L’attenzione si concentra sulla partecipazione della regione Lazio all’expo mondiale di Osaka, svoltosi lo scorso maggio. La corte dei conti del Lazio ha avviato un’inchiesta per fare chiarezza sulla spesa complessiva, che sfiorerebbe i due milioni di euro. Tra i vari costi segnalati spiccano alcune spese “strane” che hanno acceso il dibattito politico nelle ultime settimane. Questo articolo ricostruisce i fatti e i dettagli emersi dall’inchiesta in corso.
L’inchiesta della corte dei conti sul viaggio della delegazione laziale a Osaka
La corte dei conti del Lazio ha iniziato le verifiche sulle spese sostenute dalla regione per la trasferta a Osaka, dove una delegazione di 40 persone ha rappresentato il territorio dal 15 al 25 maggio 2025. L’indagine si concentra su un esposto presentato dal consigliere regionale di opposizione Alessio D’Amato, che ha segnalato possibili danni erariali causati da costi ritenuti eccessivi e poco chiari.
Il fascicolo aperto dal procuratore
Il fascicolo aperto dal procuratore regionale Paolo Rebecchi punta a ricostruire nel dettaglio ogni voce di spesa inclusa nei bilanci. Nei prossimi giorni saranno acquisiti documenti fondamentali come le determinazioni dei dirigenti regionali, le delibere di spesa e i giustificativi di pagamento. L’obiettivo è appurare se le somme usate rispettino criteri di necessità e trasparenza o se si configuri uno spreco di denaro pubblico.
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Il caso ha richiamato l’attenzione anche per la composizione della delegazione: accanto ad assessori e consiglieri figuravano funzionari, addetti stampa e anche fotografi e videomaker, con costi aggiuntivi per vitto, alloggio e viaggi.
Le spese criticate: trolley, cocktail e accessori brandizzati
Fra le spese che hanno suscitato dubbi molto discussi ci sono alcune categorie particolari, ben distinte rispetto ai tradizionali costi di viaggio. Nell’esposto di D’Amato emergono cifre come 18.300 euro spesi per trolley personalizzati e 16.000 euro per cocktail di rappresentanza offerti durante la manifestazione. Non mancano poi acquisti per cravatte e foulard brandizzati, che contribuiscono ad aumentare la somma complessiva.
Queste uscite sono state messe in discussione soprattutto per il loro impatto economico in relazione al risultato atteso dall’evento. I sostenitori della trasferta, invece, parlano di un investimento necessario per promuovere il Lazio, mettendo in mostra le potenzialità culturali ed economiche della regione ad un pubblico internazionale.
Nel dettaglio, la delegazione ha sostenuto spese anche per trasferimenti, soggiorni e pasti, oltre alle indennità di trasferta riconosciute a ciascun componente. Il tutto si traduce in un bilancio che potrebbe superare la soglia di un milione e ottocentomila euro, secondo le stime finora disponibili.
Il ruolo politico e le polemiche sull’uso dei fondi
Il consigliere Alessio D’Amato ha assunto un ruolo centrale nel sollevare dubbi e richieste di chiarimento. La sua denuncia prende spunto dall’esame delle spese, che parrebbero in alcuni casi non solo elevate ma anche ridondanti. Tra gli elementi contestati figura una possibile duplicazione dei costi legati alla comunicazione, con voci di spesa che sovrapporrebbero ruoli e funzioni già presenti all’interno della stessa delegazione.
D’Amato ha messo in dubbio la trasparenza delle cifre presentate, chiedendo se le somme dichiarate comprendano anche le indennità aggiuntive per vitto, alloggio e diaria, oltre alle retribuzioni ordinarie del personale regionale. L’opposizione incalzante mira a comprendere se la spesa sia stata gestita con rigore o se, al contrario, vi siano state gestioni superficiali o usi impropri di fondi pubblici.
La giunta regionale, guidata dal presidente Francesco Rocca, ha replicato difendendo la trasferta. Secondo la maggioranza, l’investimento ha finalità promozionali rilevanti e contribuisce a raccontare il Lazio come regione aperta a innovazioni e capace di valorizzare la propria storia. Tuttavia, la presenza di un’inchiesta formale mette sotto pressione l’esecutivo, chiamato a fornire risposte puntuali sull’uso dei fondi pubblici.
Il procedimento e i prossimi passi dell’inchiesta
L’indagine della corte dei conti procederà con l’acquisizione di tutte le documentazioni richieste per una ricostruzione dettagliata e precisa delle spese relative alla trasferta a Osaka. Gli inquirenti valuteranno anche gli atti amministrativi che hanno autorizzato la spesa, così da verificare il rispetto delle normative vigenti.
Una parte fondamentale sarà l’analisi delle determine dirigenziali e dei giustificativi, a cui si accompagnerà un controllo sui criteri seguiti per assegnare incarichi e rimborsi. La corte accerterà se le somme sono state attribuite in modo adeguato o se si configurano criticità di ordine amministrativo o contabile.
Il fascicolo è aperto da pochi giorni e i tempi per una decisione definitiva potrebbero non essere brevi. Nel frattempo la questione resta al centro del dibattito politico regionale e attira l’attenzione dei media, in attesa di sviluppi che potranno avere ripercussioni anche sulla gestione futura delle risorse pubbliche.
Il ruolo della corte dei conti del Lazio in questo caso è quello di vigilare sull’uso delle finanze pubbliche, per garantire che il denaro dei contribuenti venga impiegato nel rispetto delle leggi e dei principi di trasparenza e responsabilità. La vicenda resta sotto osservazione nelle prossime settimane, man mano che si avvicineranno le conclusioni dell’inchiesta.