Corteo a Milano per i 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli tra tensioni e cori di protesta in via Paladini

Corteo a Milano per i 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli tra tensioni e cori di protesta in via Paladini

A Milano un corteo commemorativo per il 50° anniversario della morte di Sergio Ramelli, tra manifestanti di estrema destra, tensioni con cori antagonisti e simboli politici come il saluto romano e il rito del “presente”.
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A Milano si è svolto un corteo di estrema destra per il 50° anniversario della morte di Sergio Ramelli, segnato da tensioni tra manifestanti e oppositori, con momenti simbolici come il saluto romano e il canto "Bella ciao". - Gaeta.it

Un corteo a carattere politico ha attraversato via Paladini a Milano per ricordare il 50esimo anniversario della morte di Sergio Ramelli. Il ricordo dello studente, appartenente al Fronte della Gioventù e ucciso da militanti di Avanguardia operaia, ha riunito diverse centinaia di persone fra manifestanti di estrema destra. L’evento ha registrato momenti di tensione quando da un palazzo vicino sono partiti cori e suoni che hanno contrapposto idealmente due narrative opposte.

Il corteo e il percorso a via paladini tra partecipanti e commemorazioni

Il corteo si è mosso dal punto di raccolta verso via Paladini, la zona dove Sergio Ramelli abitava. Durante il tragitto, il numero dei partecipanti è aumentato, con persone che si sono aggiunte lungo il percorso. Arrivati davanti al murale dedicato alla memoria di Ramelli, i manifestanti hanno deposto mazzi di fiori come segno commemorativo. L’atmosfera ha avuto momenti solenni, con alcuni manifestanti che hanno intonato il rito del “presente”, consueto omaggio nei cortei di estrema destra. Le bandiere tricolori sono state presenti con intensità, sventolate da chi ha voluto ribadire un messaggio politico ben preciso.

Nel corso della manifestazione, dai residenti o passanti sono arrivate reazioni di protesta o dissenso. In particolare, una donna ha urlato “non sporcate quella bandiera”, riferendosi proprio ai tricolori esposti. Questo episodio testimonia la polarizzazione che accompagna ogni anno questo ricordo pubblico. L’evento si è quindi svolto in un clima carico di significati politici e simbolici, attorno a un anniversario delicato per la città di Milano.

La tensione sonora: “bella ciao” e la reazione dei manifestanti

In un momento particolare della manifestazione, da un palazzo vicino al corteo è partito a volume alto il canto popolare “bella ciao”, simbolo della Resistenza contro il fascismo e carico di significato storico e politico. Questo ha creato un’immediata reazione tra i manifestanti, che hanno risposto con insulti indirizzati a chi suonava la canzone. Va sottolineato che la tensione non si è fermata a parole: alcuni petardi sono stati fatti esplodere nelle vicinanze, segno tangibile della frizione tra le due fazioni in campo.

L’episodio si è svolto in uno spazio pubblico che in passato ha già visto manifestazioni simili, con contrapposizioni simili. Gli organizzatori del corteo hanno poi preso in mano la situazione, riportando una calma relativa e evitando che la tensione degenerasse ulteriormente. In quest’occasione si è confermato il ruolo di mediazione e gestione del flusso umano e delle reazioni emotive che emergono in occasioni commemorative politicamente cariche.

Il saluto romano e il rito del “presente”, simboli ricorrenti del ricordo

Il corteo si è concluso come negli anni precedenti con il rito del “presente”, accompagnato dal saluto romano. Queste pratiche rappresentano un segno distintivo delle commemorazioni legate all’area politica di estrema destra che richiama quel tipo di memoria storica e politica. Il “presente” scandito a voce è il richiamo collettivo al ricordo di Ramelli quale figura simbolica.

Il saluto romano è stato ripreso in molte altre occasioni simili in Italia, specie in contesti di commemorazione di vittime considerate martiri da alcune formazioni politiche. A Milano, questa ricorrenza coinvolge ogni anno gruppi organizzati e cittadini spettatori, generando dibattiti e attenzione mediatica sul significato e sul messaggio trasmesso. Le modalità di svolgimento e gli elementi simbolici che compaiono risultano quindi centrali per cogliere l’atmosfera e le dinamiche del momento commemorativo.

Fine del corteo e le divisioni sociali

I momenti finali del corteo hanno visto la dispersione dei partecipanti dopo la conclusione delle cerimonie, senza incidenti maggiori, lasciando una volta in più evidenti contrapposizioni tra chi ricorda Ramelli e chi si oppone a quel ricordo con simboli antagonisti. L’anniversario resta uno degli appuntamenti più seguiti a livello politico e sociale nella città, con le sue tensioni e le sue divisioni.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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