Cresce il numero di donatori di midollo osseo in Trentino: dati e iniziative

Cresce il numero di donatori di midollo osseo in Trentino: dati e iniziative

Nel 2023, il Trentino ha visto un aumento significativo di giovani iscritti al Registro dei donatori di midollo osseo, raggiungendo un tasso di reclutamento ben superiore alla media nazionale.
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Cresce il numero di donatori di midollo osseo in Trentino: dati e iniziative - Gaeta.it

Nel 2023, il Trentino ha registrato un’importante impennata nel numero di giovani che si sono iscritti al Registro dei donatori di midollo osseo, un segnale positivo per la salute delle persone in attesa di un trapianto. Con un tasso di reclutamento di 81 su 10.000, il Trentino supera significativamente la media nazionale di 26 su 10.000. Fondamentale è la consapevolezza crescente riguardo l’importanza della donazione, nonostante le sfide legate alla compatibilità tra donatore e ricevente.

I dati sui nuovi iscritti e donazioni

Nel corso del 2023, 1.090 giovani trentini di età compresa tra i 18 e i 35 anni si sono iscritti al Registro, ma è essenziale capire che l’iscrizione non equivale automaticamente alla donazione. Come ha spiegato Alessandra Zulian, biologa del Laboratorio di tipizzazione della provincia di Trento, solo otto di questi nuovi iscritti hanno effettuato una donazione effettiva nel 2024. Questo dato riflette una realtà piuttosto complessa: la compatibilità necessaria per un trapianto di midollo osseo è molto bassa, solo una su 10.000. Dall’instaurazione del Registro nel 1992, il numero totale di donazioni in Trentino è arrivato a 159, sottolineando l’importanza dei potenziali donatori per chi soffre di patologie gravi.

Nel 2024, il Laboratorio di tipizzazione dell’Ospedale S. Chiara di Trento ha identificato 836 nuovi potenziali donatori, dei quali molti potrebbero diventare salvavita per malati in attesa di un trapianto. Queste informazioni, diffuse dall’Admo , evidenziano come il coinvolgimento dei giovani rappresenti una speranza fondamentale.

Modalità di donazione e procedure

La donazione di midollo osseo in Trentino avviene prevalentemente attraverso la raccolta da sangue periferico, simile a una donazione di sangue ma più complessa e prolungata. Nel 89% dei casi, questa è la modalità prevalente, in quanto consente di ottenere le cellule staminali necessarie per i trapianti. Tuttavia, per pazienti particolarmente piccoli o in condizioni particolari, si può ricorrere a un prelievo diretto dal midollo osseo, praticata sotto anestesia totale.

La differenza tra le due modalità di donazione è significativa: mentre la prima è meno invasiva e comporta un recupero più rapido, la seconda offre una maggiore concentrazione di cellule staminali, essenziali per alcuni pazienti. Questi dettagli non solo chiariscono il processo alle persone interessate a diventare donatori, ma contribuiscono anche a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della donazione.

Risultati delle campagne di sensibilizzazione e finanziamenti

Nel 2024, l’Admo provinciale ha raccolto una cifra record di 155.000 euro, grazie a diverse iniziative di fundraising. Tra queste, la campagna natalizia “Un Panettone per la Vita” ha registrato un margine di 97.000 euro, superando di oltre 17.000 euro il risultato dell’anno precedente. Questi fondi sono essenziali per sostenere le attività del Servizio di immunoematologia e trasfusionale dell’Ospedale S. Chiara, nonché le prestazioni di specialisti, tra cui il medico in pensione Paolo Gottardi.

Le donazioni non servono solo per il Trentino, ma anche per supportare altri reparti e istituzioni. L’Admo ha finanziato la Sezione di ematologia e il centro trapianti di midollo osseo del Policlinico G.B. Rossi di Verona, oltre al Reparto di ematologia dell’ospedale di Bolzano e alla Fondazione Città della Speranza di Padova. Queste azioni dimostrano quanto sia cruciale il supporto finanziario per garantire continuità e qualità nel trattamento dei pazienti.

L’attenzione crescente sul tema della donazione di midollo osseo, unita a iniziative concrete e risultati tangibili, permette di alimentare la speranza in quei malati che possono attendere un trapianto vitale, e il Trentino sta dimostrando di saper fare la sua parte.

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