A tuttfood 2025, la fiera milanese dedicata all’alimentazione, dimmidisì, marchio di punta del gruppo la linea verde, ha portato una novità capace di mettere in gioco tecnologia e sensazioni. All’interno dello stand trasformato in un vero e proprio laboratorio sensoriale, visitatori e professionisti hanno sperimentato una degustazione innovativa grazie alla collaborazione con thimus, azienda leader nella sensory neuroscience. Questa esperienza ha permesso di studiare in tempo reale le reazioni del cervello di chi assaggia, combinando gusto e dati biometrici in modo mai visto prima.
Laboratorio sensoriale: come la tecnologia misura le emozioni durante la degustazione
Il punto di forza dell’evento è stato l’utilizzo di dispositivi biometrici indossabili, non invasivi, pensati per monitorare le risposte neurofisiologiche mentre si assaggiano i nuovi prodotti dimmidisì. Questi strumenti hanno rilevato parametri come attenzione, coinvolgimento, grado di stress, risposta affettiva e carico cognitivo. In pratica, mentre il partecipante mangiava, i sensori traducevano le reazioni emotive direttamente in dati scientifici. Questo metodo ha aperto una nuova porta nella comprensione dell’esperienza alimentare, spostando il focus dalla semplice preferenza gustativa a qualcosa di molto più profondo: cosa succede dentro la mente e il corpo di chi gusta un alimento.
Tecnologia e risposte cerebrali
Grazie a questa tecnologia thimus, ogni dettaglio come l’aroma, la consistenza o il sapore è stato associato alle risposte cerebrali e corporee, tracciate in tempo reale. È stato possibile così osservare in modo preciso quali elementi del cibo suscitano interesse, piacere o addirittura tensione. Questa tecnica supera i tradizionali test di gradimento perché l’indicazione non si basa solo su ciò che il soggetto dichiara, ma su segnali oggettivi captati dal sistema nervoso. Quindi, la ricerca è passata da un approccio puramente qualitativo a uno quantitativo, in cui i dati neurologici guidano la lettura delle emozioni legate al cibo.
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Innovare il food marketing con l’ascolto diretto delle emozioni
L’esperienza di dimmidisì ha mostrato come l’industria alimentare possa utilizzare strumenti tecnologici per intercettare reazioni inconsce e reali del consumatore. Secondo domenico battagliola, amministratore delegato di la linea verde, questo approccio aiuta a dare “voce” alle emozioni generate da un cibo sano e gustoso, raccontando risultati non solo con parole ma con numeri e grafici.
dimmidisi ha così tracciato una strada diversa nell’innovazione, spostando l’attenzione dal prodotto fine a se stesso a un contatto più personale e intimo con chi sceglie di mangiare i suoi alimenti. In pratica, la relazione con il consumatore diventa più profonda, basata su dati reali e non solo su intuizioni o sondaggi. Questi elementi possono supportare decisioni mirate nello sviluppo dei prodotti, nelle campagne di comunicazione e nelle proposte commerciali.
La rivoluzione dei wearable device
L’introduzione della sensory neuroscience nel food apre scenari nuovi, in cui il gusto si analizza con strumenti che parlano il linguaggio della mente e del corpo. In questo modo si delimita il campo tra semplice consumo e esperienza emotiva, mettendo al centro il cliente in modo concreto. La scelta di dimmidisì di usare i wearable device per raccogliere le reazioni durante la degustazione è un passo che rispecchia l’evoluzione delle dinamiche di mercato verso una maggiore personalizzazione.
Dimmidisì conferma il ruolo di pioniere nella fusione tra scienza e piacere a tavola
Questa iniziativa a tuttfood ha sottolineato il posizionamento di dimmidisì come azienda attenta al binomio scienza e gusto. La linea verde, con il suo marchio, dimostra come sia possibile mantenere il focus sul benessere autentico senza rinunciare al piacere di mangiare bene. La degustazione si trasforma così in un momento di scoperta, non solo per il palato ma per il cervello.
L’uso di metodi neuroscientifici per studiare il food coinvolge non solo esperti ma anche il pubblico. Visitatori, buyer e addetti ai lavori hanno vissuto un’azione che unisce tecnologia e sensazioni, dimostrando che oggi l’esperienza del cibo passa anche da questi nuovi modi di ascoltare il corpo. Le risposte raccolte durante la taste innovation experience hanno fornito una mappa concreta delle emozioni legate ai prodotti, confermando come il consumo alimentare sia prima di tutto un atto emotivo.
Un futuro alimentato da gusto e scienza
dimmidisì ribadisce così il proprio interesse per una ricerca che va oltre il tradizionale, andando a toccare temi che riguardano la mente e i sensi. L’incontro tra gusto e scienza rappresenta un momento chiave per il futuro del food, in cui noi consumatori impariamo a conoscere meglio cosa ci succede dentro mentre mangiamo, e chi produce alimenti dispone di strumenti più precisi per rispondere alle nostre esigenze.