La corte dei conti ha emesso una sentenza che lascia un segno importante sulla gestione del comune di chieti. L’ex sindaco Umberto Di Primio e l’ex assessora al bilancio Carla Luise sono stati condannati per il dissesto finanziario dell’ente. Il partito democratico di chieti ha commentato la decisione, evidenziando come emerga con chiarezza la responsabilità politica e tecnica degli amministratori che hanno preceduto la gestione attuale. Nel frattempo, il sindaco attuale Diego Ferrara è stato assolto, con il partito che sottolinea un cambio di rotta nella gestione del bilancio cittadino.
La sentenza della corte dei conti e le responsabilità degli ex amministratori
La sentenza della corte dei conti riguarda la situazione economica del comune di chieti, dichiarato in dissesto finanziario. A pagare per questa vicenda sono stati l’ex sindaco Umberto Di Primio e l’ex assessora al bilancio Carla Luise. Secondo il partito democratico locale, la pronuncia mette in evidenza un quadro chiaro di responsabilità politiche e tecniche che non possono essere ignorate. La condanna è stata costruita su documenti ufficiali e dati numerici concreti, che testimoniano scelte non corrette e una gestione che ha portato la città a un punto di crisi finanziaria. Il pd definisce la sentenza “un chiarimento necessario per la città”, sottolineando come emerga un lungo periodo di gestione opaca concluso da un dissesto che pesava per oltre 78 milioni di euro.
Conseguenze per la città
Questa situazione ha avuto pesanti conseguenze per la città: progetti bloccati, servizi ridotti e una mole di debiti che ha stretto Chieti in una morsa difficile da sciogliere. La corte ha quindi evidenziato non solo il ruolo politico ma anche le responsabilità tecniche di chi aveva gestito il bilancio comunale in quegli anni, dando così un indirizzo preciso alle accuse e alle condanne. Il risultato della sentenza fotografa anni di scelte amministrative poco trasparenti e ha un peso forte, perché coinvolge figure di primo piano nel governo locale, risalendo a un intero decennio di amministrazione.
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La posizione del partito democratico di chieti e il ruolo dell’attuale sindaco
Il partito democratico di chieti ha preso posizione subito dopo la sentenza, commentandola per chiarire il proprio punto di vista sulla vicenda. Gianmarco Pescara, segretario cittadino, e Paride Paci, capogruppo del pd, hanno ribadito come la decisione della corte dei conti punteggi tutta una fase di gestione amministrativa concentrata intorno agli ex amministratori, ponendo in primo piano la responsabilità di chi aveva guidato la città prima dell’attuale governo. La condanna di Di Primio e Luise rappresenta l’accertamento di una condotta che, per dieci anni, ha trascinato il comune in una crisi profonda.
Assoluzione e cambio di rotta
La squadra guidata da Diego Ferrara, invece, vive una fase di assoluzione totale rispetto a questi fatti. Il sindaco è stato scagionato da ogni accusa che in passato aveva messo a dura prova la sua figura pubblica. Per il pd locale, questa decisione pone fine a mesi di “insinuazioni” e “tentativi di delegittimazione” nei confronti dell’attuale amministrazione. A fronte di un’eredità difficile, Ferrara avrebbe scelto una strada complessa ma necessaria: agire con rigore e trasparenza, senza nascondere nulla. L’obiettivo dichiarato è stato il risanamento finanziario e la ricostruzione di un rapporto di fiducia con i cittadini di chieti.
Gli esponenti del pd mettono in risalto il lavoro svolto dal sindaco, qualificandolo come equilibrio e visione che si sono manifestati anche in momenti di difficoltà e attacchi. La gestione corrente del comune ha dovuto impiegare risorse e tempo per mettere ordine nei soldi pubblici, un compito che non è stato né rapido né semplice. La sentenza, spiegano, dimostra che la via intrapresa dall’amministrazione Ferrara si basa su numeri che raccontano una realtà diversa: un avanzo di gestione superiore ai 30 milioni di euro, il non ricorso alla tesoreria e un saldo di cassa stabile.
I dati economici recenti e lo stato attuale del comune di chieti
Il rendiconto di bilancio del 2024, da poco approvato dal consiglio comunale, racconta un quadro diverso da quello che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Stando ai dati ufficiali, il comune di chieti ha raggiunto un avanzo che supera i 30 milioni di euro. Si tratta di un saldo positivo molto importante rispetto a una situazione che fino a poco tempo fa sembrava destinata a un’ulteriore crisi. Il comune è riuscito a evitare il ricorso alla tesoreria, cioè a non dover chiedere anticipazioni di denaro per far fronte alle spese correnti.
Liquidità e investimenti
Non a caso, questo comporta che la liquidità disponibile è solida e che il bilancio mostra segnali concreti di miglioramento. Chieti, secondo quanto riferisce il pd, “si è rialzata” grazie a questa gestione rigorosa. L’attenzione al risparmio e al rispetto delle regole finanziarie ha permesso di ottimizzare le risorse della città, che in passato erano quasi tutte assorbite dai debiti pregressi. Le manutenzioni, i cantieri e le opere pubbliche cominciano a riprendere lentamente, grazie a un nuovo equilibrio di bilancio che permette investimenti più strutturati.
Il partito democratico chiede rispetto per questi dati e per gli sforzi dell’attuale amministrazione. Critiche sterili, come quelle rivolte a cantieri o lavori di manutenzione, non trovano spazio nel dibattito ufficiale se non come distrazioni rispetto alla portata quantitativa e qualitativa dei miglioramenti finanziari. Questi dati indicano un cambio di direzione reale, di cui la città di chieti avverte lentamente gli effetti pratici anche nella vita quotidiana. La consapevolezza che la crisi può anche diminuire passa da numeri come quelli appena diffusi.
La critica dei giovani democratici e il riscatto della città di chieti
Anche i giovani democratici di chieti hanno voluto entrare nel merito della vicenda, questa volta con un’attenzione particolare al decennio precedente. Annachiara Di Lorenzo, segretaria provinciale dei gd, e Andrea Di Muzio, vicesegretario provinciale, hanno accusato direttamente la vecchia amministrazione di aver condotto la città verso il collasso finanziario. Parlano di “deficienza amministrativa” e mancanza di rigore, elementi che avrebbero causato non solo il dissesto economico, ma anche il declino sociale di una città “chiusa in sé stessa”.
Isolamento e stagnazione
Secondo i giovani democratici, la situazione di degrado e immobilismo è frutto di anni di gestione poco efficiente, con decisioni politiche che hanno sacrificato la trasparenza e la partecipazione pubblica. Hanno criticato questa fase come un lungo periodo di isolamento e stagnazione che ha tolto speranze e opportunità a chieti, sia nel settore pubblico sia in quello privato. L’immagine di una città “morta” racconta non solo una condizione economica, ma un clima di scarsa fiducia e insicurezza rispetto al futuro.
Al contrario, la fase guidata da Diego Ferrara, iniziata nel 2020, viene descritta come opposta a quel modello. I giovani democratici vedono in questa amministrazione un impegno costante, fatto di responsabilità e trasparenza. Ritengono che la strada intrapresa si basi su un’idea di servizio pubblico senza ostentazioni, ma capace a rimettere in moto la città. Il loro giudizio valorizza il lavoro quotidiano del sindaco e della sua squadra, sottolineando l’importanza di mantenere questo ritmo anche nei prossimi anni, per evitare che la tenuta finanziaria e amministrativa raggiunta venga compromessa di nuovo.