Le cascate di san fele, situate nell’area nord della basilicata all’interno del parco regionale del vulture, stanno registrando un aumento significativo di visitatori. Questo fenomeno riguarda soprattutto i periodi festivi come i ponti di pasqua, il 25 aprile e il primo maggio, quando il numero di turisti è cresciuto rispetto agli anni precedenti. Luogo poco noto fino a qualche tempo fa, oggi attira sempre più appassionati di natura e storia locale.
La conformazione del territorio e il corso del torrente bradano
Il torrente bradano nasce sull’appennino lucano, in località matise, all’interno del comune di san fele. Da qui scorre verso valle, andando a confluire nella fiumara di atella e infine nel fiume ofanto, uno dei più importanti della regione.
Mentre attraversa il territorio di san fele, il bradano è costretto a superare dislivelli importanti, creando una serie di bruschi salti d’acqua. Proprio questi dislivelli generano le cascate naturali, che rappresentano uno spettacolo unico nella zona. È questo contesto che conferisce alle cascate una suggestione particolare, attirando amanti della natura e fotografi, desiderosi di osservare da vicino questo fenomeno geomorfologico.
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La storia e il nome delle cascate di san fele
Le cascate di san fele devono il loro nome dialettale, “u uattënniérë”, a una particolare struttura antica presente nel territorio. Questa parola è un termine locale che indica la “gualchiera”, un dispositivo utilizzato in passato per la lavorazione di stoffe negli opifici costruiti proprio a ridosso delle cascate.
La gualchiera di san fele rimase attiva fino agli anni quaranta del secolo scorso. Grazie alla forza dell’acqua, venivano azionati antichi molini; ne sono stati individuati oltre venti nella zona circostante, ancora oggi visibili attraverso i resti lasciati sul territorio. Questi ruderi raccontano la vita dura e la manualità dei sanfelesi che nei secoli hanno sfruttato con ingegno la potenza naturale del luogo per attività produttive.
Opportunità e sfide per il territorio di san fele
L’aumento dell’afflusso turistico porta con sé opportunità importanti per l’economia locale, in particolare per strutture ricettive, ristoranti e botteghe artigiane. La fama crescente delle cascate può rafforzare l’identità di san fele come luogo di interesse naturalistico e storico.
Al tempo stesso, mantenere un equilibrio tra sviluppo turistico e conservazione dell’ambiente è una sfida concreta. I responsabili locali lavorano per garantire che il flusso di visitatori non comprometta la qualità paesaggistica e la fragilità degli ecosistemi presenti. Progetti di gestione sostenibile sono al centro del dibattito, per salvaguardare questi luoghi anche per le generazioni future.
L’aumento dell’interesse turistico e le iniziative di valorizzazione
Negli ultimi anni, la zona delle cascate di san fele ha suscitato crescente interesse da parte di visitatori regionali e nazionali. L’afflusso turisti nei periodi di festa dimostra un trend positivo, soprattutto per chi cerca mete alternative lontane dal turismo di massa.
L’associazione “u uattënniérë” si occupa della valorizzazione e tutela dell’area. Organizza attività volte a far conoscere la storia locale, i resti delle gualchiere e dei molini, oltre che a promuovere itinerari naturalistici che permettono di esplorare le cascate e i dintorni. Queste iniziative puntano a offrire esperienze culturali e ambientali profonde, mettendo in luce la ricchezza del patrimonio di san fele.