L’11 dicembre, numerosi studenti e universitari hanno dato vita a un’importante manifestazione a Roma, partendo da Piramide in direzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questa mobilitazione si inserisce nel contesto di uno sciopero indetto dai sindacati studenteschi e coinvolge diverse città italiane. Gli slogan che hanno risuonato tra i partecipanti sono stati chiari e diretti: “Vogliamo potere”, “Liberiamo il Paese” e “No Meloni Day” hanno segnato il tono di una giornata di intensa protesta.
Slogan e striscioni nella protesta
Durante il corteo, i collettivi studenteschi romani hanno esposto un grande striscione sul quale si leggeva: “Contro un governo di fascisti e sionisti”. Altri striscioni evidenziavano le richieste degli studenti, tra cui slogan come “Più diritti per gli studenti, più qualità per la scuola. Non vi crediamo più” e “#nomeloniday contro il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all’università!”. In un momento simbolico, un somaro di cartapesta con un cartello che recitava “Ministra Bernini”, portato dagli studenti di Cambiare Rotta, ha attirato l’attenzione. I partecipanti hanno anche esibito bandiere palestinesi, sottolineando la loro solidarietà a una causa ritenuta significativa.
Critiche alle politiche del governo Meloni
Al centro della protesta c’erano le politiche del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e del governo guidato da Giorgia Meloni. Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, ha espresso il malcontento degli studenti riguardo ai tagli destinati all’istruzione pubblica, affermando che il governo sembra invece privilegiare le spese per armamenti. Gli studenti hanno denunciato la crescente disparità tra le scuole, esprimendo la loro opposizione a un sistema che favorisca istituti di “serie A” rispetto a quelli di “serie B”. La volontà di una scuola di qualità e accessibile a tutti è emersa chiaramente tra i cori degli studenti.
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La mobilitazione in tutta Italia
La protesta di Roma non si è limitata alla capitale; oltre 35 città italiane hanno visto scendere in piazza studenti e universitari per esprimere il loro dissenso. Le organizzazioni studentesche coinvolte, come l’Unione degli Studenti, l’Unione degli Universitari, Osa, Cambiare Rotta e Link, hanno unito le forze per dare voce a un disagio diffuso. Le manifestazioni hanno rappresentato un momento di coesione tra i diversi gruppi, tutti uniti dalla richiesta di un’istruzione pubblica migliore e da un forte contrasto alle politiche attuali.
L’evento ha dimostrato l’impegno degli studenti nel farsi sentire, nonostante le avversità attuali, e ha sottolineato una crescente volontà di cambiamento nel panorama educativo italiano.