Crescita preoccupante di una nuova enclave rom a Castel Volturno: arresti e allerta sociale

Crescita preoccupante di una nuova enclave rom a Castel Volturno: arresti e allerta sociale

A Castel Volturno, l’afflusso di rom ha portato a un aumento della criminalità e all’arresto di otto membri di una banda, sollevando preoccupazioni tra le autorità e i residenti.
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Crescita preoccupante di una nuova enclave rom a Castel Volturno: arresti e allerta sociale - Gaeta.it

L’onda migratoria di persone di etnia rom verso Castel Volturno ha sollevato segnali di allerta tra le autorità locali e la popolazione. Il comune, noto per i prezzi accessibili delle abitazioni, ha visto negli ultimi mesi un aumento delle attività illecite legate a furti e rapine, generando un clima di insicurezza. Le indagini recenti hanno portato all’arresto di otto individui, tra cui quattro rom, collegati a una banda criminale attiva in tutta la Campania.

L’arrivo di soggetti rom e la formazione di un sistema di crimine organizzato

Negli ultimi anni, Castel Volturno ha subito un cambiamento demografico significativo, con un afflusso crescente di persone di etnia rom che cercano rifugio nelle abitazioni a basso costo presenti nel territorio. Le case, spesso abbandonate o non mantenute, attirano questi gruppi in cerca di abitazioni a prezzi accessibili. Purtroppo, questo movimento è accompagnato dall’innalzamento dei crimini contro il patrimonio, contribuendo ad una sensazione generale di insicurezza.

Il recentissimo coordinamento tra la Polizia di Stato e la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato alla luce una banda di otto membri, composta da quattro italiani e quattro rom. Questi individui sono accusati di furti e rapine effettuati tra Napoli e Caserta. Un episodio da segnalare è una violenta rapina che ha avuto come vittima un avvocato di Caserta, Vittorio Giaquinto, aggredito e derubato di beni del valore di centinaia di migliaia di euro.

Questa situazione critica è emersa dalla crescente presenza di rom provenienti dai campi di Scampia e Secondigliano, che si sono stabiliti nel litorale casertano. Attualmente, solo una delle persone arrestate è residente a Castel Volturno, suggerendo una rete di crimine organizzato che si estende oltre i confini del comune stesso.

La reazione delle autorità: un piano strategico per affrontare il fenomeno

Pierpaolo Bruni, il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, ha dichiarato di aver notato un fenomeno migratorio in atto, evidenziando che “si tratta di una questione di rilevanza sociale”. Questo aumento di attività criminosa ha spinto le autorità a mettere in atto un piano di sorveglianza. Una squadra dedicata di magistrati è stata formata per monitorare la situazione a Castel Volturno, una realtà complessa che accoglie quasi 20.000 immigrati irregolari, soprattutto africani, coinvolti in attività illecite come la prostituzione e il traffico di droga.

Bruni ha sottolineato come queste problematiche siano radicate in molti degli edifici abbandonati, risultato di anni di disinvestimento e di una transizione economica difficile. “Negli anni ’80, molte case erano state riproposte per accogliere i terremotati del sisma in Irpinia”. Quelle stesse abitazioni ora, con il mercato immobiliare in declino, sono diventate l’obiettivo per gruppi vulnerabili che cercano un riparo.

Le prospettive future e le misure di sicurezza

La crescita della criminalità legata all’insediamento di nuove comunità, tra cui i rom, sta attirando l’attenzione pubblica e crea timore tra i residenti di Castel Volturno. La presenza di più gruppi dediti ad attività illecite ha portato le forze dell’ordine a intensificare le operazioni di pattugliamento e a collaborare con le autorità locali per garantire la sicurezza.

Malgrado le azioni intraprese, gli arresti recenti hanno comunque evidenziato la necessità di affrontare le cause profonde della migrazione e della marginalizzazione, per trovare soluzioni sostenibili nel lungo termine. La sfida ora è garantire un equilibrio tra sicurezza pubblica e rispetto dei diritti delle persone che popolano la zona, tenendo conto delle storie e delle difficoltà che ciascuna di queste comunità affronta.

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