Un ordigno risalente al secondo conflitto mondiale è stato disinnescato e brillato nel territorio del Comune di Bologna, in via Prati di Caprara. L’intervento ha richiesto l’impiego dei genieri dell’Esercito e l’attivazione di misure di sicurezza per tutelare residenti e traffico aereo. L’episodio si inserisce in una serie di interventi di bonifica effettuati nel 2025 nelle regioni centrali dell’Italia.
Ritrovamento dell’ordigno e condizioni di conservazione
La bomba d’aereo recuperata a Bologna pesava circa 53 chili, di cui 26 di tritolo, e risale alla seconda guerra mondiale. Di fabbricazione americana, l’ordigno si presentava in precarie condizioni, con segni evidenti di deterioramento dovuti al tempo. Questi fattori hanno reso necessario un intervento urgente per garantire la sicurezza dell’area e delle persone nelle vicinanze. L’identificazione e la valutazione dell’ordigno sono state fondamentali per pianificare un’operazione precisa e predittiva dei rischi.
Il ritrovamento è avvenuto in una zona residenziale e commerciale, aumentando la complessità dell’intervento. La particolare fragilità dell’ordigno, unita alla presenza di materiali esplosivi ancora attivi dopo oltre settanta anni, ha richiesto la messa in campo di professionisti altamente specializzati. La bomba, pur parzialmente corrotta, conservava ancora componenti funzionanti dell’innesco, elemento che avrebbe potuto attivare l’esplosione se non neutralizzati.
Leggi anche:
Fasi e modalità dell’operazione di disinnesco e brillamento
L’operazione si è svolta in due distinte fasi. Prima di tutto, i genieri dell’Esercito hanno proceduto a rimuovere i sistemi di innesco contenuti nell’ordigno. Questa fase ha comportato una delicatezza estrema per evitare qualsiasi detonazione accidentale. Successivamente, la bomba è stata spostata in un’area sicura, appositamente predisposta per il brillamento controllato.
Il brillamento è consistito nella detonazione controllata della carica residua in un luogo dove non potesse arrecare danni a persone o immobili. L’intervento è stato coordinato dalla prefettura di Bologna e dal comando forze operative nord dell’Esercito, con un piano studiato per limitare ogni possibile conseguenza. Gli specialisti hanno seguito protocolli rigorosi per garantire la sicurezza pubblica, utilizzando dispositivi di monitoraggio e recinzioni per interdire accessi non autorizzati.
Misure di sicurezza adottate e impatto sulla città
Durante le operazioni una parte rilevante della zona attorno a via Prati di Caprara è stata interdetta al traffico veicolare. Il traffico aereo dallo scalo di Bologna è stato temporaneamente limitato, per non compromettere le procedure di emergenza durante il brillamento. Circa 250 persone residenti nelle aree vicine all’ordigno sono state evacuate preventivamente.
La chiusura di alcune strade ha generato deviazioni e modifiche alla viabilità urbana, con interventi della polizia locale per regolare i flussi di traffico. I cittadini interessati hanno ricevuto comunicazioni dirette sulle modalità e tempi dell’evacuazione, per facilitare lo svolgimento delle operazioni e ridurre disagi. La collaborazione tra autorità militari e civili ha evitato episodi di panico o disordine pubblico.
Attività di bonifica degli ordigni nella regione e ruolo dei genieri
Gli specialisti dell’Esercito di Castel Maggiore operano nell’area che comprende le regioni Marche, Umbria, e le province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Firenze. Nel 2025 hanno portato a termine circa 115 interventi di bonifica, focalizzati sulla rimozione e distruzione di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale. Tra i casi più rilevanti, la distruzione di una bomba d’aereo da 500 libbre rinvenuta nel porto di Ancona.
Questi interventi costituiscono una parte essenziale del controllo del territorio e della sicurezza pubblica, soprattutto in aree dove i ritrovamenti di residuati bellici sono frequenti. Il lavoro dei genieri richiede procedure meticolose, personale preparato e attrezzature specifiche. La loro presenza consente di affrontare situazioni di rischio elevato, assicurando la prevenzione di eventi che potrebbero causare danni a persone o strutture.
I ritrovamenti di ordigni nelle zone urbane sono una sfida continua e richiedono coordinamento tra diverse istituzioni, dai comandi militari alle prefetture, fino alle forze dell’ordine e servizi di emergenza. Gli strumenti di disinnesco evoluti e la formazione costante degli operatori rappresentano la chiave per intervenire tempestivamente con risultati di sicurezza garantita.