Denunciati a macerata due candidati stranieri pizzicati a barare con micro auricolari durante l'esame patente

Denunciati a macerata due candidati stranieri pizzicati a barare con micro auricolari durante l’esame patente

La polizia di Macerata denuncia due uomini stranieri per frode all’esame patente, scoperti con micro auricolari e dispositivi elettronici nascosti; uno è stato ricoverato per rimozione dell’auricolare.
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La polizia di Macerata ha denunciato due uomini per aver tentato di superare l’esame della patente usando microauricolari e dispositivi elettronici nascosti, evidenziando la necessità di controlli più rigorosi nelle Motorizzazioni. - Gaeta.it

La polizia di Macerata ha fermato due uomini, entrambi stranieri, mentre tentavano di superare l’esame teorico per la patente di guida usando apparecchi elettronici nascosti. L’episodio, accaduto nella mattinata del 22 maggio presso l’ufficio della Motorizzazione civile, ha portato alla denuncia dei due soggetti per frode negli esami. Gli agenti hanno scoperto un sistema sofisticato per ricevere le risposte in diretta da complici esterni.

Sorprese durante l’esame patente a macerata

I due uomini, un 36enne indiano e un 35enne bengalese, erano sottoposti al test scritto per la patente quando un funzionario esaminatore ha notato atteggiamenti anomali. Di fatto, i due sembravano dipendere da qualche strumento nascosto per orientarsi nelle risposte. È così partita la richiesta d’intervento della polizia di Stato, in particolare della Sezione prevenzione generale e soccorso pubblico.

Intervento della polizia e scoperta del sistema

Gli agenti, giunti in sede Motorizzazione, hanno proceduto a un controllo accurato. Hanno identificato nei candidati un vero e proprio sistema di comunicazione: micro auricolari connessi a card box, sim card e un router senza fili, tutti piccoli dispositivi nascosti sotto gli abiti per sfuggire ai controlli visivi. Il meccanismo permetteva di trasmettere le risposte esatte in tempo reale da qualcuno situato altrove, colpendo così la correttezza del concorso per la patente.

Le conseguenze dell’intervento e il caso medico

Durante la perquisizione, gli agenti hanno riscontrato un problema particolare. Uno dei due candidati aveva il micro auricolare inserito troppo in profondità nel canale uditivo, al punto che è stato necessario ricoverarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata per la sua rimozione. L’episodio ha evidenziato rischi sanitari legati all’uso di questi dispositivi durante tentativi di truffa.

Entrambi gli uomini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di «presentazione di esami opera di altri». In Italia, questa forma di contraffazione dell’esame è punita perché mina la sicurezza stradale, prevenendo l’ingresso sul mercato di guidatori non preparati. Le autorità hanno confermato l’impegno a vigilare più severamente su questi test, soprattutto nelle Motorizzazioni delle province.

Implicazioni legali e misure di prevenzione

Il tentativo di ingannare l’esame con apparecchi elettronici cade sotto la normativa penale che tutela la regolarità delle prove d’esame. Le indagini di polizia ora puntano a scoprire se esistano altri complici o reti di supporto per aiutare candidati a barare. Queste operazioni si sviluppano anche sulla scorta di segnalazioni degli esaminatori, fondamentali nel riconoscere movimenti sospetti.

La strategia delle forze di polizia include una stretta sui controlli alle Motorizzazioni civili italiane, unendo la perquisizione fisica di candidati a controlli tecnologici mirati. L’intento è di scoraggiare chi tenta di superare gli esami di guida senza meritarlo e di mantenere alti gli standard per l’accesso alla guida sicura.

La sfida continua

Il caso di Macerata dimostra quanto possano spingersi oltre certi candidati, utilizzando strumenti sempre più ingegnosi. Aumentare la sorveglianza e coinvolgere operatori esperti resta dunque una priorità per contrastare questi inganni.

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