Nel centro di Ancona, il questore ha emesso una misura di prevenzione nei confronti di un ventenne di origine tunisina, che aveva provocato danni ai distributori automatici pubblici. Il provvedimento vieta al ragazzo di stazionare o accedere ai locali pubblici della città fino al 2026. Le forze dell’ordine hanno identificato il giovane grazie alle telecamere di videosorveglianza dopo l’episodio di danneggiamento avvenuto recentemente.
Dettagli sull’episodio di danneggiamento nel centro di Ancona
Il fatto risale a pochi giorni fa nel cuore di Ancona, quando il giovane di vent’anni è stato sorpreso a colpire con calci e pugni alcuni distributori automatici situati in piazze e vie centrali. Dopo l’atto vandalico, il ragazzo era riuscito a allontanarsi ma è stato identificato attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza pubbliche. La sua presenza e i movimenti registrati hanno permesso alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente, denunciandolo per danneggiamento.
Questo giovane, regolarmente residente nel territorio nazionale e con precedenti penali, è stato segnalato anche alla questura che ha deciso di adottare una misura preventiva. La decisione si basa sulle possibilità offerte dalla normativa vigente per contrastare comportamenti che alterano la sicurezza e la tranquillità delle zone pubbliche, specie in contesti urbani come quello di Ancona.
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Il daspo urbano: normativa e implicazioni per il ventenne
Il provvedimento preso dal questore è il daspo urbano, una misura che vieta al destinatario di frequentare certi luoghi o di stazionare in particolari aree urbane per un periodo determinato. Nel caso del ventenne di Ancona, il divieto riguarda l’accesso a locali pubblici e esercizi commerciali nel centro città fino al 2026. La misura ha carattere preventivo e rientra nel quadro legislativo previsto dall’articolo 13 bis del decreto legge 14 del 2017.
Questa norma interviene in contrasto a chi, come il giovane fermato, è stato denunciato per reati commessi in spazi pubblici o locali di pubblico intrattenimento, anche nelle aree limitrofe. L’obiettivo è ridurre il rischio di ulteriori atti illeciti o di turbative alla quiete urbana. In concreto, chi viola il daspo urbano rischia sanzioni penali: multa e reclusione oltre a nuove denunce in caso di violazione.
Il daspo urbano nel contesto della sicurezza ad Ancona
Il provvedimento emesso è il trentacinquesimo daspo urbano disposto quest’anno dal questore di Ancona, Capocasa. Il dato offre un quadro delle azioni intraprese per prevenire comportamenti illegali nei luoghi di aggregazione pubblica e nei contesti sensibili della città. La misura si applica a soggetti che negli ultimi tre anni sono stati denunciati per reati gravi legati a disordini o danni materiali avvenuti appunto in locali pubblici e nelle loro immediate vicinanze.
La diffusione di queste misure riflette l’attenzione delle autorità alle problematiche di ordine pubblico nel centro cittadino. Ancona, come molte altre città, utilizza il sistema del daspo urbano per garantire maggiore sicurezza e migliorare la vivibilità degli spazi più frequentati dalla popolazione e dai turisti. Questo strumento contribuisce a mantenere il decoro e una certa calma nelle vie urbane, affrontando quei comportamenti che minacciano questi aspetti.
Monitoraggio e revisioni delle misure
Tutti i dettagli su queste misure sono pubblici e soggetti a periodiche revisioni da parte degli organi competenti, in base agli sviluppi della situazione criminale o delle esigenze di sicurezza. Questo caso, con la misura applicata a un giovane con precedenti, sottolinea l’attenzione delle autorità nel seguire da vicino chi ha mostrato segnali di pericolosità in spazi pubblici. “È fondamentale intervenire tempestivamente per garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini,” hanno dichiarato fonti della questura.