Convegno sulla sicurezza e difesa nazionale a Roma con ministri e esperti di settore

Convegno sulla sicurezza e difesa nazionale a Roma con ministri e esperti di settore

Il convegno all’università degli Studi Link di Roma ha riunito istituzioni, accademici e industria per discutere sicurezza, difesa nazionale, intelligenza artificiale e il ruolo strategico del Mediterraneo per l’Italia.
Convegno Sulla Sicurezza E Dif Convegno Sulla Sicurezza E Dif
Il convegno all’Università Link di Roma ha riunito istituzioni, accademici e industria per discutere sicurezza, difesa nazionale, intelligenza artificiale e il ruolo strategico del Mediterraneo, sottolineando l’importanza di innovazione, autonomia e cooperazione per il futuro della difesa italiana. - Gaeta.it

Il convegno organizzato oggi all’università degli Studi Link di Roma ha messo al centro il tema cruciale della sicurezza e della difesa nazionale. L’incontro ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, esperti militari, accademici e industrie strategiche, per confrontarsi sulle sfide attuali e future che riguardano il settore difensivo. Tra i protagonisti, i ministri Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti, che hanno partecipato attivamente alle discussioni. I temi affrontati spaziano dalle dinamiche geopolitiche all’intelligenza artificiale, fino alla crescente importanza del Mediterraneo sullo scacchiere internazionale.

L’università degli Studi Link ospita il forum sulla difesa e sicurezza nazionale

L’aula magna Franco Frattini dell’università degli Studi Link è stata teatro di una giornata intensa, dedicata a un dialogo approfondito sulle strategie per la difesa del paese. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Centro Studi Machiavelli, struttura nota per il suo impegno negli studi politici e strategici. I partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi su aspetti tecnici e politici legati alle risposte che l’Italia deve dare, per mantenere la propria sicurezza in un contesto internazionale sempre più instabile. La scelta della sede universitaria ha offerto un luogo di riflessione aperto anche alla comunità accademica, rafforzando il dialogo tra teoria e pratica.

Il clima della giornata è stato quello di un dibattito serrato, con interventi che si sono alternati tra analisi geopolitiche, sfide militari e innovazioni tecnologiche che interessano il settore difensivo. La presenza di figure istituzionali di spicco ha dato slancio al confronto, caldeggiando un approccio integrato tra politica, industria e ricerca scientifica. Il programma ha previsto momenti dedicati sia a relazioni ufficiali sia a discussioni più tecniche, volto a mettere in evidenza la necessità di misure concrete per garantire un sistema nazionale più autonomo e pronto a rispondere alle nuove minacce.

Temi principali: geopolitica, intelligenza artificiale e ruolo del Mediterraneo

Diversi interventi si sono focalizzati sul quadro geopolitico attuale, segnato da tensioni e competizioni che interessano direttamente la difesa europea e italiana. Le discussioni hanno evidenziato l’urgenza di incrementare l’autonomia strategica del paese, riducendo la dipendenza da fornitori esteri e rafforzando le capacità di progettazione e produzione nazionale. In questo senso, l’avanzamento tecnologico è stato posto al centro dell’attenzione, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito militare.

L’intelligenza artificiale è vista come uno strumento chiave per migliorare l’efficacia degli apparati difensivi, sia nei sistemi di monitoraggio sia nelle operazioni sul campo. Le tecnologie emergenti offrono nuove possibilità, ma comportano anche questioni complesse legate all’etica e alla gestione. Nelle discussioni è emerso come occorra un equilibrio tra innovazione e controllo, per evitare rischi e garantire un uso responsabile. Parallelamente, il Mediterraneo è stato indicato come un’area di crescente importanza strategica per l’Italia, punto di congiunzione tra Europa, Africa e Medio Oriente. Controllarne le rotte e assicurare la stabilità in quest’area si traduce in un interesse diretto per la difesa nazionale.

I protagonisti del convegno: istituzioni, accademia e industria a confronto

Alla tavola rotonda hanno preso parte esponenti di rilievo in diversi ambiti. Il ministro della difesa Guido Crosetto e il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sono intervenuti sottolineando la priorità data agli investimenti per la sicurezza. Roberto Russo, direttore generale dell’università Link, ha evidenziato l’importanza del legame tra ricerca e sviluppo nel settore militare. Daniele Scalea, presidente del Centro Studi Machiavelli, ha aperto la discussione, coinvolgendo sia accademici, sia rappresentanti dell’industria come Giuseppe Cossiga di Aiad e Antonio Gozzi di Federacciai.

Altri partecipanti hanno affrontato aspetti specifici: Gianclaudio Torlizzi, consigliere del ministro della difesa, ha toccato la pianificazione strategica. Stefania Craxi, presidente della commissione affari esteri e difesa al Senato, ha portato l’attenzione sui temi di policy estera. Hanno contribuito anche esperti come Francesco Diella del Centro Studi Machiavelli, Gianandrea Gaiani direttore di Analisi Difesa, e Guglielmo Picchi, coinvolto nelle relazioni internazionali del Centro Studi Machiavelli.

Dall’industria sono arrivati contributi di alto livello con Alessandro Ercolani di Rheinmetall Italia e Lorenzo Mariani di Mbda Italia. È intervenuto pure Vincenzo Sanfilippo del DNA e Antonino Minardo, presidente della commissione difesa della Camera. Il confronto, arricchito da figure come Gabriele Maria Cafiero di Fincantieri e Andrea Gueglio della Marina Militare, ha mostrato un sistema difesa articolato, dove accademia, politica e industria collaborano per affrontare sfide complesse.

Innovazioni tecnologiche e pianificazione militare nell’orizzonte 2025

Nel corso del convegno si è discusso anche delle prospettive tecnologiche per i prossimi anni. L’introduzione dell’intelligenza artificiale in ambito militare è ritenuta cruciale per aumentare la precisione e la reattività delle unità. Il settore della simulazione e formazione è stato evidenziato come area di sviluppo, grazie agli interventi di Giuseppe Pietroniro di Leonardo. La gestione delle risorse umane della Marina Militare è stata illustrata da Andrea Gueglio, che ha descritto gli sforzi per migliorare l’impiego del personale.

La pianificazione militare riguarda anche l’adeguamento delle capacità operative e logistiche, con attenzione all’industria nazionale come Iveco Defence Vehicles e alle aziende tecnologiche come Quantum Ket. Ha preso la parola Camillo Sileo, già vice-capo del VI reparto dello Stato Maggiore della difesa, per spiegare le esigenze operative emerse sul campo. Stefano Cont, direttore capacità e pianificazione dell’Agenzia europea per la difesa, ha richiamato l’importanza della cooperazione tra paesi europei.

Le previsioni al 2025 mostrano un contesto che richiede risposte rapide e flessibili, con maggiore attenzione allo sviluppo di strumenti digitali e nuovi equipaggiamenti. Gli investimenti nella difesa appaiono destinati a consolidare le capacità sovranazionali, mantenendo però un’attenzione precisa alla difesa nazionale e al ruolo sovrano dell’Italia nelle scelte strategiche.

Il ruolo delle istituzioni e le sfide politiche nella sicurezza nazionale

L’impegno dei rappresentanti politici si è concentrato sulle leggi e le strategie necessarie per accompagnare i cambiamenti richiesti dal settore difensivo. Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, ha sottolineato la necessità di bilanciare la sicurezza interna con la tutela della privacy e della democrazia. Stefania Craxi ha ricordato come il Parlamento giochi un ruolo fondamentale nel controllo e nella definizione delle politiche di difesa.

Gli investimenti delineati dal ministero dell’economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, puntano a sostenere sia la ricerca sia l’aggiornamento delle forze armate, per affrontare minacce ibride e nuovi scenari internazionali. L’evoluzione normativa deve tenere conto anche degli aspetti tecnologici e delle conseguenze geopolitiche, dove il nostro paese si trova a operare. Le difficoltà maggiori restano il coordinamento fra ministeri, comparti industriali e forze armate, oltre alla capacità di anticipare i pericoli futuri senza perdere margini di autonomia.

Il convegno ha fatto emergere che la difesa non è soltanto un tema militare ma un insieme di scelte che coinvolgono politica, economia, tecnologia e diplomazia, in un quadro dove la sicurezza nazionale dipende da equilibri complessi, in continuo cambiamento.

Change privacy settings
×