Una cucciola di orso marsicano è stata recuperata dopo essere stata avvistata nei pressi di pizzone, in molise, in una zona rischiosa vicino alla strada statale 158. La presenza dell’animale, segnalata venerdì scorso da alcuni residenti, ha attivato l’intervento dei guardiaparco del parco nazionale abruzzo lazio e molise. Dopo aver valutato le condizioni e monitorato l’area con fototrappole, gli operatori hanno optato per il recupero del cucciolo, visto l’assenza della madre e i pericoli ambientali. La piccola è stata trasferita nel centro di pescasseroli per la fase di svezzamento e sarà poi spostata in una riserva protetta.
La segnalazione e il primo monitoraggio del cucciolo di orso marsicano
Venerdì scorso, alcuni abitanti di pizzone hanno notato un cucciolo di orso marsicano vicino all’abitato, a ridosso della strada statale 158. La segnalazione è giunta ai guardiaparco che, dopo aver confermato la situazione, hanno deciso di installare fototrappole per rilevare la presenza della madre e per osservare il comportamento dell’orsetto senza disturbarlo. Il monitoraggio si è concentrato sull’area segnalata, con l’obiettivo di verificare se il cucciolo fosse solo o accompagnato. I guardiaparco hanno preferito una strategia prudente per evitare di spaventare l’animale, sperando in un ricongiungimento naturale.
Il rischio crescente per la cucciola
Con il passare delle ore, è emerso che il cucciolo si spostava sempre più vicino alla strada e che non c’erano segnali della madre nelle vicinanze. Questo rappresentava un rischio concreto, perché un giovane orso di soli quattro o cinque mesi dipende interamente dalla madre per il cibo e la protezione. L’assenza della femmina ha fatto uscire allo scoperto l’urgenza di intervenire, soprattutto perché la zona era attraversata da veicoli e popolata da lupi e cani da guardiania legati agli allevamenti. L’attenzione si è quindi spostata sul pronto recupero dell’animale, per metterlo in sicurezza.
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Il recupero e la gestione della piccola orsa al centro di pescasseroli
La decisione di recuperare il cucciolo di orso marsicano è stata presa nel tardo pomeriggio di venerdì. Gli operatori hanno agito seguendo un protocollo specifico già testato in passato, in particolare con il caso dell’orsetta morena, trovata nel 2015 a villavallelonga. La piccola, che pesa circa 3 chili e risulta vivace e in buone condizioni generali, è stata trasferita al centro del parco a pescasseroli dove si avvierà la fase di svezzamento.
Durante questa fase, il contatto umano sarà ridotto al minimo per favorire un comportamento naturale dell’animale e prepararlo a una possibile futura vita in natura. Successivamente, la cucciola sarà spostata nella riserva naturale del feudo intramonti, una struttura gestita dai carabinieri forestali. Qui, la femmina sarà seguita con discrezione, in un’area protetta e attrezzata per orsi in condizioni simili. La gestione ha previsto cura e attenzione alle necessità etologiche, per tentare di mantenere intatte le capacità di sopravvivenza della cucciola.
Le ricerche della madre e l’intervento delle forze sul territorio di pizzone
Il giorno seguente al salvataggio, sabato, sono iniziate le ricerche della madre della cucciola. Sul posto si sono mossi guardiaparco, carabinieri forestali e nuclei cinofili antiveleno per perlustrare la vasta area intorno a pizzone e alla strada statale 158. In queste operazioni non sono stati trovati segni della madre, tracce di sangue o esche avvelenate. La situazione ha escluso scenari di ferimento o avvelenamento, quindi la madre probabilmente si è allontanata volontariamente.
Le ipotesi più accreditate indicano che l’orsa femmina abbia lasciato l’area perché inseguita da maschi in calore, la cui presenza era stata documentata nei giorni precedenti. Anche se le ricerche procedono, al momento non si sono registrate nuove avvistamenti nella zona. L’assenza della madre resta un’incognita, ma la priorità si sposta sulla crescita del cucciolo e le operazioni finalizzate al suo reinserimento.
Osservazioni sulle dinamiche territoriali
“La presenza dei maschi in calore potrebbe aver costretto l’orsa a spostarsi, evidenziando la complessità degli equilibri naturali nel territorio.”
La sfida della crescita e del possibile reinserimento in natura
Allevare un cucciolo di orso in cattività, mantenendo al minimo il contatto con gli umani, richiede passaggi delicati e molta esperienza. Il parco nazionale abruzzo lazio e molise ha ormai alle spalle decenni di lavoro, ma simili casi si dimostrano sempre complicati. La tutela di un animale selvatico piccolo e dipendente è un processo lungo e impegnativo. L’obiettivo finale è preparare la cucciola per tornare nella sua zona naturale senza compromettere le sue capacità di sopravvivenza.
Il riferimento resta l’esperienza maturata con l’orsetta morena, seguita dal 2015, che ha rappresentato un modello per interventi analoghi. Non sono esclusi sviluppi imprevedibili, e la riuscita dell’operazione dipenderà da molti fattori, tra cui le condizioni della cucciola e la risposta all’ambiente di allevamento protetto. Le istituzioni impegnate collaborano per garantire il miglior approccio scientifico e pratico possibile, coordinandosi anche con esperti internazionali.