La periferia di Novara torna al centro di una tragedia. Nel pomeriggio di lunedì 9 giugno 2025, è stato scoperto il corpo senza vita di una donna di circa 70 anni lungo un corso d’acqua vicino a un vivaio, sulla strada verso Cameriano. L’identità è stata confermata dalla Questura di Novara: si tratta di Nunzia Ricciardo, scomparsa dal pomeriggio precedente. La notizia ha scosso la comunità locale già provata da un altro evento drammatico avvenuto poco prima, sempre nel Novarese.
Ritrovamento e circostanze della scomparsa di nunzia ricciardo
Nunzia Ricciardo è uscita di casa domenica pomeriggio a bordo della sua Citroen C3 rossa, senza più fare ritorno. La figlia ha lanciato un appello sui social network nella stessa serata, chiedendo aiuto per ritrovarla e coinvolgendo gruppi locali e conoscenti in una ricerca serrata. Il messaggio ha raccolto numerose condivisioni, ma non è bastato. Nei primi minuti di lunedì è arrivata la tragica scoperta: il corpo di Nunzia è stato individuato nelle acque di un canale vicino a un vivaio, poco distante dalla strada per Cameriano. Le autorità hanno avviato subito le procedure per l’identificazione e il recupero della salma.
Le caratteristiche del luogo hanno complicato le ricerche: si tratta di un’area con presenza di acqua e folta vegetazione, poco frequentata specialmente di notte. Questo ha probabilmente rallentato le operazioni e ostacolato chi cercava di rintracciare la donna nelle ore precedenti. La Questura ha confermato che le indagini proseguono, senza escludere alcuna ipotesi sulle cause che hanno portato alla morte.
Leggi anche:
Ipotesi investigative e accertamenti medico-legali in corso
Le forze dell’ordine lavorano a chiarire le dinamiche che hanno portato al decesso di Nunzia Ricciardo. Sul tavolo ci sono tre linee principali: la morte accidentale potrebbe derivare da una caduta nelle acque del canale, problemi medici potrebbero averla colta mentre era sola, oppure potrebbe trattarsi di un gesto volontario. La varietà dei dati raccolti induce cautela e la necessità di approfondire ogni aspetto.
L’esame medico-legale avrà un ruolo cruciale per stabilire se sul corpo ci siano segni di violenza o traumi compatibili con una caduta o un’aggressione, o se invece il decesso sia riconducibile a un annegamento senza cause esterne. Gli inquirenti attendono in particolare capire se la zona isolata in cui si trovava la donna abbia limitato le possibilità di soccorso immediato, come sembra emergere da alcune testimonianze raccolte nelle ore precedenti il ritrovamento.
Un dramma doppio nel novarese: il caso del giovane annegato a cerano
Il ritrovamento del corpo di Nunzia Ricciardo arriva in un momento in cui il Novarese è ancora scosso per un altro episodio simile, accaduto nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 giugno. A Cerano, un ragazzo di 29 anni è stato trovato morto nella Roggia Mora, canale che attraversa la zona. Le indagini preliminari portano a ritenere che si sia trattato di una caduta accidentale, forse dovuta a scarsa visibilità o a un attimo di distrazione.
Il caso del giovane è affidato ai carabinieri di Trecate, che stanno raccogliendo testimonianze e analizzando ogni dettaglio per ricostruire la dinamica precisa. L’accaduto ha acceso un faro sulla sicurezza nei pressi di corsi d’acqua poco sorvegliati, soprattutto nelle ore notturne. Qualche cittadino ha segnalato la carenza di illuminazione e la vegetazione che rende difficili anche i controlli occasionali.
Impatto sulle famiglie e reazioni della comunità a novara
Le due vicende, ravvicinate nel tempo e geograficamente vicine, hanno lasciato un segno profondo sulle famiglie e sulla comunità novarese. La figlia di Nunzia Ricciardo, protagonista di una ricerca disperata iniziata appena 24 ore prima, ora affronta lo smarrimento per la perdita definitiva. Intorno a lei si è creato un nucleo di solidarietà, ma le parole restano poche davanti al dolore.
Le autorità non hanno rilasciato commenti pubblici sull’andamento delle inchieste, preferendo attendere che l’esito degli accertamenti fornisca indicazioni sicure. In città, si è percepita una generale inquietudine verso certi spazi fuori dal centro e una richiesta tacita di maggiore attenzione verso zone come quelle dei canali, soprattutto per evitare altre tragedie di questo tipo. Nel frattempo, le forze dell’ordine mantengono l’attenzione alta e proseguono le verifiche.
Questi eventi portano alla luce, sul territorio novarese, la vulnerabilità di luoghi periferici e poco illuminati. La combinazione di zone isolate e corsi d’acqua rappresenta un rischio che, nelle ultime ore, ha gravato su due famiglie e tutta la comunità locale.