Cristina Leardi è una figura di spicco nel panorama imprenditoriale napoletano, essendo presidente del Consorzio del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP. Con un percorso accademico in architettura e una passione per l’agricoltura, la sua storia rappresenta una combinazione di tradizione e innovazione. Il consorzio, fondato nel 2009 per promuovere e tutelare questo prodotto simbolo del territorio vesuviano, è cresciuto negli anni e attualmente conta 44 soci, sostenuti da una leadership femminile forte e determinata. In questo articolo, esploreremo il percorso di Cristina e le sfide che affronta nel settore agricolo.
Un passato che si intreccia con il presente
Cristina Leardi, originaria del Piemonte e adottata dalla Campania, è arrivata a Napoli all’età di tre anni e ha deciso di mettere le radici in questa terra ricca di culture e tradizioni. Insieme al marito, gestisce un’azienda agricola e ricopre ruoli chiave anche nel settore delle certificazioni, lavorando per una multinazionale. Quest’esperienza poliedrica le consente di portare innovazione e professionalità ai progetti del consorzio. La sua nomina a presidente è avvenuta in un momento critico, dopo che il predecessore era stato esautorato per negligenze che avevano messo a rischio l’operato del consorzio, portando a sanzioni.
Nel rivestire questo nuovo ruolo, Cristina ha dovuto fronteggiare una fase di crisi, ma ha dimostrato determinazione e capacità di rilancio. Sostenuta dal vicepresidente Ciro Giordano, presidente del Consorzio tutela vini del Vesuvio, la leadership di Cristina ha contribuito a un crescente riconoscimento del Pomodorino del Piennolo, facendone un prodotto di eccellenza nel mercato locale e oltre.
Sostenibilità e sviluppo: il progetto Pestare
Un’iniziativa chiave guidata da Cristina è il progetto Pestare, che mira a promuovere la sostenibilità e la sicurezza nutrizionale nella coltivazione del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio. Questa iniziativa si propone di sviluppare protocolli di coltivazione che minimizzino l’impatto ambientale, garantendo al contempo elevati standard qualitativi. La selezione di genotipi per il Repertorio Regionale delle Risorse Genetiche a rischio di estinzione è un passo significativo nella salvaguardia della biodiversità locale e nella valorizzazione delle tradizioni agricole.
L’obiettivo del progetto è favorire un’agricoltura più sostenibile e responsabile, che possa rispondere alle sfide moderne, come i cambiamenti climatici e la crescente domanda di prodotti freschi e di qualità. Cristina vede nel Pomodorino del Piennolo non solo un prodotto da valorizzare, ma anche un simbolo di identità e rispetto per l’ambiente.
Affrontare le sfide del settore agricolo
La situazione attuale del settore agricolo presenta molte difficoltà. Cristina evidenzia la mancanza di manodopera qualificata e le difficoltà legate ai cambiamenti climatici che hanno impattato le coltivazioni. Le aziende che fanno parte del consorzio sono principalmente piccole realtà, con una media di tre a sei ettari di terreno, spesso insufficienti per sostenere i costi di gestione e le compliance normative.
Nonostante le sfide, Cristina sottolinea che la richiesta di Pomodorino del Piennolo è in aumento, ma mantenere in piedi un’azienda significa affrontare una burocrazia sempre più pesante. La precarietà della situazione lavorativa nel settore agricolo rende complessa la sostenibilità economica delle piccole aziende, spesso costrette a lottare quotidianamente per la loro sopravvivenza.
Il dinamismo e l’impegno di Cristina Leardi rappresentano un segnale di speranza e di cambiamento in un contesto in cui la tradizione può e deve evolversi, cercando un equilibrio tra conservazione e innovazione. La sua leadership è un esempio di come, anche in tempi difficili, si possa lavorare per creare opportunità e garantire un futuro prospero al Pomodorino del Piennolo e alle comunità che ne fanno uso.