Un controllo approfondito nelle valli di lanzo da parte dei carabinieri di torino, con l’ausilio degli ispettori dell’area metropolitana e specialisti della tutela lavoro, ha portato alla luce irregolarità pesanti in due cantieri edili. Il blitz, mirato a verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza e il lavoro regolare, ha accertato non solo carenze documentali ma anche la presenza di lavoratori in nero. Sono scattate denunce, sanzioni amministrative e la sospensione di una delle attività coinvolte.
Carabinieri e ispettori sotto i riflettori nei controlli ai cantieri
L’operazione congiunta, attuata nel 2025, ha puntato a verificare che le imprese fossero in regola con i piani di sicurezza e la normativa sul lavoro. Le forze dell’ordine hanno passato al setaccio due cantieri attivi nelle valli di lanzo, valutando ogni aspetto della gestione operativa e della tutela dei lavoratori. Era fondamentale ricostruire se fossero state rispettate le misure di sicurezza previste dal piano operativo e se i lavoratori fossero stati assunti regolarmente e formati.
Situazioni critiche nei cantieri ispezionati
Nel primo cantiere, impegnato nel ripristino delle sponde stradali, la verifica ha evidenziato diverse lacune. Il piano operativo di sicurezza non dava conto in maniera sufficiente dei rischi di seppellimento, una minaccia reale negli scavi a ridosso di terreni instabili. A rendere la situazione ancora più pericolosa, gli operatori non avevano predisposto segnaletica adeguata per mettere in guardia gli operai e gli utenti della strada.
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Nel secondo cantiere la situazione era ben più grave. L’impresa non era abilitata legalmente a svolgere quell’attività, non aveva presentato il piano operativo di sicurezza, e due lavoratori risultavano impiegati “in nero”. Nessuno dei due aveva contratto, formazione specifica o visita medica, elementi di base obbligatori per operare in un cantiere. Di fronte a queste violazioni, gli ispettori hanno disposto la sospensione immediata del cantiere.
Conseguenze legali e sanzioni economiche per le imprese coinvolte
I due titolari delle ditte edili hanno ricevuto una denuncia formale dall’autorità giudiziaria di ivrea. Le ispezioni hanno portato anche a sanzioni amministrative per un totale di 27.368 euro. Questi numeri vanno ben oltre le cifre: rappresentano il prezzo della violazione delle regole che servono a evitare rischi e salvaguardare la vita degli operai.
Impatto delle inadempienze nel settore edilizio
Le inadempienze registrate configurano una situazione seria, che coinvolge sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori e corretta competizione nel mercato. Imprese che agiscono in maniera irregolare mettono a rischio vite umane e screditano quelle aziende che seguono scrupolosamente le norme.
Già in fase di indagine preliminare si è deciso di adottare provvedimenti severi. Rimane la presunzione di innocenza per i titolari finché non si arriva a una condanna definitiva.
Nuovi controlli in arrivo e l’impegno contro il lavoro irregolare
I carabinieri e gli ispettori confermano che non si fermeranno qui. I controlli sul territorio saranno intensificati per colpire il lavoro sommerso e le cattive pratiche nella gestione della sicurezza. A prescindere da ogni valutazione giudiziaria, il messaggio è chiaro: sul lavoro non si può mettere a rischio la vita.
Il codice penale prevede sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza. Eppure ancora oggi ci sono casi in cui la sicurezza viene sottovalutata o ignorata, in nome del risparmio o della fretta. Questa operazione nelle valli di lanzo fa capire che gli organismi preposti sono pronti a intervenire senza esitazioni, per proteggere chi lavora e contrastare le pratiche scorrette che danneggiano l’intero comparto edile.