Nel 2024, l’Unità di crisi della Regione Veneto ha affrontato un totale di 71 crisi aziendali, con il coinvolgimento di circa 14.000 lavoratori. Questo scenario ha portato all’apertura di 43 nuovi casi dall’inizio del 2025. Oggi, i casi sono così distribuiti: 24 in gestione, 17 sotto monitoraggio e 2 in fase istruttoria. A Venezia, l’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, ha fornito un aggiornamento dettagliato sulla situazione.
Settori e province coinvolte nelle crisi aziendali
I settori più colpiti dalle crisi aziendali in Veneto includono metalmeccanico, logistica, tessile e alimentare. Le province che hanno registrato il numero maggiore di casi sono Venezia e Padova, seguite da Vicenza e Treviso. Più indietro si trovano Rovigo, Belluno e Verona. Durante la conferenza, Mantovan ha evidenziato come l’attenzione in questo inizio d’anno abbia privilegiato i settori dell’automotive e della moda: “Abbiamo subito avviato delle misure per prevenire potenziali emergenze”, ha dichiarato.
L’assessore ha specificato che il modello veneto risulta innovativo nel contesto nazionale. La regione si trova ad affrontare trasformazioni significative a livello globale, inclusi ambiti ambientali e digitali, che influiscono sul modo di produrre e commercializzare beni. Mantovan ha sottolineato l’importanza di salvaguardare le eccellenze regionali e difendere le imprese, a beneficio dei lavoratori. La concertazione tra tutte le parti coinvolte è fondamentale per rispondere in modo efficace a queste sfide.
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L’approccio dell’unità di crisi aziendali del Veneto
Giuliano Bascetta, capo progetto dell’Unità di crisi, ha descritto il modello di gestione della crisi che si fonda sulla partecipazione attiva delle parti interessate, comprese le aziende e le loro rappresentanze sindacali. Questo approccio mira a costruire soluzioni condivise per mantenere la continuità produttiva e proteggere l’occupazione. Un ulteriore obiettivo consiste nella ricollocazione dei lavoratori che si trovano in esubero, una necessità sempre più frequente nel contesto attuale.
Dal 2012 a oggi, l’Unità di crisi regionale ha gestito 350 tavoli di trattativa. Di queste trattative, 64 sono avvenute in sinergia con le strutture ministeriali, coinvolgendo in totale circa 61.000 lavoratori. Il lavoro svolto offre un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, aziende e sindacati possa portare a soluzioni efficaci in situazioni di crisi.
Prospettive future e necessità di intervento
Con le sfide attuali nel mondo del lavoro e le crisi aziendali che si manifestano, è essenziale che la Regione Veneto continui a lavorare per creare un ambiente favorevole alla stabilità occupazionale. Le trasformazioni in corso necessitano di interventi tempestivi e misure preventive per evitare situazioni di emergenza. Il dialogo e la concertazione tra gli attori coinvolti emergeranno come strumenti fondamentali per affrontare le sfide economiche.
Il futuro delle aziende venete dipenderà dalla capacità di adattarsi a un contesto in continua evoluzione, mantenendo al centro le necessità dei lavoratori e la salvaguardia dell’occupazione. Con un attento monitoraggio e la presa di decisioni informate, la Regione ha la possibilità di mitigare l’impatto delle crisi aziendali e promuovere una ripresa duratura.