Il 2024 segna una svolta significativa per le Ville Vesuviane, grazie a un rinnovato impegno nella promozione di eventi culturali destinati ad attrarre visitatori da ogni parte del paese. Questi sforzi, già visibili nei risultati ottenuti nel 2022 e 2023, si prospettano in un incremento notevole dei turisti e un ampliamento dell’offerta culturale per il 2025. Villa Campolieto, cuore pulsante della Fondazione Ente Ville Vesuviane, diventa simbolo di questi successi e di un’attività di rilancio che promette di valorizzare i tesori artistici e storici del territorio.
I numeri in crescita: dal 2022 al successo nel 2024
L’analisi delle presenze nelle Ville Vesuviane mostra un trend inarrestabile. Nel 2022, i visitatori associati a Villa Campolieto, alla Casina dei Mosaici e a Villa delle Ginestre hanno toccato quota 12.598. Un incremento è stato registrato nel 2023, portando il numero a circa 15.500 presenze. Ma il 2024 si preannuncia come anno straordinario con oltre 31.000 visitatori stimati, risultato di un’iniziativa coordinata dal Consiglio di Gestione insediato a febbraio 2023. Il presidente Gennaro Miranda evidenzia la sorprendente crescita degli spettatori durante il Festival delle Ville Vesuviane, un evento che ha raddoppiato il proprio pubblico nonostante un budget ridotto. Il segmento degli ingressi liberi ha visto un particolare successo, grazie a manifestazioni come “Incontri d’autore“, che ha ospitato personalità note e autori locali.
In aggiunta, eventi come le Passeggiate Leopardiane in omaggio al poeta Giacomo Leopardi, che trascorse le sue ultime ore a Villa delle Ginestre, hanno arricchito l’offerta culturale e attratto visitatori appassionati di letteratura e storia. La collaborazione con istituzioni locali e nazionali, tra cui l’Università Federico II di Napoli, ha ulteriormente amplificato il richiamo di questi eventi.
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Prospettive future: eventi e iniziative per il 2025
L’attenzione è già rivolta al 2025, con ambiziosi progetti in cantiere. Villa Campolieto è stata recentemente selezionata per un incontro istituzionale con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, per discutere misure contro gli incendi di rifiuti. Il 25 gennaio si inaugura “Danza de color“, una mostra dedicata all’arte caraibica, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Dominicana, finalizzata a promuovere la cultura e l’inclusione.
La partecipazione della Fondazione alla Fiera Internazionale del Turismo di Milano dal 9 all’11 febbraio rappresenta un ulteriore passo per attrarre visitatori e investitori. Tuttavia, uno dei momenti chiave sarà l’inaugurazione della mostra “La civiltà del cibo e i piaceri della tavola nell’antica Ercolano“, curata dal Parco archeologico e di rilevanza internazionale. Miranda esprime gratitudine al direttore Francesco Sirano, sottolineando il valore della collaborazione tra diverse entità .
Un impegno per la comunità : inclusione e valorizzazione sociale
Non si tratta solo di cultura, ma anche di aspetti sociali. La Fondazione ha ricevuto il massimo riconoscimento dall’Agenzia Regionale Campania Turismo per la sua dedizione a eventi di enogastronomia solidale. Iniziative che coinvolgeranno ragazzi con disabilità , in collaborazione con diverse istituzioni locali, si presenteranno come occasioni non solo per il divertimento ma anche per l’inclusione sociale. I partecipanti, insieme ai maestri dell’istituto alberghiero Tilgher, si cimenteranno nella preparazione di una cena presso Villa Campolieto, forgiando un legame profondo con la comunità .
Contemporaneamente, si avvieranno i lavori di restauro per Villa Ruggiero e Villa delle Ginestre con l’intento di valorizzare ulteriormente il patrimonio architettonico locale. Il progetto di valorizzazione del complesso monumentale di Villa Campolieto, concertato con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è ambiguo, mirando al restauro e all’apertura al pubblico di luoghi di forte suggestione come la Galleria Borbonica.
Eventi come “Itinerari Vesuviani” e il “concerto all’alba“, che celebra il sorgere del sole, continuano a rappresentare momenti di grande richiamo, confermando che le Ville Vesuviane non solo custodiscono un patrimonio culturale ma si rivelano anche un fulcro di attività sociale e aggregativa.