Nel tribunale di Pavia si è chiuso l’udienza preliminare riguardante una vicenda di corruzione che coinvolge esponenti politici e figure imprenditoriali di Vigevano. Sei persone sono state rinviate a giudizio in seguito alle accuse mosse dalla procura su due filoni d’inchiesta legati alla municipalizzata Asm e a presunti tentativi di stravolgimento amministrativo. Il processo inizierà il 4 dicembre 2025.
I principali imputati e le accuse nel procedimento penale
La giudice Daniela Garlaschelli ha deciso il rinvio a giudizio di sei indagati coinvolti in varie ipotesi di reato fra cui corruzione, istigazione alla corruzione e falsità ideologica. Tra loro figura Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano e leader della giunta di centrodestra. Compare inoltre Roberta Giacometti, ex consigliera comunale, accusata di aver beneficiato di un incarico falso tramite la municipalizzata Asm.
L’ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca è coinvolto nell’inchiesta per presunte pressioni e proposte illecite. L’azienda pubblica Asm è rappresentata da due dei suoi ex dirigenti, Alessandro Gabbi e Matteo Ciceri, chiamati a rispondere di complicità nei reati contestati. L’imprenditore Alberto Righini, ex presidente provinciale dell’Ance, figura come promotore di alcune delle operazioni al centro dell’inchiesta.
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A parte i rinviati a giudizio, si segnala la condanna a 12 mesi in rito abbreviato di Alice Andrighetti, convivente di Righini, mentre Veronica Passarella, ex dirigente di Asm, ha patteggiato una pena di un anno e 10 mesi. Le accuse di corruzione e falso per il gruppo potrebbero avere un impatto significativo sul quadro politico e amministrativo locale.
Dettagli dei due filoni investigativi connessi dal caso vigevano
Il primo filone riguarda un tentativo di istigazione alla corruzione, legato alla proposta di un pagamento di 15mila euro a Emma Stepan, consigliera comunale di Vigevano, affinché rassegnasse le dimissioni insieme ad altri 12 consiglieri. Questa ipotesi punta a dimostrare un tentativo di far cadere la giunta guidata da Ceffa. L’offerta è stata fatta da Righini con il presunto appoggio di Ciocca, che avrebbe veicolato il denaro tramite Luca Battista, convivente della Stepan.
La consigliera rifiutò la proposta e portò la questione all’attenzione del sindaco. Da questa vicenda è nata la contestazione di istigazione alla corruzione nei confronti di Righini e Ciocca. L’episodio è un elemento cruciale nel ricostruire le dinamiche di pressione all’interno dell’amministrazione comunale.
Nel secondo filone si indaga sul coinvolgimento diretto di Ceffa e Giacometti nell’assegnazione di un finto incarico di consulenza presso Asm, dove la municipalizzata non aveva reale bisogno di questa figura professionale. Il fine sarebbe stato quello di garantire vantaggi economici illeciti a Giacometti, con la complicità degli ex dirigenti Gabbi e Ciceri.
Questa parte dell’inchiesta mette in luce una presunta rete di favori incrociati tra politica e azienda pubblica. Gli inquirenti sottolineano il meccanismo di falso ideologico, in quanto le assunzioni e i contratti non avrebbero rispecchiato le reali necessità di Asm.
Impatto sul fronte politico e pubblico del caso giudiziario
L’indagine sulle pratiche fraudolente e le pressioni politiche a Vigevano ha creato tensioni all’interno dell’amministrazione comunale. La figura del sindaco Ceffa è particolarmente esposta, visto che si trova a rispondere di reati gravi in un momento delicato per la politica locale.
Per la Lega, coinvolta anche attraverso la persona di Ciocca, il procedimento rappresenta una forte criticità, soprattutto considerando la natura pubblica delle accuse. Il ruolo dell’Ance attraverso Righini aggiunge una dimensione imprenditoriale all’inchiesta, rivelando possibili abusi tra enti pubblici e aziende private nel territorio pavese.
Le condanne di Andrighetti e i patteggiamenti di Passarella testimoniano una procedura giudiziaria complessa e articolata. In attesa dell’avvio del dibattimento a dicembre, l’interesse resta alto per monitorare eventuali sviluppi sulla tenuta amministrativa di Vigevano e sulle responsabilità penali.
Il giudizio sul merito dovrà chiarire con precisione il livello di coinvolgimento degli imputati e i fatti contestati, mentre la cittadinanza attende risposte concrete dalla giustizia sui casi di corruzione che hanno agitato la scena locale. “La trasparenza e la legalità devono essere pilastri imprescindibili per qualsiasi amministrazione,” hanno dichiarato fonti vicine all’indagine.