Corteo contro il massacro a gaza: in 1500 chiedono pace per israeliani e palestinesi

Corteo contro il massacro a gaza: in 1500 chiedono pace per israeliani e palestinesi

Circa 1.500 persone hanno partecipato a un corteo pacifista in centro città per chiedere la pace tra israeliani e palestinesi, con lo striscione «Stop massacro Gaza» e senza simboli politici.
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Un corteo pacifista con circa 1.500 persone ha attraversato il centro città per chiedere la fine delle violenze tra israeliani e palestinesi, senza simboli politici ma con lo striscione «Stop massacro Gaza». - Gaeta.it

Un corteo ha attraversato il centro città radunando circa 1.500 persone a sostegno della pace tra israeliani e palestinesi. La manifestazione si è svolta con uno spirito pacifista, senza bandiere politiche, ma solo con lo striscione «Stop massacro Gaza». L’iniziativa ha visto la partecipazione trasversale di cittadini, sindacati e rappresentanti politici.

La manifestazione in centro città: numeri e clima pacifista

Sabato scorso la città ha ospitato una manifestazione che ha raccolto un pubblico variegato, attorno alle 1.500 persone. Il corteo ha percorso le principali vie del centro accompagnato da uno striscione che recitava «Stop massacro Gaza». Non sono state esposte bandiere di partiti politici o fazioni, ma solamente quella della pace, scelta dagli organizzatori per mantenere un carattere unitario e non divisivo all’evento.

Partecipanti della società civile, sindacalisti e rappresentanti di forze politiche hanno marciato insieme con un unico obiettivo: chiedere la fine delle violenze in Medio Oriente e sostenere l’idea di un futuro condiviso per israeliani e palestinesi. L’assenza di simboli politici ha favorito un clima in cui si è evitato ogni riferimento a schieramenti, puntando a coinvolgere un pubblico ampio e diverso.

Le autorità locali hanno assicurato una gestione dell’evento che ha garantito sia la sicurezza dei manifestanti sia l’ordinato svolgimento del corteo, nonostante il grande numero di persone presenti.

Il messaggio degli organizzatori: pacifismo e speranza per la pace

Milos Budin, uno dei promotori della manifestazione, ha spiegato quali erano gli obiettivi dell’iniziativa. Ha sottolineato la volontà di portare un messaggio chiaramente pacifista, dettato dalla preoccupazione per i massacri in corso a Gaza. Per Budin, questa mobilitazione vuol essere un contributo per spingere verso la cessazione delle violenze.

Ha richiamato l’attenzione sul clima di scoraggiamento che sembra prevalere, non solo tra i cittadini comuni, ma anche nelle istituzioni italiane ed europee. La percezione diffusa è che la situazione in Medio Oriente non abbia via d’uscita. Budin, invece, ha ribadito che una soluzione è necessaria e possibile, invitando a non rassegnarsi.

Il riferimento insistente è stato sulla necessità di promuovere forze e iniziative che conducano alla pace, evitando che la tensione si perpetui ulteriormente con nuove tragedie. L’intento è quello di mantenere alta l’attenzione su un conflitto che coinvolge milioni di persone.

Disagi al traffico durante il corteo in centro città

La manifestazione ha avuto effetti visibili sulla viabilità urbana nel centro. Le forze dell’ordine hanno dovuto dirigere il traffico e chiudere alcune strade per favorire il passaggio del corteo. Si sono formate lunghe code di veicoli e la circolazione è rimasta bloccata in diversi punti nevralgici.

I disagi hanno interessato non solo automobilisti, ma anche mezzi pubblici e attività commerciali nelle zone limitrofe al percorso del corteo. Le istituzioni comunali avevano però avvisato i cittadini nei giorni precedenti, invitandoli a modificare eventuali spostamenti programmati.

Questa sospensione temporanea della circolazione è stata la diretta conseguenza della partecipazione elevata e della volontà degli organizzatori di attraversare il centro città, coinvolgendo più quartieri e pubblici diversi. Sul posto sono intervenuti agenti della polizia municipale e personale di supporto per gestire l’evento e limitare i problemi alla circolazione.

La mobilitazione ha rappresentato un momento di richiamo per l’opinione pubblica locale, ma ha comportato un impatto concreto quotidiano sulla vivibilità urbana nel giorno della manifestazione.

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