Da Padova a piazza San Pietro in bici per la ricerca: 800 km contro leucemie e linfomi

Da Padova a piazza San Pietro in bici per la ricerca: 800 km contro leucemie e linfomi

Valentina e Claudia hanno percorso 800 chilometri in bicicletta da Padova a Roma per sostenere la ricerca sulle leucemie, linfomi e mielomi, unendo sport, speranza e impegno sociale.
Da Padova A Piazza San Pietro Da Padova A Piazza San Pietro
Due donne hanno pedalato per 800 km da Padova a Roma per sostenere la ricerca su leucemie, linfomi e mielomi, unendo sport, speranza e impegno sociale. - Gaeta.it

Un viaggio di oltre 800 chilometri in bicicletta, da Padova a Roma, ha unito due donne con un obiettivo preciso: aiutare la ricerca scientifica sulle leucemie, linfomi e mielomi. Valentina e Claudia hanno pedalato per sei giorni affrontando fatica e salite, per arrivare in piazza San Pietro proprio alla vigilia del Conclave. Con questo gesto volevano trasmettere un messaggio di speranza e sostegno a chi lotta contro queste malattie. La loro storia mette insieme impegno sportivo, lotta personale e un richiamo forte all’attenzione pubblica verso il valore della ricerca.

Il percorso e le difficoltà affrontate lungo la via francigena

Partite il 30 aprile dall’Ail di Padova hanno raggiunto Roma il 6 maggio, percorrendo un itinerario che toccava quattro regioni: Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Il tragitto si è sviluppato per circa 800 chilometri seguendo la storica via francigena, una scelta che lega il cammino alla tradizione ma anche a un impegno moderno e concreto. Nel corso del viaggio hanno superato 8mila metri di dislivello, affrontando salite impegnative e cambiamenti climatici dettati dalla varietà del territorio attraversato. Ogni tappa ha rappresentato una sfida, sia fisica che emotiva, per mantenere viva la motivazione e portare avanti una causa così importante. Il gruppo ha raccolto testimonianze e racconti sul territorio, facendo di ogni pedalata un momento di condivisione.

Storie incrociate: claudia e la rinascita dopo l’anoressia

Claudia, 31 anni di Piove di Sacco, ha usato la bicicletta come strumento per superare momenti difficili. Atleta di triathlon, ha trovato nel ciclismo un modo per ripartire dopo aver combattuto contro l’anoressia. Per lei questo viaggio rappresentava una sfida personale e un segno d’amore per la madre che sta combattendo una leucemia. Arrivata in via della Conciliazione, ha telefonato alla madre e ha voluto condividere quel momento con lei e il padre, che è venuto a Roma per accoglierla all’arrivo. La sua esperienza mostra come lo sport possa diventare un mezzo per ritrovare fiducia e inseguire nuovi sogni, come quello di aprire un’attività di panificazione. Il gesto di Claudia si carica così di un valore simbolico che va oltre la corsa, diventando testimonianza di lotta e speranza per chi vive la malattia da vicino.

Valentina e la pedalata come testimonianza di riscatto e fede

Valentina, 41 anni di Salgaredo e mamma di due figli, conosce bene il significato della fatica e della determinazione. Campionessa italiana di ciclismo, ha deciso di affrontare questo viaggio dopo 25 anni esatti dal Giubileo dei giovani di Roma del 2000, quel momento in cui conobbe Papa Giovanni Paolo II. Per lei fermarsi sarebbe stato quasi un addio simbolico, ma ha invece scelto di trasformare quella data in un nuovo punto di partenza. Tra i nomi che segue con interesse per il Conclave ha citato il cardinale giapponese Tarcisio Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo, un volto che le è sembrato “solare” e capace di unire. Valentina e Claudia hanno documentato tutto il viaggio in diretta sui social, facendo conoscere la loro impresa a una rete più ampia e attirando l’attenzione sulla necessità di sostegno alla ricerca scientifica.

Un appello che va oltre la fatica: la ricerca come speranza per il futuro

L’impegno di Valentina e Claudia non si è limitato all’aspetto sportivo. Il loro viaggio voleva essere un messaggio chiaro e concreto: la ricerca sulle malattie ematologiche continua a fare progressi importanti e merita attenzione e risorse. Le leucemie, i linfomi e i mielomi sono malattie che colpiscono migliaia di persone ogni anno, ma anche nella malattia più difficile ci sono possibilità di migliorare la qualità della vita e spesso arrivare a guarigioni significative. Portare in piazza San Pietro un’iniziativa così coraggiosa ha voluto puntare i riflettori su temi spesso dimenticati o trascurati. Rally di passione e sacrificio ma anche speranza, che sottolineano quanto la solidarietà possa smuovere le coscienze e spingere verso nuovi traguardi nella lotta contro il cancro.

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