Un gruppo di volontari ciclisti è partito da Ancona sabato 31 maggio per raggiungere Trieste, percorrendo 537 chilometri in un viaggio che vuole narrare le rotte migratorie nei Balcani e nel Mediterraneo. L’iniziativa, promossa dall’ong ResQ insieme a ICS, combina l’impegno sociale alla sensibilizzazione sulle difficoltà e le sfide che affrontano le persone in fuga verso l’Europa. Il viaggio conclude in una città simbolo per questi fenomeni.
Il percorso da ancona a trieste e i suoi significati
La partenza da Ancona non è casuale. La città portuale rappresenta per molti migranti un “porto sicuro”, spesso designato dal governo italiano come punto di approdo per le navi di salvataggio. Questo ruolo, però, ha imposto ultimamente lunghi trasferimenti lungo l’Adriatico, un dettaglio che limita l’efficacia degli interventi umanitari.
Raccontare la complessità delle rotte migratorie
I volontari di ResQ, pedalando lungo la via verso nord-est, raccontano con questo gesto la complessità delle rotte migratorie: dal mare alle montagne, dalle coste adriatiche fino alla frontiera orientale che si estende verso i paesi balcanici. Trieste, ultima tappa del viaggio, funge da punto di passaggio e incontro tra culture diverse. Città storicamente crocevia di popoli, oggi ospita migranti che percorrono la cosiddetta “rotta balcanica”. Il progetto si inserisce in questi luoghi per sottolineare l’urgenza di una risposta umana.
Leggi anche:
Il ruolo di resq e la collaborazione con ics a trieste
ResQ è una ong attiva nel Mediterraneo su salvataggi in mare, mentre a Trieste coordina attività di accoglienza con ICS, un’organizzazione che si occupa di integrazione e assistenza sul territorio. L’iniziativa in bicicletta è anche un modo per rendere visibile l’impegno concreto di ResQ che, con mezzi semplici come il viaggio in bici, coinvolge comunità e istituzioni.
Sabato pomeriggio, all’arrivo dei ciclisti previsto verso le 16,30, è prevista una visita al Centro diurno di via Udine 19. Più tardi, alle 18,30, i partecipanti si sposteranno in piazza della Libertà, davanti alla stazione ferroviaria, per un momento aperto al pubblico. Sarà un’occasione di confronto e condivisione, in cui saranno presenti volontari di ResQ e ICS per raccontare le condizioni di chi attraversa queste rotte e gli interventi di soccorso e accoglienza.
Incontro aperto al pubblico
“Sarà un momento importante per ascoltare direttamente le storie di chi vive queste esperienze e per capire l’impatto del nostro lavoro sul territorio,” commentano gli organizzatori.
Raccolta fondi e sostenibilità dell’iniziativa
Oltre al valore simbolico, l’iniziativa contiene una dimensione concreta: la raccolta fondi per sostenere le attività di ResQ. Contribuire a questa campagna significa sostenere il lavoro sul campo, sia nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo, sia nei servizi di supporto alle persone accolte a Trieste.
Un euro per ogni chilometro
Ogni chilometro percorso dai ciclisti corrisponde a un euro che può essere donato per dare continuità alle attività di soccorso. Questa formula mira a coinvolgere una platea più ampia, senza dimenticare che l’attenzione alle rotte migratorie passa anche attraverso la solidarietà diretta.
Il percorso da Ancona a Trieste e la dimensione pubblica degli eventi previsti sabato mostrano una volontà di costruire legami solidali sul territorio, rompendo isolamento e indifferenza verso il tema dei migranti e delle politiche di accoglienza in Italia.