Nel giorno del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, alcuni siti web governativi e quelli legati al candidato della coalizione di governo Crin Antonescu sono stati preso di mira da un attacco informatico. L’episodio ha attirato l’attenzione internazionale per l’uso di metodi digitali da parte di gruppi legati alla Russia. L’intervento è avvenuto in un momento cruciale, suscitando preoccupazioni sulla sicurezza digitale nel paese.
Alcuni dettagli sull’attacco e il gruppo responsabile
L’attacco è stato segnalato da Victor Ilie, giornalista indipendente, e successivamente confermato dal Direttorato Nazionale per la Sicurezza Cibernetica della Romania. L’azione è stata portata avanti da un collettivo noto con il nome NoName057, che su Telegram ha annunciato di aver lanciato una serie di attacchi DDoS contro i portali governativi. Gli attacchi di tipo distribuito a negazione di servizio mirano a sovraccaricare i siti web con un alto volume di traffico, impedendone il funzionamento.
Filorussia e motivazioni politiche
Il gruppo NoName057 ha collegamenti che gli esperti definiscono filorussi, e questo legame ha alimentato ipotesi su motivazioni politiche dietro l’attacco. La scelta del momento, proprio durante le presidenziali, ha fatto pensare a un tentativo di interferenza nelle procedure democratiche attraverso mezzi digitali. Non ci sono informazioni precise finora su eventuali conseguenze dirette sulle votazioni, ma la tempistica è stata chiaramente mirata.
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Come hanno reagito le autorità e ripristino dei servizi digitali
Le autorità romene hanno risposto prontamente. Il Direttorato Nazionale per la Sicurezza Cibernetica ha lavorato per riportare online i siti più colpiti. Tra questi, quelli dei ministeri degli Interni e della Giustizia. Secondo comunicati ufficiali, dopo alcune ore, i portali sono tornati funzionanti senza problemi evidenti di sicurezza o dati compromessi.
Gestione efficiente in fase elettorale
La risposta rapida ha evitato un possibile blocco delle comunicazioni governative, soprattutto in fase elettorale, dove la gestione delle informazioni è fondamentale. Le forze dell’ordine e gli esperti di sicurezza continuano a monitorare la situazione per prevenire nuovi attacchi e identificare eventuali responsabili oltre al gruppo NoName057. La vicenda mette in luce la vulnerabilità delle infrastrutture digitali statali, che restano bersaglio di azioni ostili in momenti sensibili.
Il contesto politico e la minaccia digitale nelle presidenziali in romania
Le elezioni presidenziali in Romania del 2025 hanno assunto una dimensione ancora più delicata dopo questo episodio. Il candidato Crin Antonescu, sostenuto dalla coalizione di governo, ha subito un attacco diretto che ha interessato anche i portali governativi più importanti. Il ricorso a cyberattacchi di questo tipo rappresenta una forma moderna di pressione politica, con l’obiettivo evidente di destabilizzare o influenzare l’esito elettorale.
Il cyberspazio come campo geopolitico
Gli osservatori hanno sottolineato come il cyber spazio stia diventando campo di battaglia tra interessi geopolitici, specialmente in aree vicine a Russia e Unione Europea. Romania, in quanto stato membro Ue e Nato, è spesso oggetto di manovre di disturbo provenienti dall’esterno, tese a condizionare le dinamiche interne. La sicurezza digitale durante le elezioni si conferma quindi una questione prioritaria per garantire trasparenza e correttezza.
Impatto dell’attacco e possibili sviluppi futuri
L’attacco DDoS non ha creato danni irreparabili ai sistemi informativi romeni, ma ha dimostrato che le reti governative sono sotto pressione costante. La capacità di neutralizzare rapidamente gli attacchi dipende dalla preparazione tecnica e dall’impegno delle autorità nel settore. Già in passato la Romania ha affrontato minacce digitali, ma questa azione durante una tornata elettorale accende i riflettori su un rischio in aumento.
Indagini e misure di sicurezza
Le forze dell’ordine e gli addetti alla sicurezza informatica stanno indagando per capire se ci siano componenti nascoste, come tentativi di infiltrazioni più sofisticate o raccolta di dati sensibili. Il governo potrebbe adottare misure più rigide per proteggere le piattaforme digitali e individuare i responsabili. La comunità internazionale segue con attenzione quanto accade, considerandolo un segnale in più sulla nuova frontiera delle tensioni politiche.