vietato evidenzia il problema persistente dell’introduzione di strumenti vietati all’interno delle carceri, fenomeno che rende più complicato assicurare la sicurezza sia degli agenti che degli stessi detenuti.
Reazioni e richieste dei sindacati sulla situazione in carcere
Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, tra cui il Sappe e la Uilpa, hanno espresso solidarietà all’agente ferito durante i disordini e hanno sottolineato l’importanza del lavoro degli operatori penitenziari nei momenti di crisi. Marianna Argenio, vice segretario regionale del Sappe, ha portato all’attenzione della stampa il rischio corso durante le operazioni e la necessità di un intervento deciso sul fenomeno della violenza in carcere.
Raffaele Troise della Uilpa ha richiamato l’attenzione sulle condizioni nelle quali operano gli agenti con il continuo aumento degli episodi di violenza. Entrambi i sindacati hanno sollecitato l’adozione di misure più severe contro i detenuti violenti, invocando un sistema di tolleranza zero.
Richieste per un sistema penitenziario più sicuro
Le richieste puntano a nuove regole che possano garantire maggiore controllo e sicurezza, evitando che la delinquenza interna trovi spazio e impunità. Il problema dell’ordine nelle carceri italiane resta una questione aperta a livello nazionale. Gli ultimi fatti di Avellino riflettono una crisi che coinvolge più strutture e impone una riflessione sulle strategie e risorse a disposizione per gestire situazioni di conflitto.