Il 2024 ha visto in italia un incremento significativo dei controlli lungo tutta la filiera agroalimentare e ambientale. Dalle verifiche sulle etichettature e la tracciabilità dei prodotti fino ai monitoraggi su caccia, discariche e inquinamento, le forze dell’ordine hanno lavorato con maggiore intensità. I numeri confermano un impegno esteso per garantire la qualità del cibo e il rispetto delle norme nel territorio. Le sanzioni e le denunce sono aumentate in parallelo, riflettendo una presenza più capillare sul campo.
Attività del comando carabinieri unità forestali, ambientali e agroalimentari e bilancio dei controlli
Nel corso del 2024, il comando carabinieri unità forestali, ambientali e agroalimentari ha eseguito quasi 900mila controlli concentrati su aspetti diversi, tra cui frodi alimentari, utilizzo dei fitofarmaci, indicazione dell’origine dei prodotti, nonché verifiche nei confronti di attività di caccia e indagini sulle discariche abusive e sull’inquinamento. Queste operazioni hanno portato a oltre 36.000 contravvenzioni pecuniarie che complessivamente ammontano a 40 milioni di euro e hanno coinvolto 16.000 persone denunciate all’autorità giudiziaria.
Il bilancio è stato illustrato a roma, presso il ministero dell’agricoltura, durante una presentazione officiata alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida. I dati riflettono un’azione continua e strutturata delle forze dell’ordine nel proteggere non solo la sicurezza alimentare, ma anche l’ambiente e il territorio in generale.
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Nell’ambito agroalimentare il Cufaa ha disposto 11.881 controlli specifici. Le sanzioni amministrative legate a questi interventi superano i 7,3 milioni di euro mentre le denunce formali sono state 226, con 150 illeciti accertati. Le verifiche hanno affrontato in particolare i casi di illecito utilizzo dei fondi europei messi a disposizione dalla politica agricola comune , oltre a documentazioni false riguardo ai titoli di proprietà terriera e contratti falsificati o scaduti.
Un’attenzione particolare è stata rivolta ai prodotti a denominazione di origine protetta e indicazione geografica , per tutelare i produttori e il valore aggiunto legato a queste certificazioni. L’obiettivo è garantire trasparenza e affidabilità nei confronti dei consumatori, impedendo pratiche fraudolente che potrebbero danneggiare le coltivazioni di qualità e i mercati di riferimento.
Valutazioni ufficiali sulla sicurezza del consumatore e collaborazione istituzionale
Il quadro delineato dai numeri è stato definito “sicuro” per chi acquista prodotti alimentari, un giudizio ribadito dalle autorità del Cufaa e riconfermato dal ministro Lollobrigida. Secondo il titolare del ministero delle politiche agricole, l’Italia non si distingue per un maggior numero di crimini, bensì per un aumento dei controlli e una maggiore efficacia delle operazioni.
Il ministro ha sottolineato la necessità di una collaborazione più stabile e coordinata con le regioni, per uniformare le modalità operative e intensificare il sistema di controllo. Il generale di corpo d’armata Fabrizio Parrulli, comandante del Cufaa, ha definito i dati confortanti, collocando l’attività italiana su un livello paragonabile a quello di altri paesi europei. Parrulli ha descritto la strategia come prevenzione prioritariamente, con un intervento repressivo solo quando richiesto.
L’intensificazione dei controlli mette l’Italia in una posizione attenta, volta a salvaguardare i consumatori e a preservare il territorio da rischi ambientali, frodi e danni economici. Queste attività proseguiranno a ritmo sostenuto anche nel prossimo futuro, con la volontà di mantenere alta la guardia su tutti i fronti rilevanti.