Disoccupazione aprile 2025: scende al 5,9% con un calo significativo tra i giovani

Disoccupazione aprile 2025: scende al 5,9% con un calo significativo tra i giovani

I dati Istat di aprile 2025 mostrano un calo della disoccupazione in Italia, soprattutto tra i giovani, con aumento degli inattivi e crescita dell’occupazione femminile e dei contratti stabili su base annua.
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Ad aprile 2025 in Italia il tasso di disoccupazione è calato al 5,9%, con un miglioramento significativo tra i giovani, mentre gli inattivi sono aumentati leggermente. L’occupazione complessiva è stabile, con crescita dei contratti permanenti e lavoro autonomo, evidenziando segnali di maggiore stabilità nel mercato del lavoro. - Gaeta.it

I dati preliminari diffusi dall’istat raccontano una situazione mista sul fronte dell’occupazione in italia ad aprile 2025. Il tasso di disoccupazione ha mostrato un leggero calo, mentre aumentano gli inattivi. L’analisi mensile e quella annuale portano a leggere trend differenti, con variazioni importanti tra categorie di lavoratori e fasce d’età.

L’andamento del tasso di disoccupazione e disoccupazione giovanile

Ad aprile 2025, il tasso di disoccupazione in italia si è fermato al 5,9%, registrando un calo di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo. Questo dato è accompagnato da una riduzione più marcata nella fascia giovanile, dove il tasso passa al 19,2%, in diminuzione di 1,2 punti rispetto al mese precedente. Questi valori indicano una lieve ripresa nel mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, tradizionalmente i più colpiti dalla mancanza di opportunità. Tuttavia, nonostante il calo della disoccupazione, il tasso di inattività è salito leggermente allo 33,2%, uno 0,1% in più rispetto a marzo. L’aumento degli inattivi suggerisce che alcune persone potrebbero essersi temporaneamente allontanate dal mercato del lavoro, senza però entrare nelle statistiche dei disoccupati.

Distribuzione dell’occupazione e cambiamenti demografici

Il totale degli occupati ad aprile si è mantenuto stabile a circa 24 milioni 200 mila persone, senza variazioni significative sul mese precedente. Dietro questo dato complessivo però si nascondono dinamiche contrastanti. Nel dettaglio, è aumentato il numero di occupati tra le donne, i lavoratori tra 25 e 34 anni e quelli sopra i 50 anni. Questi incrementi hanno compensato un calo nell’occupazione tra gli uomini e nelle altre fasce d’età non specificate. Dal punto di vista della tipologia di contratto, si segnala un aumento degli occupati con contratti a termine dello 0,8% e degli autonomi dell’1%, mentre i dipendenti permanenti hanno registrato una contrazione dello 0,5%. Questo spostamento tra forme di lavoro suggerisce una maggiore incidenza di lavori temporanei e autonomi.

Stabilità e variazioni nel tasso di occupazione

Il tasso di occupazione, che misura la percentuale di persone in età lavorativa effettivamente impiegate, è rimasto stabile al 62,7%, nello stesso valore del mese precedente. Questo equilibrio indica che la crescita o la diminuzione di occupazione nei diversi segmenti si compensano, senza influire sul dato percentuale complessivo. Nonostante la stabilità mensile, è importante valutare i dati su base più lunga per comprendere le tendenze reali del mercato del lavoro.

Confronto con l’aprile 2024: trend positivi e negativi nel lavoro

Il confronto con aprile 2024 mostra un quadro più positivo. Il numero di occupati è aumentato dell’1,2%, equivalenti a circa 282 mila persone in più. Questa crescita è soprattutto attribuibile all’aumento dei lavoratori con contratti permanenti, cresciuti di 345 mila unità , e degli autonomi, che sono aumentati di 110 mila . All’opposto, sono diminuiti i dipendenti a termine di 173 mila unità . Questi dati suggeriscono una maggiore stabilità del lavoro con contratto fisso a confronto con un calo dei rapporti temporanei. Il mercato mostra dunque segnali di cambiamento, con un’occupazione più strutturata che si afferma su base annua.

Le statistiche dell’istat di aprile 2025 restituiscono così un quadro dettagliato, fatto di diverse dinamiche che fotografano la realtà occupazionale in italia. L’equilibrio tra variazioni mensili e cambiamenti più ampi su base annuale aiuta a capire meglio la complessità del lavoro nel paese. Lo scenario conferma alcuni trend già noti, tra cui la persistente difficoltà per i giovani ma anche segnali di miglioramento, soprattutto grazie alle forme di lavoro stabili e all’incremento dell’occupazione femminile.

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