decine di migliaia di americani manifestano a new york e altre città contro donald trump

decine di migliaia di americani manifestano a new york e altre città contro donald trump

Decine di migliaia di persone in diverse città degli Stati Uniti, tra cui New York, Los Angeles e Philadelphia, protestano contro le politiche di Donald Trump chiedendo il rispetto della Costituzione e la difesa della democrazia.
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Decine di migliaia di persone in diverse città degli Stati Uniti hanno protestato contro le politiche di Donald Trump, esprimendo preoccupazione per una deriva autoritaria e chiedendo il rispetto della Costituzione e della democrazia. - Gaeta.it

Negli Stati Uniti, diverse città hanno visto scendere in piazza decine di migliaia di persone per protestare contro l’amministrazione di Donald Trump. Le manifestazioni, espressione di dissenso verso le politiche del presidente, hanno coinvolto anche personaggi pubblici noti e sono state caratterizzate da slogan e iniziative simboliche nel cuore di metropoli come New York, Los Angeles e Philadelphia.

La protesta a new york contro le politiche di donald trump

A New York, oltre 25.000 manifestanti hanno riempito le strade per esprimere il loro dissenso verso le politiche di Donald Trump. Tra i partecipanti spiccavano figure note come l’attrice Susan Sarandon e l’attore Mark Ruffalo, entrambi impegnati in prima persona. I manifestanti hanno scandito slogan molto diretti, tra cui il grido “i fascisti non sono i benvenuti”, un chiaro rifiuto verso ciò che percepiscono come tendenze autoritarie nella politica del presidente.

La manifestazione ‘No Kings’

La protesta, denominata ‘No Kings’, ha rappresentato una voce unita contro quella che molti hanno definito una deriva autoritaria. Migliaia di persone hanno urlato “non tolleriamo i tiranni”, mostrando un forte sentimento di opposizione. La piazza ha riflettuto una ferma presa di posizione contro decisioni politiche ritenute pericolose per la democrazia americana.

Iniziative e numeri impressionanti nelle città della costa ovest

Nel contempo, a Los Angeles e San Francisco sono scese in piazza circa 20.000 persone, secondo quanto comunicato dagli organizzatori. A Los Angeles, il corteo si è distinto per una grande riproduzione della Costituzione americana esposta per le strade, un gesto simbolico per richiamare il rispetto della legge fondamentale del paese.

Altri manifestanti hanno scelto di esibire palloncini con l’effige di Donald Trump, un modo per ironizzare e far emergere il loro dissenso in modo visivo. San Francisco ha registrato una partecipazione simile, rafforzando la mobilitazione delle coste, mentre queste città hanno mostrato una forte energia di protesta.

La mobilitazione sulla costa est

Philadelphia ha fatto registrare un numero impressionante, con oltre 100.000 persone presenti, nonostante la pioggia abbia reso complicate le condizioni durante la manifestazione. I partecipanti hanno chiesto espressamente il ripristino della democrazia, segnalando una diffusa preoccupazione per la direzione assunta dalla politica nazionale.

Phildelphia e washington: grande partecipazione e contestazioni mirate

Washington, invece, ha visto manifestazioni contro la parata militare organizzata per celebrare i 250 anni dell’esercito americano. I manifestanti hanno sollevato dubbi sulla necessità di una parata in tempi di conflitto in Medio Oriente, ritenendo che risorse e attenzione dovrebbero essere rivolte altrove.

Uno dei manifestanti ha dichiarato alla CNN che “non abbiamo bisogno di parate, quelle le fanno in Cina e in Corea del Nord. noi siamo qui per proteggere il nostro paese”. Questo passaggio evidenzia come la protesta non fosse soltanto contro Trump in sé, ma anche contro una certa forma di spettacolarizzazione militare ritenuta inopportuna.

Un movimento di protesta diffuso e articolato nelle principali città americane

Queste manifestazioni, svoltesi il 2025 in diverse aree metropolitane degli Stati Uniti, dimostrano come il malcontento verso l’attuale amministrazione trascenda singole questioni e coinvolga una vasta fetta della popolazione americana. I numeri parlano chiaro: decine di migliaia di persone hanno voluto far sentire la propria voce in città chiave.

Il coinvolgimento di persone dello spettacolo come Susan Sarandon e Mark Ruffalo ha attirato ulteriormente l’attenzione mediatica, ma la protesta si è caratterizzata soprattutto per i messaggi netti e le immagini forti trasmesse durante gli eventi. Quotidiani e media internazionali hanno ripreso le manifestazioni come un importante segnale di malessere sociale e politico.

Nel complesso, la mobilitazione ha messo in evidenza un desiderio diffuso di cambiamento e una reazione contro quello che molti cittadini ritengono un uso scorretto del potere presidenziale. Gli slogan e le iniziative simboliche hanno richiamato al rispetto della Costituzione e alla difesa della democrazia, temi che hanno accomunato manifestanti di ogni età e provenienza.

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