Dieci film legati all'Emilia-Romagna protagonisti al Biografilm Festival 2025 a Bologna

Dieci film legati all’Emilia-Romagna protagonisti al Biografilm Festival 2025 a Bologna

Il Biografilm Festival di Bologna 2025 celebra l’Emilia-Romagna con dieci documentari che esplorano storie sociali, culturali e personali, valorizzando la collaborazione con la Film Commission regionale.
Dieci Film Legati All27Emilia R Dieci Film Legati All27Emilia R
Il Biografilm Festival 2025 di Bologna celebra l'Emilia-Romagna con dieci documentari che raccontano storie sociali, culturali e personali legate al territorio, valorizzando la collaborazione con la Film Commission regionale. - Gaeta.it

Ogni anno il Biografilm Festival di Bologna diventa un punto di riferimento per il cinema documentario e biografico. Nel 2025, il legame con l’Emilia-Romagna si fa più forte grazie a dieci film che hanno scelto il territorio per storie, produzioni o ambientazioni. Dal 6 al 16 giugno, il festival offrirà uno spaccato prezioso sulle realtà sociali, culturali e storiche della regione, valorizzando anche il ruolo attivo della Film Commission regionale.

Il legame tra biografilm e emilia-romagna: un patrimonio in crescita

L’edizione 2025 del Biografilm Festival conferma l’Emilia-Romagna come laboratorio vivace per il cinema documentario. Il festival, diretto da Chiara Liberti e Massimo Benvegnù, riconosce la regione non solo come sfondo di storie, ma come parte integrante della produzione audiovisiva. Benvegnù ha sottolineato che molti film provenienti dall’Emilia-Romagna trovano nel Biografilm una rampa per raggiungere il pubblico internazionale, mentre altri ritornano in territorio emiliano romagnolo dopo aver collezionato premi all’estero. Questa circolarità tra locale e globale crea un circuito fertile per registi, produttori e operatori culturali.

Non è un caso la collaborazione stretta con la Film Commission dell’Emilia-Romagna, che sostiene numerose opere presenti nel programma. L’ente regionale agisce come supporto tecnico, logistico e finanziario, mettendo a disposizione risorse che facilitano la realizzazione di progetti con radici nella regione. Questa sinergia permette di portare sullo schermo temi incisivi e spesso poco raccontati, capaci di dibattere su identità, storie sociali e spazio urbano.

I film che raccontano emilia-romagna: temi e varietà d’ambientazioni

Tra i dieci titoli inclusi nel festival, si trova una varietà di opere con temi diversi. “100 litri di birra” di Teemu Nikki affronta un ambito inusuale: la birra finlandese Sahti, una tradizione molto sentita in Finlandia, ma con legami produttivi anche nel territorio emiliano-romagnolo. Questo documentario chiarisce come culture lontane possano intrecciarsi anche attraverso prodotti artigianali, simboli di un patrimonio da scoprire.

“A luci spente” di Mattia Epifani ripercorre la vicenda di Loris Stecca, pugile che ha raggiunto l’apice dei successi sportivi prima di affrontare una caduta personale drammatica. Il film si svolge principalmente tra le città dell’Emilia-Romagna, affacciandosi su tematiche di sport e resilienza umana. “Comrades” di Joanna Janikowska racconta invece le vicende di tre giovani comunisti bolognesi decisi a cambiare l’ambiente politico e sociale, offrendo un ritratto vivo delle contraddizioni e aspirazioni che ancora animano la città.

Documentari sociali e storie di resilienza presenti al festival

Tra i lavori in programma spicca “Fango – Storia di una alluvione” di Marco Cortesi e Mara Moschini, un documentario in quattro episodi che documenta uno dei disastri climatici più gravi nella storia italiana. Il film ricostruisce impatti, reazioni e la resilienza delle comunità colpite in Emilia-Romagna, un territorio che ha conosciuto drammatiche inondazioni. Attraverso testimonianze e immagini si dà voce a chi ha vissuto sulla propria pelle quei momenti difficili.

“Il Pilastro” di Roberto Beani si concentra su uno dei quartieri più noti di Bologna, indagandone le trasformazioni urbanistiche e sociali. Il film mette in luce le contraddizioni tra spazi pubblici e vita quotidiana, mostrando come le scelte urbanistiche influenzino la comunità. “Radio Solaire – Radio diffusion rurale” di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher presenta la storia di Giorgio Lolli, antennista e sperimentatore bolognese, figura chiave nello sviluppo delle trasmissioni radio rurali. Con il racconto della sua impresa, il documentario illustra come tecnologia e ambienti periferici si siano contaminati nel tempo.

Storie di vita e ricordi personali nel contesto emiliano-romagnolo

Altre pellicole affrontano storie più intime e personali. “Dear Audience” di Enrico Baraldi si concentra su due giovani attrici arrivate da Kyiv in Italia, che raccontano le difficoltà e le speranze di chi lascia la propria terra per cercare rifugio e nuove opportunità. Questo documentario si colloca nel contesto contemporaneo dei flussi migratori e dei rapporti tra culture diverse.

“Con quale allegria” di Francesco Frisari esplora la somiglianza impossibile tra il regista e suo zio, che ricorda Lucio Dalla, voce iconica di Bologna e della musica italiana. Attraverso immagini familiari e ricordi si costruisce un racconto personale che si intreccia con la memoria collettiva della città. “Il faro – Il fantastico viaggio della banda rulli frulli” di Gianluca Marcon e Diego Gavioli chiude idealmente il quadro con una narrazione rivolta alle nuove generazioni, raccontando l’avventura musicale di un gruppo che prende vita proprio nel cuore di Emilia-Romagna.

Il Biografilm Festival a Bologna punta così a esporre una pluralità di punti di vista sull’Emilia-Romagna, restituendo l’immagine di una regione viva e complessa, capace di ispirare cinema che racconta storie radicate nei luoghi e nelle vite.

Change privacy settings
×