Corteo a roma contro la guerra con cartelloni su schlein e von der leyen e cori di bella ciao

Corteo a roma contro la guerra con cartelloni su schlein e von der leyen e cori di bella ciao

Un corteo a Roma da piazza Vittorio, promosso da Potere al Popolo, USB e studenti palestinesi, chiede la fine delle guerre, critica il governo italiano e denuncia Israele come stato coloniale.
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A Roma un corteo nazionale, promosso da movimenti di sinistra e studenti palestinesi, ha manifestato da Piazza Vittorio contro le guerre, il riarmo e la politica italiana, esprimendo solidarietà alla causa palestinese. - Gaeta.it

Un corteo nazionale ha attraversato le strade di roma, partendo da piazza vittorio, per chiedere la fine delle guerre e sostenere la causa palestinese. L’iniziativa, promossa da potere al popolo, usb, cambiare rotta e il movimento degli studenti palestinesi, ha portato in piazza diversi messaggi contro il conflitto, il riarmo e il governo italiano, mescolando slogan, cartelloni e canzoni popolari come bella ciao. La manifestazione si è distinta per la partecipazione decisa di attivisti e studenti che hanno mostrato la loro contrarietà sia alla politica interna che alle strategie internazionali legate alla guerra.

La partenza del corteo e i protagonisti in piazza vittorio

La manifestazione è iniziata in piazza vittorio a roma, un luogo centrale e simbolico scelto per dare forza alla protesta. Le organizzazioni che hanno promosso l’evento hanno così richiamato una folla attenta e pronta a esprimere dissenso. Tra questi, i movimenti di sinistra come potere al popolo e usb, insieme a gruppi giovanili come cambiare rotta e il movimento degli studenti palestinesi in italia, hanno scelto di sospingere un messaggio chiaro e netto: no alle guerre, no al riarmo e sostegno alla popolazione palestinese.

I cartelli e gli striscioni erano precisi, molti dedicati a figure politiche nazionali e internazionali. Sono stati mostrati, per esempio, grandi pannelli con le immagini di elly schlein e ursula von der leyen ritratte come soldatesse, simbolo di un’opposizione alla politica di riarmo. L’atmosfera era carica di passione, con cori urlati e note della celebre canzone di resistenza “bella ciao” che andavano a sottolineare la radice storica della protesta.

I messaggi contro governo italiano e israele

Non sono mancati i riferimenti diretti al governo italiano e al suo ruolo nelle questioni internazionali. I manifestanti hanno espresso forte critica nei confronti della presidente del consiglio giorgia meloni e di altri esponenti politici, ritenuti responsabili dell’appoggio o della complicità nelle dinamiche di guerra. La presenza di cartelli con volti di politici come matteo salvini, mario draghi, giuseppe conte, antonio tajani e matteo renzi sottolineava l’idea di un’unione trasversale delle forze politiche che, secondo i partecipanti, avrebbe votato a favore del riarmo e, in definitiva, delle guerre.

Al centro delle accuse c’era anche israele, definito dai palestinesi in piazza come uno stato coloniale e genocida. Il movimento degli studenti palestinesi in italia e l’associazione dei palestinesi in italia hanno ribadito il loro impegno nel non girarsi dall’altra parte, chiamando le cose con il loro nome e denunciando apertamente quelle che considerano azioni di terrorismo e violenza contro la loro terra e la loro gente.

La tensione con la manifestazione stop rearm europe

La protesta ha preso una piega vivace anche nel confronto con un’altra manifestazione prevista quel giorno a roma, organizzata dalla piattaforma stop rearm europe. La protesta alternativa a quella promossa dalle altre organizzazioni ha evidenziato una divisione nello schieramento pacifista. I partecipanti al corteo da piazza vittorio hanno mostrato cartelli rivolti contro questo secondo raduno, con slogan come “porta san paolo piazza della guerra” che richiamavano il luogo di partenza dell’altra iniziativa.

Questa divisione riflette diverse letture della crisi internazionale e del modo in cui si dovrebbe affrontare il problema del riarmo e della guerra. Mentre la manifestazione stop rearm europe chiede principalmente di fermare il riarmo in europa, il corteo da piazza vittorio ha inserito al centro la lotta contro israele vista come oppressione coloniale e ha denunciato la politica italiana come parte attiva nel sostegno alle operazioni belliche.

Simboli e slogan accompagnano il corteo

Durante la manifestazione, sono stati esposti vari striscioni e cartelli che hanno scandito i temi portati avanti. Accanto alle immagini di esponenti politici con la scritta “nessuna delega a chi ha votato per la guerra”, si sono sentiti cori che hanno invocato la pace e il rispetto dei diritti. I slogan “contro guerra e riarmo” e “contro il genocidio” hanno ripetuto un messaggio preciso e militante, rafforzato dalle parole dei rappresentanti palestinesi in piazza, che non hanno esitato a dichiararsi parte attiva di questa lotta.

La colonna sonora di “bella ciao” ha dato un ulteriore valore simbolico alla protesta, legandola idealmente alle lotte di resistenza contro ogni forma di oppressione e ingiustizia. Questo elemento ha contribuito a tenere alto il tono della mobilitazione e a mantenere viva l’attenzione dei presenti lungo il percorso del corteo cittadino.

Le diverse anime della protesta si sono alternate tra slogan, esibizioni e interventi, in un’azione collettiva che ha avuto nella denuncia della guerra e del riarmo un punto fermo. La partecipazione attiva di giovani e rappresentanti della comunità palestinese ha aggiunto un ulteriore livello di significato, rendendo la manifestazione non solo un momento di protesta ma anche di testimonianza diretta di una realtà complessa e dolorosa.

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