Nata negli anni Ottanta in un contesto difficile per chi soffriva di malattie stigmatizzate, la cooperativa OSA ha costruito un percorso di assistenza socio sanitaria che parla di umanità e cura a domicilio. Il progetto, fondato da un piccolo gruppo di medici a Tor Vergata, ha trasformato un’emergenza sociale in un sistema di supporto a migliaia di persone ogni anno. La sua opera si estende ancora oggi tra innovazione e attenzione alle fragilità, diventando punto di riferimento nella sanità italiana.
Origini e contesto della cooperativa osa a roma
La cooperativa OSA, acronimo di Operatori Sanitari Associati, è nata nel 1985 a Roma, più precisamente nella periferia est, a Tor Vergata. Non si trattò di un progetto studiato a tavolino, ma di una risposta spontanea e coraggiosa da parte di un gruppo di giovani medici. In quegli anni l’epidemia di AIDS portava con sé paura e isolamento sociale, poiché chi ne era colpito spesso veniva escluso dalla comunità. OSA si è inserita in questo scenario come sostegno non solo sanitario ma anche sociale. I fondatori scelsero di affiancare chi era più fragile, dando attenzione a bisogni che andavano oltre la medicina tradizionale, affrontando stigmi e pregiudizi.
Questa prima esperienza, nata quasi in un garage, ha generato un modello assistenziale che ancora oggi funziona su basi di rigore e umanità. L’approccio della cooperativa è stato quello di costruire, sul territorio, una rete di servizi diretti alle persone, mettendo il paziente al centro con tutto il suo vissuto e le sue necessità. Il progetto iniziale si è quindi ampliato fino a diventare un punto di riferimento solido per la regione Lazio e non solo.
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L’assistenza domiciliare integrata come missione della cooperativa
La peculiarità di OSA sta nell’assistenza domiciliare integrata, un sistema che prevede cure mediche, supporto socio-sanitario e accompagnamento psicologico direttamente nelle case dei pazienti. Il fondatore Giuseppe Milanese ha più volte sottolineato che la cooperativa non cura solo la malattia fisica, ma si impegna a comprendere la fragilità umana dietro ogni caso clinico. Questo è possibile grazie a personale formato, aggiornato con protocolli basati su evidenze scientifiche e tecnologia all’avanguardia come la telemedicina.
L’attenzione non si limita alla cura, ma abbraccia ogni aspetto della persona assistita. I medici e gli operatori sanitari si confrontano quotidianamente con pazienti affetti da malattie croniche o in condizioni di disagio psico-fisico, offrendo un supporto che supera la semplice prestazione. Il rapporto stabilito con i malati, le loro famiglie e il territorio consolida la rete sociale di riferimento, facilitando un’assistenza più continuativa e personalizzata. La cooperativa si è ritagliata una posizione importante anche nel panorama più ampio delle organizzazioni assistenziali italiane, gestendo servizi per decine di migliaia di persone ogni anno.
Impegno sociale e influenza culturale nella comunità
Accanto agli aspetti sanitari, OSA produce ogni anno un resoconto sociale dove mette in evidenza bilanci finanziari e risultati umani ottenuti nel tempo. Questo documento serve a dare trasparenza alla comunità e a confermare un impegno sociale che si estende ben oltre l’attività clinica. In anni segnati da tensioni internazionali, crisi economiche e difficoltà per chi lavora nel settore sanitario, questa testimonianza mostra la costanza della cooperativa nel dedicarsi alle persone più vulnerabili.
Un capitolo importante riguarda il legame con la Chiesa e le sue dottrine sociali. La vicinanza con Papa Francesco, che la cooperativa ha conosciuto in particolare durante esperienze nelle periferie di Buenos Aires, ne ha influenzato traiettoria e valori. La sua idea di una “Chiesa come ospedale da campo” è stata fonte di ispirazione quotidiana. OSA ha incarnato questo principio, ispirandosi anche alla Dottrina Sociale della Chiesa, in particolare alla sussidiarietà delineata da Pio XI nell’enciclica Quadragesimo Anno, che esorta a responsabilizzare le comunità minori nella gestione delle proprie necessità.
Nel complesso, la cooperativa rappresenta un esempio concreto di come si possa coniugare attività sanitaria, impegno sociale e riferimento culturale, in un percorso che ha radici profonde e proiezioni future.