convegno a chieti sul vino biologico, sostenibilità e benessere: evidenze scientifiche e applicazioni pratiche

convegno a chieti sul vino biologico, sostenibilità e benessere: evidenze scientifiche e applicazioni pratiche

A Chieti, il 31 maggio 2025, un convegno all’università “Gabriele d’Annunzio” presenta ricerche sul vino biologico, evidenziandone benefici per salute, sostenibilità ambientale e qualità produttiva nel progetto Vinosophia.
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Il 31 maggio 2025 a Chieti si terrà un convegno sul vino biologico, che approfondirà sostenibilità ambientale, benefici per la salute e qualità organolettica, presentando i risultati del progetto "Vinosophia" promosso dall’università “Gabriele d’Annunzio” e aziende vinicole. - Gaeta.it

Un incontro dedicato al vino biologico si svolgerà a chieti il 31 maggio 2025 presso l’aula convegni del CAST, nel campus dell’università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’evento metterà a confronto esperienze e ricerche scientifiche sul ruolo del vino biologico rispetto alla sostenibilità ambientale e agli effetti sulla salute, con approfondimenti sulle proprietà organolettiche e sulle ricadute a livello psicologico e gastroenterologico. La discussione si concentra sulle evidenze raccolte nell’ambito di un progetto finanziato dal ministero dello sviluppo economico e del made in Italy.

Il contesto e la location del convegno sul vino biologico

Il 31 maggio 2025, dalle ore 9:00, l’aula convegni del CAST ospiterà un convegno che unisce il mondo accademico e quello produttivo nel settore vinicolo biologico. Il luogo scelto, all’interno del campus dell’università “Gabriele d’Annunzio” a Chieti-Pescara, rappresenta un centro di riferimento per studi avanzati, con una forte attenzione alle tecnologie applicate e all’innovazione in ambito scientifico e tecnologico. Il convegno si svolge in un ambiente che facilita il confronto tra ricercatori, produttori e altri stakeholders interessati al tema della sostenibilità agricola e della salute dei consumatori.

L’iniziativa si inserisce in un contesto di sensibilizzazione crescente verso la filiera biologica e le pratiche a basso impatto ambientale. Si intende fornire un quadro chiaro e aggiornato sullo stato delle conoscenze e le evidenze scientifiche raccolte in varie discipline: dalla psicometria alla farmacologia, dall’enologia alle scienze alimentari. In questo modo, la città di Chieti si riconferma come polo di rilievo nella promozione di studi multidisciplinari legati al made in Italy e alle eccellenze agroalimentari italiane.

I protagonisti e le voci del convegno: accademici e produttori in dialogo

L’evento vedrà la partecipazione di diversi esperti coordinati dal professor Aristide Saggino, docente di Psicometria presso il Dipartimento di Psicologia dell’università “Gabriele d’Annunzio”, e dal dottor Franco D’Eusanio, fondatore dell’azienda vinicola Chiusa grande. La collaborazione tra mondo accademico e produttori si configura come un elemento centrale per approfondire gli aspetti legati alla coltivazione biologica e all’impatto dei trattamenti sul prodotto finale.

I relatori e i loro contributi

Tra i relatori figura il professor Sjoerd J. H. Ebisch, docente di Psicometria presso il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche, che porterà contributi sulle analisi psicologiche legate al consumo del vino biologico. La professoressa Patricia Giuliani, del Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche, approfondirà gli aspetti farmacologici. L’enologo dell’azienda Chiusa Grande, Michele Cimorosi, illustrerà le tecniche produttive, mentre la dottoressa Giovanna Giovinazzo, dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, offrirà una lettura sulle caratteristiche nutrizionali e di sicurezza alimentare. Concludono i lavori il professor Matteo Neri e il professor Marco Tommasi, esperti di psicometria, con riflessioni legate alle metodologie di valutazione del benessere associato al consumo del vino biologico.

Quel dialogo tra scienza e produzione permette di creare un quadro dettagliato sulle proprietà del vino biologico in relazione agli aspetti socio-sanitari e ambientali, offrendo spunti concreti per migliorare la qualità del prodotto e la sua accettazione sul mercato.

Il progetto vinosophia: obiettivi e risultati della ricerca scientifica

L’appuntamento è parte integrante del progetto “Vinosophia”, nato per sviluppare e promuovere un vino biologico con effetti positivi sulla salute e basso impatto ambientale. L’obiettivo principale consiste nel dimostrare come le tecniche di vinificazione rispettose dell’ambiente possano influire sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto, comparando i risultati con quelli ottenuti da vini convenzionali.

La ricerca ha incluso una serie di test su consumatori e pazienti, valutando parametri psicologici, biologici e gastroenterologici. Tra gli effetti emersi, un ruolo importante è svolto dall’attività antiossidante del vino biologico, risultata più marcata rispetto a quella del vino tradizionale. Questa caratteristica si traduce in un minore impatto negativo sulle capacità cognitive, elemento rilevante soprattutto per chi consuma vino regolarmente.

Inoltre, l’indagine ha coinvolto pazienti soggetti a reflusso gastroesofageo verificandone la risposta al consumo del vino biologico. È stato riscontrato un numero inferiore di episodi di reflusso rispetto all’assunzione del vino convenzionale, segno che le sostanze presenti nel vino biologico risultano meno irritanti per tali condizioni.

Queste scoperte mettono in luce potenzialità concrete di un’agricoltura più attenta all’ambiente e di un consumo responsabile che tiene conto anche delle ripercussioni sulla salute, restaurando un legame più armonico tra produzione, sostenibilità e benessere.

Approfondimenti scientifici e testimonianze: il contributo del professor aristide saggino

Il professor Aristide Saggino, che coordina i lavori, evidenzia come l’iniziativa raccolga i frutti di una collaborazione corale tra università e aziende vinicole, con un supporto pubblico ben definito. La ricerca, condotta dall’università “Gabriele d’Annunzio”, dalle aziende Chiusa grande e Made in bio, ha voluto sviluppare un vino bianco biologico con caratteristiche di salute e sicurezza alimentare rafforzate, ottenute attraverso pratiche agricole e produttive più pulite.

Saggino sottolinea che il progetto, finanziato dal ministero dello sviluppo economico e del made in Italy, ha fornito dati concreti sul diverso impatto dei vini biologici rispetto a quelli convenzionali. “Il vino biologico ha mostrato una maggiore capacità antiossidante, che può contribuire a ridurre lo stress ossidativo dell’organismo”. Al tempo stesso ha dimostrato di influire meno negativamente sulle funzioni cognitive, un punto che apre ulteriori possibilità di studio in ambito neuropsicologico.

Infine, la ridotta incidenza di reflusso gastroesofageo tra i pazienti coinvolti rafforza l’idea che i vini prodotti con metodi biologici siano meglio tollerati dal punto di vista gastroenterico. Questi risultati rafforzano l’interesse su strategie di produzione più attente alle caratteristiche nutrizionali, rinnovando il dialogo tra ricerca e impresa vinicola. La conferenza di chieti sarà l’occasione per condividere i dettagli di questi studi e per favorire un confronto aperto sulle prospettive future.

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