Dazi Usa: l'impatto devastante sull'export campano tra agroalimentare e manifatturiero

Dazi Usa: l’impatto devastante sull’export campano tra agroalimentare e manifatturiero

I nuovi dazi doganali statunitensi minacciano l’export della Campania, con stime di perdite tra il 20% e il 35% nei settori agroalimentare, vinicolo e manifatturiero.
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Dazi Usa: l'impatto devastante sull'export campano tra agroalimentare e manifatturiero - Gaeta.it

L’imposizione di nuovi dazi doganali da parte degli Stati Uniti sulle merci europee può rappresentare una pesante minaccia per l’export della Campania. Le previsioni parlano di conseguenze negative per i settori agroalimentare e manifatturiero, con stime di riduzioni delle vendite che potrebbero oscillare tra il 20 e il 35%. Le aziende locali si preparano ad affrontare sfide considerevoli mentre le tensioni commerciali si intensificano.

Gli effetti sui settori agroalimentare e vinicolo

Il settore agroalimentare è uno dei più colpiti da queste nuove misure. Secondo Antonio Visconti, presidente della Ficei e responsabile dell’Area di sviluppo industriale di Salerno, l’olio d’oliva e la pasta campani potrebbero subire le maggiori perdite. Con l’introduzione di una sovrattassa, questi prodotti perderanno la loro competitività nei confronti di merce concorrente proveniente da altri paesi. La situazione si complica ulteriormente per il settore vinicolo, dove si prevede una contrazione delle esportazioni di vini campani fino al 20%.

Anche i prodotti caseari, in particolare la mozzarella di bufala, rischiano di vedersi diminuire le vendite negli Stati Uniti, mercato che rappresenta una fonte chiave di fatturato. Le stime indicano una flessione compresa tra il 15% e il 25%, una perdita che avrebbe ripercussioni dirette sulle aziende casearie locali, già provate da un contesto economico difficile.

Ripercussioni sul manifatturiero e sull’artigianato

Non solo agroalimentare e vinicolo: il settore manifatturiero campano non è immune a questa ondata di protezionismo. Si stima che il comparto tessile possa registrare una diminuzione dell’export fino al 12%, mentre l’artigianato potrebbe assistere a un calo fino al 30%. Questi numeri indicano un quadro potenzialmente critico per l’intera economia della regione, dove ogni settore è interconnesso e i problemi di uno si riflettono sugli altri.

La preoccupazione è che l’inasprimento delle misure protezionistiche americane possa portare a perdite complessive per l’export campano che superano il miliardo di euro, influenzando in modo significativo l’intera filiera produttiva e, di conseguenza, l’occupazione nel territorio. La difficoltà di accedere a mercati consolidati costringerà le aziende a rivedere le proprie strategie.

Le sfide per le aziende campane

Le imprese della Campania, già affrontando l’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, si trovano ora di fronte alla difficile scelta di dover ridimensionare la produzione o cercare nuovi mercati per ovviare alle perdite. La strategia di internazionalizzazione potrebbe rivelarsi fondamentale per recuperare quote di mercato perdute, ma ciò comporta oltre che investimenti anche una certa dose di rischio. I produttori campani dovranno cercare di adattarsi rapidamente a un contesto commerciale in evoluzione, con il rischio di vedersi emarginati da mercati tradizionali.

La situazione richiede una risposta rapida e coordinata da parte delle istituzioni per sostenere il settore e aiutare le aziende a navigare in questo periodo di incertezze e sfide.

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