Il riciclo delle capsule di caffè si trasforma in aiuto concreto alle persone in difficoltà grazie al progetto “Da Chicco a Chicco”. Questo iniziativa di economia circolare, attiva da oltre un decennio, consente di convertire i materiali di scarto delle capsule di caffè in riso donato alle strutture caritative. Da oggi anche il Banco Alimentare della Toscana entra a far parte di questa rete, estendendo l’impatto sociale su una nuova regione italiana. Lo scopo è aumentare il sostegno verso chi ha bisogno, offrendo un valore aggiunto a un semplice gesto quotidiano come la raccolta delle capsule esauste.
Il progetto “da chicco a chicco” e l’ingresso del banco alimentare della toscana
Il progetto “da chicco a chicco”, nato nel 2011, si basa sul recupero delle capsule di caffè in alluminio, per trasformarle in risorse utili al sostegno delle comunità più fragili. Fino ad oggi aveva coinvolto cinque regioni italiane grazie a collaborazioni col banco alimentare locale: Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna. L’inclusione del banco alimentare della Toscana segna un passo avanti nel rafforzamento dell’iniziativa a livello nazionale, portando anche in questa regione i benefici derivanti dal riciclo.
Produzione e distribuzione del riso
La produzione di riso, elemento centrale nella catena di recupero, viene effettuata con compost realizzato dal caffè esausto contenuto nelle capsule. Il riso così coltivato viene poi distribuito gratuitamente a oltre 560 enti sociali toscani che assistono persone in condizioni di vulnerabilità, come case-famiglia, comunità residenziali, centri per donne in difficoltà e minori, oltre a strutture per persone con dipendenze in recupero. Questo sistema raggiunge più di 110.000 cittadini in Toscana, aiutandoli con un sostegno alimentare concreto. I clienti Nespresso partecipano riconsegnando le capsule utilizzate, che riprendo così vita trasformandosi in un prodotto di prima necessità.
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Il funzionamento del recupero capsule e il processo di trasformazione
Le capsule usate raccolte nelle boutique Nespresso e punti di raccolta distribuiti sul territorio vengono avviate a un trattamento specializzato. In convenzione con Cial, Utilitalia e il Consorzio Italiano Compostatori, le capsule sono separate nei due materiali principali: alluminio e caffè residuo. L’alluminio entra nelle fonderie, dove viene fuso e rigenerato per nuovi impieghi, mentre il caffè esausto si trasforma in compost da impiegare per coltivare riso.
Il riso prodotto con questo concime naturale proviene principalmente da risaie in provincia di Novara. Viene poi acquistato da Nespresso e donato ai banchi alimentari che fanno parte dell’iniziativa, compreso ormai quello della Toscana. La dimensione capillare della raccolta coinvolge più di 200 luoghi in oltre 100 città, con l’obiettivo di far crescere ulteriormente la rete, per un coinvolgimento più ampio dell’intera comunità.
Difficoltà e soluzioni nel riciclo delle capsule in alluminio
Nonostante l’alluminio sia uno dei metalli più riciclabili, le capsule di caffè presentano una criticità specifica. In Italia, infatti, la presenza di caffè esausto all’interno le esclude dalla categoria degli imballaggi riciclabili secondo la normativa europea. I normali impianti di riciclo non riescono a separarle facilmente, per via delle dimensioni ridotte e del peso minimo, così finiscono spesso incenerite in impianti di termovalorizzazione.
Il progetto “da chicco a chicco” supera questo ostacolo distribuendo una rete dedicata e un impianto capace di lavorare le capsule intere, separando alluminio e caffè. Grazie al coinvolgimento di Alia Servizi Ambientali in Toscana, sono state recuperate oltre 520 tonnellate di capsule in sette anni, di cui circa 30 tonnellate di alluminio riutilizzato localmente e 300 tonnellate di caffè esausto. Questi volumi indicano anche la capacità crescente nel far arrivare un numero maggiore di cittadini a compiere azioni di riciclo virtuose, sempre più integrate nel quotidiano.
Crescita della raccolta in toscana e impatto territoriale
La Toscana ha implementato sei punti di raccolta in varie zone, fra cui Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli. Questi centri permettono ai residenti di partecipare senza difficoltà al progetto, trasformando così un gesto domestico in sostegno per chi ne ha più bisogno. L’obiettivo è estendere ulteriormente la rete, offrendo a un pubblico sempre più ampio la possibilità di consegnare le capsule esauste, favorendo abitudini circolari.
Questa collaborazione sul territorio regionale con Alia e il Banco Alimentare si traduce in un impatto tangibile: aiuto a migliaia di persone, riduzione dei rifiuti, recupero di materiali preziosi. Il progetto nel tempo si conferma un modello replicabile in altre regioni, grazie alla sinergia tra aziende, enti locali e associazioni caritative.
Parole di nespresso e banco alimentare
La Corporate Communication Manager di Nespresso Italiana, Viviana Marino, ha evidenziato il valore di estendere il progetto in Toscana, sottolineando la risposta positiva della regione ai temi sociali e ambientali. Il progetto, spiega la manager, “vuole unire la tutela ambientale alla solidarietà concreta, coinvolgendo cittadini in azioni di riciclo trasformate in risorse alimentari per la comunità.”
Dal canto suo, Irene Cappella, direttrice del Banco Alimentare della Toscana, ha descritto l’iniziativa come “un gesto di solidarietà e attenzione verso l’ambiente, che si collega con la missione dell’ente di rispondere ai bisogni delle persone più fragili.” Il progetto coniuga valori ambientali e sociali, offrendo esempi concreti di collaborazione e mutualità.
Risultati e sviluppi recenti del progetto da chicco a chicco
Dal 2011 a oggi “da chicco a chicco” ha prodotto oltre 6.600 quintali di riso destinato a mense e associazioni, tradotto in più di sette milioni di piatti forniti in tutta Italia. Il 2024 ha visto l’inclusione delle Cucine mobili della Fondazione Progetto Arca, che a Milano, Roma, Torino e Bari serve circa 60.000 persone in strada.
Questo ampliamento indica la capacità del progetto di raggiungere fasce sempre più vulnerabili e di espandere il suo raggio d’azione. “Da chicco a chicco” appartiene al programma “Nespresso per l’Italia”, una serie di iniziative volte a generare benefici concreti per ambiente e comunità. La combinazione di riciclo e solidarietà sociale continua a mostrare come si possano costruire soluzioni pratiche e diffuse, partendo da materiali di scarto quotidiani.