Deroga giudiziaria per undici ultrà della Sampdoria coinvolti negli scontri del derby di coppa italia con il Genoa

Deroga giudiziaria per undici ultrà della Sampdoria coinvolti negli scontri del derby di coppa italia con il Genoa

La procura indaga undici ultrà della Sampdoria per disordini e violenze durante il derby di Coppa Italia con il Genoa, con richieste di misure cautelari differenziate e accuse di resistenza a pubblico ufficiale.
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Indagine aperta su ultrà della Sampdoria per violenze e disordini legati al derby di Coppa Italia contro il Genoa, con richieste di misure cautelari e tensioni storiche tra le tifoserie. - Gaeta.it

Gli eventi violenti legati al derby di Coppa Italia tra Sampdoria e Genoa, tenutosi il 25 settembre scorso, hanno portato all’apertura di un’inchiesta su un gruppo di ultrà blucerchiati. L’indagine riguarda episodi di resistenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti, oltre a un assalto al pullman della squadra dopo una sconfitta in campionato. L’udienza davanti alla giudice per le indagini preliminari segna un punto importante con la richiesta della Procura per misure cautelari differenziate.

Le accuse e le richieste della procura contro gli ultrà della sampdoria

La Procura ha presentato una richiesta articolata nei confronti di undici tifosi di Sampdoria ritenuti protagonisti di disordini durante e dopo il derby di Coppa Italia con il Genoa. Gli estremi contestati includono resistenza a pubblico ufficiale e il lancio di oggetti pericolosi. Due di loro sono gravati da accuse ulteriori, tra cui l’assalto al pullman della squadra, avvenuto il 29 marzo dopo una sconfitta in casa contro il Frosinone.

Alla luce di questi fatti, la pm Monica Abbatecola ha avanzato una proposta per l’applicazione di misure cautelari differenziate: tre ordini di custodia in carcere, quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma con frequenza quotidiana. Un sospetto risulta irreperibile, impedendo finora l’esecuzione delle misure. La pericolosità sociale degli imputati viene sottolineata dalla Procura, che evidenzia la ripetitività degli episodi violenti a cui gli ultrà hanno partecipato.

Dichiarazioni degli ultrà in tribunale e il contesto degli scontri

Durante l’udienza, la maggior parte degli ultrà ha riconosciuto le proprie responsabilità, spiegando che il comportamento tenuto è stato dettato dall’intensità e dall’animosità di quei giorni. La loro ammissione è stata accompagnata da scuse formali e dalla promessa di versare risarcimenti compatibili con le proprie condizioni economiche.

Il confronto è avvenuto in un clima teso, con le accuse mosse a un gruppo noto per la sua partecipazione a episodi violenti non isolati nel tempo. Gli avvocati difensori, tra cui Pietro Bogliolo, Matteo Carpi e Antonio Rubino, hanno assistito i loro assistiti nelle audizioni. La riforma Nordio ha introdotto interrogatori preventivi che consentono di rafforzare il lavoro della giudice Carla Pastorini chiamata a decidere sulla convalida delle misure richieste dalla Procura.

Retroscena e dinamiche degli scontri avvenuti durante e dopo il derby

Il derby tra Sampdoria e Genoa non è stato solo una partita di calcio, ma un’occasione in cui sono scoppiate vere e proprie tensioni tra le due tifoserie. I disordini hanno avuto origine da un’antica rivalità sfociata in guerriglia urbana, alimentata da gesti provocatori come l’esposizione di striscioni storici appartenuti alla tifoseria avversaria, oggetto di furto in primavera.

Le forze dell’ordine hanno più volte cercato di intervenire per separare i gruppi e sedare le tensioni. La situazione è degenerata poco prima del termine del match con scontri in strada. Oltre alle accuse nei confronti dei tifosi, l’inchiesta ha evidenziato violazioni di Daspo e porto d’armi tra i protagonisti di quegli eventi. A metà aprile, l’inchiesta ha portato alla conclusione delle indagini preliminari con notifiche a 29 ultrà, sia di Sampdoria che di Genoa, coinvolti nei disordini.

Il quadro legale e le prospettive dopo le indagini preliminari

Dopo la chiusura delle indagini, il fascicolo si concentra sulle misure cautelari e sulle imputazioni a vario titolo rivolte ai tifosi di entrambe le fazioni. La magistratura deve ora pronunciarsi in merito alla convalida dei provvedimenti richiesti dalla Procura, valutando le dichiarazioni raccolte e la gravità dei fatti.

La gestione di questi casi, anche alla luce della nuova normativa, punta a scoraggiare la ripetizione di episodi violenti nelle competizioni sportive. Gli avvocati difensori si preparano a contestare la gravità delle accuse e a difendere i propri assistiti con i mezzi concessi dal processo penale.

Le indagini su questa vicenda riflettono il quadro di disagio e scontro presente nel mondo ultras, un problema noto nel calcio italiano da decenni, continuamente al centro di attenzione delle autorità e degli operatori dello sport. Gli sviluppi giudiziari avranno un impatto notevole sulla gestione futura di eventi sportivi ad alto rischio.

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