Corsica Sardinia Ferries continua a sostenere il progetto di monitoraggio dei cetacei nel Santuario Pelagos, un’iniziativa avviata ormai nel 2007 per raccogliere dati preziosi sulle specie marine presenti in un’area del Mediterraneo fondamentale per la biodiversità. La diciannovesima stagione di attività ha preso il via da maggio e coinvolge ricercatori imbarcati su diversi traghetti partendo da Tolone, Nizza, Vado Ligure e Livorno. Questo supporto rende le navi veri laboratori galleggianti a servizio della scienza, grazie a strumentazioni avanzate e a un programma che punta a proteggere e approfondire la conoscenza sulla vita marina.
Storia e caratteristiche del progetto di monitoraggio nel santuario pelagos
Il progetto di monitoraggio dei cetacei nel Santuario Pelagos è nato nel 2007 con un coordinamento affidato all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Le ricerche si svolgono a bordo delle navi di Corsica Sardinia Ferries, che negli anni hanno permesso agli studiosi di effettuare oltre 2000 viaggi di osservazione. Sono stati documentati più di 6500 avvistamenti di cetacei e oltre 45.000 esemplari totali, dati importanti che hanno alimentato oltre 100 lavori scientifici tra pubblicazioni, tesi e conferenze. Il Santuario Pelagos rappresenta una delle principali aree protette del Mediterraneo, con una varietà di specie come balenottere, capodogli, globicefali, squali, mante e tartarughe marine.
Da tre anni il monitoraggio rientra nel programma europeo Life Conceptu Maris, che mira a migliorare la conoscenza della distribuzione e dello stato di salute dei cetacei e delle tartarughe nel mare aperto. La raccolta di dati viene effettuata durante le rotte regolari dei traghetti che collegano la Francia e l’Italia, coprendo varie zone del Santuario. Già nella prima parte del 2025 sono stati avvistati sei delle otto specie presenti nell’area, segno che la stagione si preannuncia particolarmente significativa. Tra le segnalazioni più rilevanti si annoverano gruppi numerosi di globicefali con almeno trenta individui ciascuno, avvistati a maggio tra Vado Ligure e Ile Rousse.
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Ruolo di corsica sardinia ferries come piattaforma di osservazione scientifica
Le navi di Corsica Sardinia Ferries non sono considerate soltanto mezzi di trasporto per i passeggeri ma vere e proprie piattaforme per la raccolta scientifica. Sono equipaggiate con strumentazioni che favoriscono l’osservazione e la raccolta di dati sull’ecosistema marino. A bordo sono installate due ferry box per analizzare l’acqua del mare e rilevare la presenza di microplastiche. Inoltre, sette stazioni meteo contribuiscono a realizzare modelli previsionali meteo più precisi, utilizzati anche per pianificare le rotazioni delle navi in relazione alle condizioni climatiche.
Per ridurre il rischio di incidenti con grandi cetacei è presente anche il sistema REPCET®, un dispositivo che permette di segnalare la presenza di questi animali e gestire di conseguenza la navigazione per evitare collisioni. Queste tecnologie rappresentano un supporto fondamentale per la comunità scientifica e dimostrano come le compagnie di trasporto possano contribuire attivamente alla conservazione degli ambienti marini.
Il sostegno di Corsica Sardinia Ferries al monitoraggio aiuta a mantenere attivi programmi di lunga durata fondamentali per comprendere l’evoluzione delle popolazioni marine. La collaborazione tra operatori navali e ricercatori facilita l’accesso a dati raccolti durante un’attività di routine, portando a risultati più ampi e rappresentativi. Nel 2025, tale collaborazione si conferma un esempio rilevante di sinergia tra mondo dei trasporti e della ricerca ambientale.
Dati e risultati raccolti nella stagione 2025 finora
Da quando sono riprese le attività di monitoraggio estive, nel 2025 si sono già registrati numerosi avvistamenti di cetacei. Le rotte interessate, tra cui quelle che collegano Vado Ligure a Bastia e Nizza a Bastia, hanno permesso di osservare 12 balenottere, 5 capodogli e gruppi numerosi di stenelle. La scoperta di gruppi di globicefali così grandi, due volte nel mese di maggio con almeno 30 esemplari, dimostra una variazione rispetto agli anni precedenti, dove questa specie veniva incontrata in estate inoltrata.
Questi avvistamenti forniscono informazioni importanti per valutare i cambiamenti nelle abitudini migratorie o nelle dinamiche delle popolazioni. Permettono agli esperti di aggiornare mappe sulla distribuzione degli animali e di pianificare meglio interventi per la loro tutela. La continuità dei dati raccolti durante questi anni rende il progetto di monitoraggio una risorsa strategica per il Santuario Pelagos e per le politiche di conservazione del Mediterraneo.
I ricercatori coinvolti sottolineano che mantenere un programma di monitoraggio a lungo termine garantisce il confronto su scala temporale, utile per cogliere trend e anomalie nell’ecosistema marino. Nel giugno 2025 il progetto continua a mostrare una partecipazione attiva e risultati incoraggianti, confermando la necessità di interventi costanti in mare.
Coinvolgimento della ricerca scientifica e impatto sulle politiche di tutela
La collaborazione che coinvolge Ispra, la Fondazione Cima, l’Università di Pisa, l’Accademia del Leviatano e EcoOcean testimonia come la ricerca possa avvalersi di sinergie tra diversi enti e istituzioni per approfondire la conoscenza biologica e ambientale. I dati raccolti durante le campagne di monitoraggio alimentano studi e pubblicazioni che arrivano a influenzare le politiche di gestione e protezione dell’area.
Il progetto Life Conceptu Maris, programma europeo di cui fa parte anche l’attività nel Pelagos, mira a incrementare le informazioni sulle specie marine e a sostenere misure di conservazione più efficaci. Tali ricerche sono base per regolamenti e piani di tutela che riguardano l’area marina protetta e la navigazione nel Mediterraneo, con particolare attenzione a ridurre gli impatti negativi su specie vulnerabili.
L’impegno continuo dal 2007, con adattamenti e ampliamenti, ha portato a conoscere meglio la biodiversità e a sensibilizzare operatori marittimi, autorità e pubblico sull’importanza di proteggere habitat sempre più minacciati. Lavorare a stretto contatto con le compagnie di navigazione, come Corsica Sardinia Ferries, permette inoltre di integrare la conservazione in attività economiche e di trasporto, rendendola più sostenibile.
Tecnologia e prevenzione degli incidenti in mare con i grandi cetacei
La presenza a bordo delle navi di Corsica Sardinia Ferries di dispositivi del sistema REPCET® si inserisce in una strategia concreta per evitare collisioni tra imbarcazioni e grandi cetacei. Questi strumenti permettono di individuare in tempo reale gli avvistamenti degli animali e di inviare le informazioni alle imbarcazioni che si trovano nelle vicinanze, favorendo un’adeguata gestione della rotta.
Questo sistema si affianca alle tradizionali osservazioni visive effettuate a bordo e migliora la sicurezza sia per la fauna marina sia per la navigazione. Le collisioni rappresentano una delle principali cause di mortalità per alcune specie di cetacei; ridurle significa proteggere gli esemplari e limitarne l’impatto sull’ecosistema.
Le tecnologie ambientali installate a bordo – come le ferry box per controlli sulle condizioni dell’acqua e la contaminazione da microplastiche, oltre a stazioni meteo – dimostrano come la raccolta dati scientifica si stia integrando con aspetti pratici di prevenzione e gestione in ambiente marino. L’attività della compagnia prosegue in questa direzione, immettendo nuove conoscenze e responsabilità nella navigazione commerciale.