Tra le acque del Mediterraneo e i porti lontani del mondo, la giovane sarda Chiara Parodi ha intrapreso un percorso unico a bordo della nave scuola amerigo Vespucci. A soli 21 anni, rappresenta una delle 20 persone originarie della Sardegna presenti sull’imbarcazione, che ha a capo un altro sardo, il capitano di vascello Giuseppe Lai di Ozieri. La sua storia racchiude il legame forte con il mare, la famiglia e il senso di appartenenza alle proprie radici.
La carriera militare e la passione per il mare che accompagna chiara
Chiara Parodi è entrata a far parte della Marina Militare il 2 settembre 2024. Da febbraio segue il suo percorso da imbarcata sull’amerigo Vespucci, un’esperienza che ha voluto sin da piccola. Cresciuta con la passione per le forze armate, ha anche deciso di frequentare l’istituto nautico per approfondire la sua relazione con il mare. La giovane sarda afferma chiaramente che “il mare non è solo un ambiente, ma una parte della sua vita, qualcosa che la caratterizza profondamente.”
I punti difficili non mancano, soprattutto la lontananza da casa e dagli affetti più cari. Chiara racconta di come, durante la navigazione, non sempre sia possibile mantenere i contatti con la famiglia. Proprio per questo, ritrovarli al ritorno rappresenta un momento molto atteso e carico di emozione. L’equilibrio fra dovere e affetti è un aspetto cruciale per chi sceglie questa strada, ma lei si dichiara felice di poter vivere questo lavoro e riconnettersi con le persone a cui vuole bene.
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Un viaggio che apre la mente e porta a scoprire il mondo
L’imbarco di Chiara è avvenuto ad Aqaba, in Giordania, e questa scelta non è casuale. La navigazione sull’amerigo Vespucci offre anche il privilegio di viaggiare, visitare posti lontani e incontrare culture diverse rispetto a quelle a cui si è abituati. Chiara sottolinea come questo sia uno degli aspetti più belli del suo percorso: “il fatto di poter vedere luoghi che mai avrebbe immaginato di raggiungere, soprattutto a un’età così giovane.”
Viaggiare con la marina militare significa coniugare lavoro e scoperta, affrontare nuove realtà con occhi curiosi e imparare a stare in mezzo a persone provenienti da tutta Italia. Il ritorno in Sardegna è stato per Chiara intenso, accolto da famiglia e parenti con accoglienza calorosa che ha confermato l’importanza del legame con le proprie origini. Questo confronto fra la vita in nave e quella a casa rafforza la consapevolezza di appartenere a un territorio e a una comunità.
Vivere a bordo tra residenza e confronto culturale tra giovani di tutta Italia
La vita sull’amerigo Vespucci è fatta di coabitazione con ragazze e ragazzi provenienti da ogni regione italiana. Questa convivenza spinge a mantenere radici ben salde, ma anche a conoscere modi di vivere, usanze e tradizioni diversi dalle proprie. Chiara parla di come questa esperienza abbia ampliato il suo orizzonte, permettendole di scoprire festività e costumi non presenti nella sua terra natale.
Questa apertura culturale rappresenta un valore aggiunto nel percorso di chi sceglie di far parte dell’equipaggio. Il confronto quotidiano con persone diverse porta a una continua crescita personale e a una maggiore comprensione della varietà del paese. La vita in nave dunque si trasforma in uno spazio dove le differenze diventano occasione di arricchimento e il senso di appartenenza si misura anche in relazione agli altri.
Equilibrio tra identità personale e diversità culturale
Le esperienze raccontate da Chiara mostrano un equilibrio tra la ricerca dell’identità personale e la valorizzazione della diversità culturale interna all’equipaggio. Il mare, come filo conduttore, diventa il luogo dove si intrecciano storie e tradizioni di giovani italiani, uniti dalla stessa passione e dalla voglia di scoprire il mondo mantenendo sempre vive le proprie radici.