Mercati asiatici incerti prima dei dati sul lavoro negli Stati Uniti, i riflettori puntati sulle mosse di Trump e la Fed

Mercati asiatici incerti prima dei dati sul lavoro negli Stati Uniti, i riflettori puntati sulle mosse di Trump e la Fed

I mercati azionari asiatici mostrano andamenti contrastanti in attesa dei dati sull’occupazione americana, influenzati dalle politiche di Donald Trump e dalle decisioni future della Federal Reserve sui dazi.
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I mercati asiatici mostrano andamenti contrastanti in attesa dei dati sull’occupazione USA, che influenzeranno le decisioni della Federal Reserve sui dazi e la politica economica. - Gaeta.it

I mercati azionari asiatici hanno mostrato andamenti contrastanti in attesa dei dati sull’occupazione americana, previsti nel primo pomeriggio. Le cifre dovrebbero confermare un aumento del tasso di disoccupazione e un rallentamento delle assunzioni, legati alle politiche commerciali adottate dall’amministrazione di Donald Trump. Questi dati rivestono un ruolo centrale per capire l’orientamento futuro della Federal Reserve, in particolare sulle possibili modifiche ai dazi.

Andamento delle principali borse asiatiche tra segni negativi e modesti guadagni

Nella seduta di oggi, Tokyo ha ceduto lo 0,15%, segnando una leggera flessione mentre Hong Kong ha registrato un calo più marcato dello 0,7%. Contrariamente, Shanghai ha guadagnato lo 0,2% e Shenzhen ha messo a segno un progresso più consistente dell’1%. Seoul ha messo a segno il rialzo più netto tra i grandi mercati asiatici, con un +1,2%, segno di una maggiore fiducia nella regione. Sydney ha mostrato un andamento stabile, senza variazioni apprezzabili, chiudendo praticamente sulla parità. Questi movimenti riflettono in parte l’incertezza degli investitori davanti alle prossime comunicazioni economiche statunitensi.

Le reazioni differenti tra le piazze asiatiche sottolineano l’assenza di una direzione univoca. Alcuni mercati scontano le incertezze legate ai rapporti commerciali con gli Stati Uniti, mentre altri vantano ancora posizioni di forza sostenute da fattori locali o desiderio di cautela verso gli sviluppi globali.

Le attese per i dati americani e l’effetto sulle mosse di politica economica

I dati sull’occupazione negli Stati Uniti rivestono un ruolo chiave, poiché potrebbero mostrare un aumento del tasso di disoccupazione e un rallentamento nelle assunzioni, elementi collegati alle politiche commerciali restrittive volute da Trump. Le misure sui dazi hanno già influito sui flussi economici globali e sulle decisioni delle aziende in termini di assunzioni.

Gli investitori osservano con attenzione anche i dati relativi ai PMI del settore servizi attesi in giornata. Queste informazioni aiuteranno a valutare il momentum dell’economia americana e le pressioni inflazionistiche che spingono la Fed a decidere se intervenire con tagli ai dazi o modifiche ai tassi. L’ipotesi di un rallentamento maggiore potrebbe spostare la banca centrale verso iniziative più accomodanti per sostenere la crescita.

Ieri Trump ha stretto un nuovo accordo commerciale con il Vietnam, una mossa che potrebbe alleggerire alcune tensioni internazionali legate ai dazi. Questo accordo viene esaminato dagli operatori come segnale di possibili aperture diplomatiche in vista di negoziati più ampi.

Reazioni nei mercati americani, europei e indicatori finanziari

I future su Wall Street hanno registrato un leggero rialzo, prolungando la spinta nata ieri, quando l’indice principale ha raggiunto un nuovo massimo storico. Anche i mercati europei mostrano un moderato aumento, ma con un atteggiamento prudente rispetto alle novità sui dazi e ai dati macro in pubblicazione.

Il settore obbligazionario americano ha visto un recupero lieve dei Treasury, con i rendimenti che sono scesi di due punti base, toccando il 4,259%. Questo movimento segue le vendite significative di ieri ed esprime la cautela degli investitori verso i rischi di rallentamento economico. Sul fronte valutario, l’euro/dollaro si mantiene stabile, poco sotto quota 1,18, segnalando un equilibrio nei flussi commerciali e finanziari.

La sterlina registra un modesto rialzo dopo le dichiarazioni di fiducia del premier britannico Keir Starmer verso la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves, segno di stabilità politica nella gestione della finanza pubblica del Regno Unito.

Il mercato petrolifero mostra vendite nell’ordine dello 0,8%, con il WTI scambiato attorno a 66,93 dollari al barile. Il calo riflette timori su una possibile diminuzione della domanda legata al rallentamento economico globale, oltre alle fluttuazioni nella produzione da parte dei principali paesi esportatori.

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