Crinali 2025 si presenta come una manifestazione che intreccia teatro, musica, circo e cinema lungo i cammini e nei borghi dell’Appennino bolognese. Il festival coinvolge venti comuni e mette in programma più di cinquanta spettacoli fra giugno e settembre, mettendo al centro il territorio con le sue ricchezze storiche e culturali. L’evento è organizzato da Territorio Turistico Bologna-Modena e punta a valorizzare, in particolare, i percorsi escursionistici e le emergenze paesaggistiche della zona.
Un festival tra teatro e archeologia al parco di kainua
L’edizione 2025 di Crinali Teatro prende il via il 12 giugno all’interno del Parco Archeologico di Kainua, uno dei luoghi simbolo dell’Appennino bolognese. Qui, gli spettatori non solo assisteranno a spettacoli teatrali, ma potranno anche partecipare a visite guidate tematiche condotte da archeologi. Queste visite precederanno le esibizioni e condurranno pubblico e artisti a scoprire gli scavi archeologici, mettendo in risalto il legame tra cultura, storia e ambiente.
Protagonisti del teatro
La programmazione teatrale vede protagonisti interpreti come Ascanio Celestini, Andrea Santonastaso e Milena Vukotic. Le rappresentazioni si svolgeranno in uno spazio allestito ad hoc nel parco, trasformando il paesaggio in una scenografia naturale. Oltre al teatro, il festival offre al pubblico un’occasione per conoscere l’Appennino attraverso un approccio multisensoriale che unisce arte e territorio. Alla base rimangono storie, tradizioni e valori culturali che emergono dal contatto diretto con i luoghi visitati.
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Musica che attraversa borghi e cammini dal 21 giugno
Crinali Musica prende il via il 21 giugno e si diffonde in diversi borghi della zona, proponendo concerti che riescono a dialogare con gli spazi circostanti. L’appuntamento iniziale è al Faro di Gaggio Montano, dove Dimitri Grechi Espinoza Oreb presenta un progetto sonoro ispirato a tradizioni indù. Il suono viene trasmesso su tutto il paese, progettato specificamente per l’evento, arrestando l’attenzione sul dialogo tra musica e ambiente.
Concerti e suggestioni
Il festival prosegue con l’esibizione di Mefisto Brass, street band che porta musica elettronica suonata esclusivamente con fiati e percussioni, a Castiglione dei Pepoli il 28 giugno. La spettacolarità aumenta il 4 luglio a Montesole con il concerto di Max Gazzè accompagnato dall’Orchestra Popolare del Salterello. Questo progetto mette insieme sonorità contemporanee e tradizioni popolari locali, innestando un percorso di riscoperta delle radici musicali dell’Appennino. I concerti animano così i borghi e sottolineano il ruolo degli spazi pubblici come palcoscenici all’aperto.
Cammini, sentieri e inclusione: la rete di crinali 2025
Il cuore della manifestazione resta il territorio dell’Appennino bolognese e la sua rete di sentieri. La nona edizione di Crinali pone un’attenzione particolare all’offerta escursionistica, proponendo ai visitatori camminate accompagnate da guide esperte. Questi percorsi conducono lungo i tracciati più importanti del comprensorio, ricchi di riferimenti storici e naturalistici.
Una novità rilevante di quest’anno riguarda le camminate sensoriali, pensate anche per chi ha disabilità visive. Queste attività puntano a stimolare i sensi con percorsi pensati per una fruizione accessibile e completa del paesaggio. Vengono organizzate anche esperienze di archeotrekking che si sviluppano in aree con resti archeologici, unendo l’escursionismo con la scoperta di tracce del passato. L’obiettivo è mettere il paesaggio al centro dello spettacolo, stabilendo un rapporto vivo tra natura, arte e persone.
Artisti e comunità insieme per valorizzare l’appennino bolognese
La manifestazione Crinali 2025 è il risultato di un lavoro che coinvolge artisti, comunità e istituzioni dei venti comuni interessati. L’inclusione di nomi noti come Ascanio Celestini, Milena Vukotic e Max Gazzè rappresenta una chiave per attrarre pubblico e attenzione sul territorio. Le performance non sono isolate ma si integrano con visite, camminate e iniziative collaterali che innervano il tessuto sociale dei borghi.
Attraverso momenti di spettacolo diffuso, il festival porta persone e artisti a confrontarsi con luoghi poco conosciuti, valorizzandone le caratteristiche autentiche. La scelta di usare il paesaggio come fondale e non solo come cornice fa emergere la cura per l’ambiente e la storia locale. Così, ogni evento si trasforma in un’occasione per riscoprire l’Appennino bolognese sotto molteplici aspetti, promuovendo cultura, musica e arte a contatto con la natura.