Da l’aquila parte la stagione 2025 di situm future, il progetto che avvicina università e imprese

Da l’aquila parte la stagione 2025 di situm future, il progetto che avvicina università e imprese

Il progetto Situm Future, promosso dalle università di L’Aquila, Perugia e Politecnica delle Marche con il supporto di Bper e imprese locali, integra formazione accademica e lavoro per favorire l’occupazione giovanile.
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Situm Future è un progetto accademico-pratico che, coinvolgendo tre università del centro Italia e aziende locali, integra formazione universitaria e lavoro reale per favorire l’occupazione giovanile e lo sviluppo territoriale. - Gaeta.it

L’autunno accademico del 2025 segna un nuovo passo per situm future, il percorso nato per avvicinare gli studenti universitari al mondo del lavoro attraverso un’esperienza pratica e diretta con le aziende del territorio. L’aquila ha ospitato il lancio ufficiale della quarta stagione del progetto, che intende consolidare il legame fra formazione universitaria e realtà produttive dell’area centroitaliana. L’obiettivo è chiaro: costruire competenze spendibili nei contesti lavorativi e favorire l’occupazione giovanile.

L’evento di lancio al centro congressi luigi zordan di univaq

Il 27 giugno scorso il centro congressi “Luigi Zordan”, all’interno dell’università degli studi dell’aquila, ha accolto amministratori accademici e rappresentanti delle imprese per la presentazione della nuova edizione di situm future. Il progetto è promosso insieme dall’università politecnica delle marche, dall’università degli studi di perugia e dall’università degli studi dell’aquila. I rettori di tutte e tre le università coinvolte hanno sottolineato quanto sia importante rafforzare la collaborazione tra mondo accademico e azienda, per dare agli studenti la possibilità di confrontarsi con situazioni reali durante il percorso formativo.

Testimonianze e interventi durante la presentazione

La presentazione è stata affiancata da interventi di docenti e manager aziendali che hanno condiviso esperienze pratiche legate a questo percorso di apprendimento ibrido. Tra loro, l’imprenditore enrico paniccià, a capo del calzaturificio giano, ha raccontato la sua partecipazione al progetto pilota della scorsa stagione, evidenziando i benefici concreti per le aziende e per i giovani studenti. Presenti anche esponenti di bper, banca che ha confermato il suo sostegno al progetto come parte del proprio impegno nel territorio, offrendo risorse e collaborazioni preziose.

Al centro dell’incontro anche la summer school che partirà a settembre: sarà rivolta agli studenti dell’ultimo anno della laurea triennale e ai neolaureati, così da proporre esperienze formative mirate, legate a progetti reali delle imprese partner. Questo percorso consente agli studenti di maturare consapevolezza sulle proprie competenze e idea di futuro professionale, rafforzando le reti di contatti nel mondo del lavoro.

La struttura di situm: formazione accademica con forte legame operativo alle imprese

Situm è un progetto che punta a superare la tradizionale formazione teorica, inserendo nei piani di studio un’attività pratica legata ai bisogni concreti delle imprese. Nato nel 2020 dalla collaborazione tra tre università e l’impresa Loccioni, ha saputo creare una formula di apprendimento che integra tecnologia, management e approcci umanistici al lavoro.

In questa quarta annualità, situm è stato integrato direttamente nei corsi di laurea delle università coinvolte, non è più un corso di perfezionamento a sé stante. Gli studenti si trovano a lavorare su progetti elaborati dalle imprese del territorio, seguendo un modello di formazione che stimola la co-creazione e il trasferimento tecnologico. Lo scambio di competenze serve anche a sostenere lo sviluppo economico regionale, indirizzando la terza missione universitaria verso risultati tangibili.

Dati di successo e impatto locale

I dati raccolti nelle passate stagioni mostrano un tasso di successo elevato: il 98% degli studenti che hanno partecipato a situm ha trovato collocazione lavorativa entro poco tempo nella zona di riferimento. Questo dimostra come esista un legame diretto e fortemente produttivo tra formazione e imprese locali, in uno scenario complessivo che soffre ancora di disallineamenti tra università e mercato del lavoro.

La governance del progetto e il ruolo degli atenei e degli enti partner

Situm si regge su un modello di collaborazione tra università e mondo produttivo. A coordinare il progetto ci sono diversi docenti delle tre università, tra cui federica pascucci e alessandro cinti che curano la parte scientifica e organizzativa. A supporto anche i rettori che hanno ribadito la necessità di mantenere continuità anche con i nuovi vertici accademici, per non disperdere quanto raggiunto finora.

Tra i soggetti coinvolti, anche le camere di commercio e enti locali collaborano per migliorare le possibilità di successo dei giovani nel territorio. Bper si è confermata partner economica, offrendo un contributo fondamentale per garantire risorse e visibilità al progetto. Gli interventi di rappresentanti delle aziende che partecipano ogni anno al percorso, come art group spa, permettono di aggiornare i contenuti sulle reali esigenze di competenze e metodologie richieste oggi dal mercato.

Voce degli studenti e impatto sulla comunità accademica

Infine, l’esperienza diretta degli studenti coinvolti è stata parte integrante della presentazione. I giovani partecipanti hanno raccontato cosa significa per loro confrontarsi con processi produttivi reali, affrontare problemi concreti e costruire connessioni utili per il futuro lavorativo. Questa testimonianza restituisce un quadro vivo dell’impatto del progetto sul singolo e sulla comunità accademica.

Origini e missione del progetto situm per lo sviluppo del territorio abruzzese, umbro e marchigiano

Situm nasce da un’idea condivisa per affrontare alcuni nodi legati all’occupazione giovanile e alla ricaduta concreta del percorso universitario nella vita lavorativa. I tre atenei coinvolti, uniti dall’obiettivo di valorizzare il proprio ruolo sociale oltre la didattica e la ricerca, hanno fatto rete insieme all’impresa Loccioni, realtà presente nelle marche, per disegnare un percorso che potesse rispondere in modo pragmatico a queste necessità.

L’attenzione al territorio umbro, abruzzese e marchigiano non è casuale: queste regioni presentano caratteristiche specifiche in termini di economia e struttura produttiva, dove il rapporto con le università può condizionare lo sviluppo sociale e economico. L’idea è di allargare il terreno di gioco, costruendo canali che convoglino il talento giovanile nel mondo imprenditoriale, favorendo nascita di imprese e posti di lavoro.

Il ruolo delle istituzioni finanziarie e degli enti locali

In questo quadro la presenza di istituzioni finanziarie come Bper contribuisce a dare stabilità, sostenendo iniziative che coinvolgono università, camere di commercio ed enti locali. La combinazione di formazione, impresa e finanza crea un ecosistema dove si spera di far emergere nuove prospettive per studenti, aziende e territori.

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