Una matassa di tubi piegata a 192 metri: indagini sui danni all'insegna del grattacielo a 44 piani

Una matassa di tubi piegata a 192 metri: indagini sui danni all’insegna del grattacielo a 44 piani

Indagine sul piegamento di una struttura metallica a 192 metri nel grattacielo di 44 piani, con ipotesi di cause multiple tra cui difetti, corrosione e stress meccanici oltre al caldo estivo.
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Un’indagine è stata avviata per chiarire le cause del piegamento di una struttura metallica che sostiene un’insegna al 39° piano di un grattacielo di 44 piani, escludendo che il solo caldo possa aver provocato il cedimento. - Gaeta.it

Il piegamento di una complessa struttura metallica, composta da tubi e nodi, che sostiene un’insegna posta a 192 metri d’altezza al 39° piano di un grattacielo di 44 piani, ha dato avvio a un’indagine per chiarire le cause precise dell’accaduto. Secondo i pubblici ministeri, l’ipotesi iniziale del semplice effetto del caldo non regge appieno; si tratta di un fatto che richiede approfondimenti per determinare il punto d’origine e i fattori che hanno contribuito al cedimento del sostegno.

La struttura metallica piegata: caratteristiche e posizione nel grattacielo

Il grattacielo, alto 44 piani, ospita la segnaletica a 192 metri da terra, ovvero nei suoi ultimi cinque piani. La struttura interessata si presenta come una matassa di tubi d’acciaio uniti da nodi e bulloni, realizzata per reggere grandi carichi e resistere alla spinta del vento. Il danno rilevato consiste in un piegamento pronunciato di questa rete di tubi, una deformazione che non è facilmente spiegabile con le normali condizioni ambientali. I supporti metallici in genere sopportano temperature variabili e tensioni dinamiche, ma un piegamento simile fa pensare a forze anomale in gioco.

L’ubicazione della struttura, esposta a vento e agenti atmosferici, presenta già un livello di stress meccanico elevato. La deformazione ha sollevato interrogativi sulla tenuta dei materiali e sul possibile coinvolgimento di fattori esterni come urti, vibrazioni o difetti nella costruzione. Data la posizione in quota e l’altezza del danno, la sicurezza dell’edificio e delle persone nelle vicinanze appare un elemento prioritario per le autorità.

Il ruolo del caldo: una possibile ma non esclusiva causa

L’ipotesi che abbia influito soltanto il caldo dell’estate viene considerata poco attendibile da parte dei pm. È vero, le alte temperature possono causare una dilatazione termica dei materiali metallici. Nel tempo, questa espansione può mettere sotto pressione le saldature o i punti di giunzione, indebolendo la struttura. Però il fenomeno osservato, che si è manifestato con una piegatura evidente, sembra troppo marcato per essere frutto solo dell’afa recente.

Gli esperti consultati sostengono che il caldo possa aver rappresentato una concausa che ha esacerbato problemi già esistenti. Potrebbero esserci stati difetti di assemblaggio, corrosione interna, stress cumulativi accumulati negli anni. La verifica della storia manutentiva della struttura è fondamentale per accertare se le condizioni ambientali abbiano solo accelerato un processo di deterioramento preesistente.

Le indagini sulla causa e il punto zero dell’incidente

Le autorità hanno avviato una fase d’indagine per individuare il punto zero del cedimento, cioè il luogo esatto in cui è iniziata la deformazione della matassa metallica. Questo passaggio è cruciale perché aiuta a escludere o confermare le possibili cause, che spaziano dal danneggiamento accidentale fino a problemi progettuali o strutturali.

Il lavoro degli inquirenti

Il lavoro degli inquirenti contempla l’analisi dei materiali, con prelievo di campioni per verificarne la composizione, la resistenza e l’eventuale presenza di corrosione o difetti meccanici. Vengono inoltre raccolti testimonianze e dati ambientali per ricostruire la sequenza degli eventi nei giorni precedenti al crollo parziale. La ricostruzione dettagliata permetterà di comprendere se l’incidente sia da attribuire a più fattori o a un’unica causa riconoscibile.

Gli uffici tecnici dell’edificio collaborano con gli inquirenti, portando documenti e dati su ispezioni recenti e interventi manutentivi svolti. Il monitoraggio delle condizioni dell’insegna e della struttura sottostante avverrà con attenzione, in modo da evitare ulteriori problemi agli ultimi piani del grattacielo e garantire la sicurezza degli abitanti e dei passanti.

Il caso segue ora la strada della verifica approfondita, nella quale si incroceranno dati tecnici e testimonianze per chiarire i fatti. Le autorità, consapevoli della delicatezza della situazione data l’altezza e la posizione dell’insegna, puntano a completare l’indagine con accuratezza e tempismo.

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