La situazione economica della Asl 1 dell’Aquila appare sempre più critica. Dopo il recente fallimento dei negoziati con la ditta Se.Ma, incaricata della manutenzione degli ospedali, è emersa una crisi che mette a repentaglio non solo i posti di lavoro, ma anche i servizi essenziali per la salute dei cittadini. Non si tratta solamente di somme ingenti da recuperare, ma di una realtà in cui il mancato pagamento arretra in un contesto di instabilità e preoccupazione collettiva.
Le difficoltà finanziarie di asl 1 e il mancato accordo con se.ma
Il Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha lanciato un allarme riguardo alla precarietà della Asl 1, sottolineando il rischio per lavoratori e servizi. La ditta Se.Ma richiede il pagamento di quasi 6 milioni di euro in arretrati, senza i quali ha avviato procedure di licenziamento collettivo. Questo scenario è stato confermato dal manager dell’Asl 1, Ferdinando Romano, che ha denunciato le gravi inadempienze dell’azienda manutentrice, le quali potrebbero generare penali per un totale di 5,4 milioni di euro.
La questione si complica ulteriormente, poiché i problemi con fornitori e aziende partner sembrano essere una costante per l’ente sanitario. Pietrucci ha richiamato alla memoria altri conflitti simili, come quello con la Rsa di Montereale, il gruppo Dussmann, il comune dell’Aquila e varie cliniche private. In aggiunta, emerge un altro aspetto critico: sono state inviate ben 150mila cartelle esattoriali ai cittadini per spese sanitarie non effettuate e mai disdette, ora prescritte.
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Le critiche al management e la richiesta di intervento della regione
La polemica si fa accesa con le accuse rivolte a Ferdinando Romano. Si sostiene che non possa continuare a chiudere il bilancio non pagando i fornitori, mettendo a rischio servizi vitali e creando danni irreparabili ai lavoratori e alle aziende coinvolte. Pietrucci sottolinea come questa situazione non inficia solo su un singolo manager, ma apre la discussione su responsabilità più ampie, inclusa quella della politica regionale.
L’appello al presidente Marco Marsilio e al vice presidente Imprudente è chiaro e diretto: intervenire attraverso un commissariamento della Asl 1 prima che diventi impossibile fornire anche i servizi di base. L’attuale situazione è descritta come un punto di non ritorno, dove le decisioni affrettate di un manager potrebbero costare il posto a molte famiglie e compromettere la salute pubblica.
Irregolarità nel sistema sanitario e il destino del fondo sanitario regionale
Un tema cruciale nella critica formulata da Pietrucci è la ripartizione del fondo sanitario regionale, definita iniqua. Secondo il consigliere, le scarenti assegnazioni e la gestione poco attenta della sanità locale hanno contribuito a generare un debito strutturale insostenibile per la Asl 1. Le irregolarità nella gestione economica si riflettono anche sulla qualità del servizio sanitario, rendendo necessarie riforme e interventi immediati.
La proposta di un commissariamento non è solo una risposta a una crisi immediata, ma una richiesta di una revisione più ampia del sistema di gestione della sanità nella regione. L’obiettivo è un riequilibrio delle risorse per garantire che i servizi essenziali non vengano sacrificati, nel tentativo di risolvere crisi che potrebbero sembrare isolate ma che rivelano, in realtà, vulnerabilità sistemiche profonde.
L’emergenza attuale richiede uno sguardo attento da parte delle istituzioni e dei cittadini per assicurarsi che la sanità dell’Aquila possa recuperare un equilibrio e tornare a garantire il diritto alla salute per tutti.