Crisi finanziaria per Radio Nuova Trieste: la diocesi non può più sostenere l’emittente

Crisi finanziaria per Radio Nuova Trieste: la diocesi non può più sostenere l’emittente

La diocesi di Trieste interrompe il supporto finanziario a Radio Nuova Trieste, storica emittente cattolica, a causa della crisi economica e della diminuzione degli ascolti, mettendo a rischio posti di lavoro.
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Crisi finanziaria per Radio Nuova Trieste: la diocesi non può più sostenere l’emittente - Gaeta.it

La difficile situazione economica che ha colpito molte realtà locali ha raggiunto anche Radio Nuova Trieste, storica emittente cattolica attiva dal 1985. La diocesi di Trieste ha annunciato la sua impossibilità a continuare a fornire assistenza finanziaria all’associazione che gestisce la radio, in seguito a un’attenta valutazione effettuata dai vari organi di gestione ecclesiale. L’emittente, nota per il suo ruolo di comunicazione e evangelizzazione, si trova ora a un bivio importante.

La decisione della diocesi

L’annuncio della diocesi è il risultato di una lunga serie di consultazioni che ha coinvolto il Consiglio pastorale, il Consiglio Presbiterale, il Consiglio per gli affari economici e il Collegio dei Consultori. Dopo mesi di riflessione e analisi, è emerso che il supporto economico annuale di circa 120mila euro non è più sostenibile. Questo importo, che per anni ha permesso il funzionamento di Radio Nuova Trieste, non è più realizzabile nel contesto attuale di crisi che coinvolge anche altre emittenti di stampo cattolico.

Il documento ufficiale della diocesi esprime rammarico per la situazione, sottolineando quanto sia stato significativo il contributo della radio alla comunità cattolica locale. La nota evidenzia i valori di evangelizzazione e la funzione di collegamento tra i fedeli, risultati di un’attività lunga quasi quattordici anni. Malgrado gli sforzi per mantenere la stazione attiva, la diminuzione degli ascolti e l’aumento dei costi operativi hanno reso insostenibile la situazione.

L’impatto sui dipendenti

Un aspetto cruciale della decisione riguardante il futuro di Radio Nuova Trieste è il suo impatto sui dipendenti. La diocesi ha posto particolare attenzione alla sorte dei tecnici e di tutto il personale coinvolto nell’associazione. Questi lavoratori sono stati informati per primi riguardo alla decisione, il che dimostra un intento di gestire la transizione con la massima trasparenza e cura possibile. La mancata sponsorizzazione, infatti, potrebbe significare la chiusura della radio e la perdita di posti di lavoro per chi ha dedicato anni alla sua operatività.

La comunicazione alla forza lavoro riflette una preoccupazione diretta della diocesi nei confronti delle persone che hanno collaborato alla creazione e al mantenimento della radio. Gli effetti di questa decisione si ripercuotono non solo sui lavoratori, ma anche sulla comunità locale che attingeva ai servizi e ai contenuti offerti dall’emittente.

L’evoluzione del panorama radiofonico

La chiusura di Radio Nuova Trieste si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge le emittenti di matrice cattolica. Ultimamente, molte radio hanno dovuto affrontare la sfida della digitalizzazione e della concorrenza con piattaforme di streaming e podcasting. L’interesse degli ascoltatori si è sempre più spostato verso canali alternativi e questo ha aggravato la già fragile situazione economica delle emittenti tradizionali.

In questo contesto, Radio Nuova Trieste ha svolto un ruolo significativo, ma non è riuscita a garantirsi un pubblico stabile nel lungo termine. Il cambiamento delle abitudini degli ascoltatori e la saturazione del mercato hanno contribuito al calo della sua audience, costringendo la diocesi a rivedere le proprie priorità.

Di fronte a tale situazione, rimane da vedere come la comunità di Trieste reagirà a questa notizia e quali passi verranno intrapresi per cercare di mantenere viva la tradizione di comunicazione e partecipazione religiosa nel territorio.

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