Crescita della cultura dell’acqua in Italia: oltre 8 famiglie su 10 si avvicinano ai depuratori domestici

Crescita della cultura dell’acqua in Italia: oltre 8 famiglie su 10 si avvicinano ai depuratori domestici

Il rapporto tra le famiglie italiane e l’acqua cambia con la diffusione dei depuratori domestici in Lombardia, Lazio e Umbria, spinti da sostenibilità, qualità, risparmio e riduzione dell’uso di plastica.
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Il sondaggio di Virtus Italia evidenzia un crescente interesse delle famiglie di Lombardia, Lazio e Umbria verso i depuratori domestici, motivato da sostenibilità, qualità dell’acqua e risparmio, nonostante permangano dubbi e abitudini consolidate legate all’uso di bottiglie di plastica. - Gaeta.it

Il rapporto tra le famiglie italiane e il consumo d’acqua sta cambiando in modo significativo. Un recente sondaggio di Virtus Italia, azienda specializzata nel trattamento delle acque, descrive come la maggior parte delle famiglie in Lombardia, Umbria e Lazio stia modificando le proprie abitudini domestiche con un’attenzione maggiore a sostenibilità, qualità e risparmio. Il tema centrale riguarda il progressivo abbandono delle bottiglie di plastica in favore di depuratori casalinghi che promettono acqua pulita e più sicura.

La diffusione dei depuratori in Lombardia, lazio e umbria

Il sondaggio realizzato su mille famiglie mostra che il 30% di esse ha già installato un depuratore domestico, con differenze regionali evidenti. In Lombardia, il 35% delle case ha adottato questi impianti; il Lazio registra un 31% mentre l’Umbria segue con il 28%. Questi dati indicano non solo una diffusione consolidata ma anche una volontà trasversale a tutte e tre le regioni di abbracciare nuove pratiche. In effetti, più della metà delle famiglie senza depuratore pianifica di installarne uno entro l’anno successivo.

La trasformazione culturale dietro la scelta del depuratore

Dietro questa spinta non ci sono solo motivi tecnologici. Spicca una trasformazione culturale: la consapevolezza che l’acqua di casa non sia un bene scontato porta a scelte più attente. L’interesse per il depuratore non si limita a un miglioramento del gusto ma include il controllo sulla qualità e la salute, così come un minor impatto ambientale. Questo scenario conferma una progressiva presa di coscienza che va oltre la semplice comodità.

Motivazioni ambientali e abitudini di consumo ancora contrastanti

Un aspetto rilevante riguarda l’impatto ambientale. Il 72% delle famiglie che utilizza o intende usare un depuratore lo fa per ridurre la plastica, evitando l’acquisto ricorrente di bottiglie. L’indagine mostra che molte famiglie consumano in media 4-6 bottiglie da 1,5 litri a settimana, pari a oltre 400 bottiglie l’anno per nucleo familiare. Questo indica una pressione significativa sull’ambiente, che il depuratore casalingo contribuisce a ridurre.

Altri fattori che spingono verso il depuratore

Pure se la motivazione ecologica domina, le famiglie menzionano altri fattori importanti: il miglior sapore dell’acqua , la comodità di avere acqua depurata sempre a disposizione e l’aspetto economico, con il 47% che vede l’investimento come risparmio a lungo termine. Alcuni sottolineano anche il miglioramento della salute grazie alla riduzione di microplastiche e impurità .

Nonostante questa consapevolezza, oltre il 60% dei partecipanti acquista ancora acqua in bottiglia. Le ragioni principali sono la sfiducia nell’acqua del rubinetto e la percezione di un gusto migliore nell’acqua confezionata . Anche se questi consumatori conoscono l’impatto della plastica, la transizione verso la riduzione non avviene facilmente. Mancano informazioni precise e un supporto tecnico adeguato che aiutino a superare queste barriere.

La fiducia nell’acqua del rubinetto e il ruolo fondamentale di informazione e trasparenza

Secondo Lorenzo Malara, CEO di Virtus Italia e esperto nel settore, la diffusione dei depuratori passa attraverso la costruzione di fiducia. Molte famiglie contattano l’azienda per sapere se l’acqua del rubinetto è potabile o se l’installazione di un depuratore è sicura. Questo testimonia quanto la scelta dipenda da informazioni chiare e da un rapporto trasparente.

La responsabilità collettiva nella gestione dell’acqua

Il tema dell’acqua non riguarda solo aspetti pratici o economici ma anche dimensioni di responsabilità collettiva e salute personale. L’educazione su questo argomento diventa quindi indispensabile per eliminare pregiudizi e fornire strumenti utili a chi vuole affidarsi a soluzioni più sostenibili. Lo scenario futuro immagina un numero crescente di famiglie protagoniste consapevoli della qualità dell’acqua e del proprio impatto ambientale.

Numeri e trend del mercato dei depuratori domestici

Il sondaggio sottolinea alcuni dati chiave: il 30% delle famiglie dispone già di un depuratore, mentre un 54% valuta di acquistarlo. Lo sappiamo, il 60% mantiene l’abitudine alle bottiglie di plastica, ma tra chi ha scelto il depuratore, il 67% si dice soddisfatto. Sono cifre che indicano un’evoluzione significativa nel modo di intendere e consumare l’acqua domestica.

Caratteristiche e prospettive del depuratore domestico

Il depuratore si presenta come una soluzione completa, capace di rispondere a esigenze diverse—salute, risparmio, sostenibilità e comodità. Per consolidare questa tendenza, servono però interventi mirati nella diffusione di informazioni e nella formazione, necessari per superare la diffidenza di molti e per tradurre la crescente sensibilità ambientale in pratiche concrete.

L’acqua resta una risorsa centrale e fragile. Il cambiamento nelle abitudini delle famiglie italiane segna un passo avanti verso uno stile di vita meno legato alla plastica e più orientato alla qualità. Le sfide rimangono, ma il sentiero verso un consumo domestico più responsabile si rafforza giorno dopo giorno.

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