Denuncia per attività di autodemolizione abusiva in area demaniale a Lamezia Terme

Denuncia per attività di autodemolizione abusiva in area demaniale a Lamezia Terme

Le autorità di Lamezia Terme denunciano un uomo di 57 anni per gestione illecita di un’attività di autodemolizione su area demaniale, sequestrando 30.000 metri quadrati per tutelare l’ambiente.
Denuncia Per Attivitc3A0 Di Autod Denuncia Per Attivitc3A0 Di Autod
Denuncia per attività di autodemolizione abusiva in area demaniale a Lamezia Terme - Gaeta.it

Le autorità di Lamezia Terme hanno avviato un’operazione che ha portato alla denuncia di un uomo di 57 anni, accusato di gestire un’attività di autodemolizione senza alcuna autorizzazione. L’intervento è stato condotto dai carabinieri della locale Compagnia, supportati dal Nucleo carabinieri Forestale. L’operazione si è concentrata su un’area demaniale, occupata in modo illecito dal denunciato, al fine di tutelare l’ambiente e garantire il rispetto delle normative vigenti.

La scoperta dell’attività illegale

I controlli sono stati eseguiti dagli uomini della Stazione carabinieri di Lamezia Terme Scalo e del Nucleo carabinieri Forestale. Durante l’ispezione dell’area demaniale, i militari hanno riscontrato l’installazione di una vera e propria attività di autodemolizione che operava senza le necessarie autorizzazioni amministrative e ambientali. L’assenza di permessi ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione dei rifiuti derivanti dall’attività, in particolare di quelli speciali e pericolosi.

L’area identificata è risultata occupata abusivamente per circa 30.000 metri quadrati, richiedendo un intervento deciso per il ripristino della legalità. I carabinieri hanno subito posto sotto sequestro preventivo il sito per evitare ulteriori attività illecite e per garantire il controllo sulla situazione ambientale.

Le violazioni accertate

Le violazioni contestate al 57enne non si limitano all’occupazione abusiva. I militari dell’Arma hanno evidenziato che l’uomo era responsabile della gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi. Carcasse di veicoli abbandonati, oli esausti, batterie e pneumatici erano solo alcune delle sostanze nocive rinvenute nella zona. Questi materiali, se non gestiti correttamente, rappresentano gravi rischi per la salute pubblica e per l’ambiente circostante.

Le violazioni del Testo unico ambientale e del codice penale possono portare a sanzioni pesanti. Tali normative sono state concepite per garantire una gestione sicura dei rifiuti, promuovendo pratiche di smaltimento corrette e sostenibili. La situazione evidenziata dai carabinieri subisce l’attenzione delle autorità locali, le quali saranno impegnate in ulteriori accertamenti per valutare i potenziali danni ambientali provocati da questa attività non autorizzata.

Il futuro dell’area sequestrata

Con il sequestro di 30.000 metri quadrati, le autorità prevedono di effettuare accertamenti approfonditi per verificare eventuali compromissioni ambientali. Si dovrà valutare il grado di inquinamento provocato dall’attività abusiva e le conseguenze sul territorio circostante. L’intervento dei carabinieri, in questo contesto, riveste un’importanza cruciale per prevenire ulteriori danni e ripristinare la situazione.

Il futuro dell’area sottoposta a sequestro dipenderà dai risultati di queste analisi e dalla risposta delle autorità nel garantire un recupero efficace. La tutela dell’ambiente e dei beni culturali e paesaggistici è una priorità, e il caso segnalato dai carabinieri di Lamezia Terme rappresenta un’azione decisiva contro pratiche che minacciano l’integrità ambientale. Le autorità stanno intensificando i controlli per garantire il rispetto delle normative ad oggetto, assicurando una maggiore protezione nei confronti di simili episodi.

Change privacy settings
×