L’agricoltura sociale chiama a raccolta istituzioni, operatori e associazioni a Roma per festeggiare i dieci anni della legge che ne ha definito i contorni. L’incontro ha puntato a mettere a confronto esperienze e risultati raggiunti, ma anche a ragionare sulle sfide e le opportunità per il futuro di questa pratica agricola che coniuga terreno, inclusione e comunità.
Il ruolo della confeuro e il discorso di andrea tiso
Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha preso la parola durante il convegno romano del 30 maggio per sottolineare quanto l’agricoltura sociale sia cruciale per l’inserimento di persone svantaggiate e per il rilancio delle aree rurali abbandonate. La Confederazione alle spalle del settore non ha perso occasione per ribadire l’importanza di queste iniziative che uniscono sviluppo sostenibile e solidarietà.
Un modello di integrazione sociale e territoriale
Tiso ha evidenziato che il lavoro svolto offre un modello che integra fasce vulnerabili della popolazione, aiutando chi ha difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e ridando slancio a territori colpiti da spopolamento e isolamento. Il presidente ha fatto esempi concreti, spiegando come i progetti monitorati da Confeuro hanno portato a risultati tangibili. Di fatto, l’agricoltura sociale è vista come strumento non solo di crescita economica ma anche di coesione sociale, essenziale per rigenerare parti rilevanti del paese.
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Esempi pratici di agricoltura sociale: gli agrinido nei piccoli comuni
Tra le iniziative presentate spiccano gli agrinido, asili realizzati dentro aziende agricole, soprattutto in realtà rurali con pochi servizi. Questi spazi educativi nascono per colmare un vuoto lasciato dallo Stato, offrendo alle famiglie supporto e ai bambini la possibilità di crescere a contatto con la natura. Questo approccio educativo combina cura, inclusione e conoscenza diretta del mondo agricolo.
Benefici sociali e ambientali degli agrinido
Gli agrinido portano benefici sociali oltre che ambientali: avvicinano i bambini al territorio, favoriscono relazioni di comunità e contribuiscono a non disperdere la cultura rurale. Sono più diffusi in zone problematiche sotto il profilo demografico ed economico, dove i servizi pubblici sono limitati. La loro diffusione dimostra come modelli agricoli innovativi possano rispondere a bisogni sociali concreti, andando ben oltre la produzione agricola tradizionale.
L’impegno di confeuro per un’agricoltura inclusiva e agroecologica
Confeuro continua a puntare su un’agricoltura che metta al centro valori umani e ambientali, promuovendo modelli agroecologici in grado di tenere insieme qualità del cibo, tutela dell’ambiente e inclusione sociale. L’agricoltura sociale, sotto questo profilo, assume un significato più ampio.
Un’agricoltura più moderna e capace di generare valore umano
Da parte della Confederazione c’è la volontà di estendere questi esempi virtuosi, creando un’agricoltura più moderna e aperta a chi ha bisogno di farsi strada, ma anche più attenta alla natura e ai suoi cicli. L’idea è di stimolare una produzione che non miri soltanto al profitto, ma che sia capace di generare valore umano e ricucire i legami tra persone e territorio.
Lavorando su queste basi, Confeuro intende consolidare un percorso che coniughi terra, lavoro e benessere diffuso. Questo approccio sostiene comunità locali e contribuisce a mantenere vive aree che rischierebbero di venire dimenticate dallo sviluppo nazionale. Il decennale della legge sull’agricoltura sociale diventa così anche una riflessione su come coltivare futuro, consentendo alla terra di parlare e farsi strumento di inclusione.