continua la crisi tra iran e israele: missili su beer sheva e raid israeliani a teheran

continua la crisi tra iran e israele: missili su beer sheva e raid israeliani a teheran

L’escalation militare tra Iran e Israele colpisce Beer Sheva e Teheran, mentre a Ginevra si tengono colloqui diplomatici con la partecipazione di Usa, Russia e paesi europei per cercare una soluzione alla crisi.
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Escalation militare tra Iran e Israele con attacchi missilistici e raid aerei, mentre a Ginevra si tengono colloqui diplomatici per cercare una soluzione; Stati Uniti e Russia adottano posizioni di cautela per evitare un conflitto più ampio. - Gaeta.it

Un’escalation militare scuote il Medioriente mentre iran e israele si scambiano attacchi diretti. La città di Beer Sheva, centro strategico del sud di israele, è stata colpita ripetutamente da missili iraniani, provocando danni a strutture civili e feriti tra la popolazione. Dal cielo di Teheran, invece, si segnalano raid aerei israeliani contro presunti siti nucleari iraniani, che segnano una nuova fase del conflitto. Sul fronte diplomatico, la tensione resta alta ma le diplomazie occidentali tentano di aprire un confronto diretto a Ginevra. Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con cautela e preoccupazione le mosse di Usa e Russia.

Attacchi missilistici iraniani colpiscono beer sheva e causano danni negli edifici civili

Nelle ultime ore, la città di Beer Sheva, nel sud di israele, è stata nuovamente bersaglio di attacchi missilistici da parte delle forze iraniane. Le sirene antiaeree hanno risuonato diverse volte, avvisando i cittadini dell’imminente pericolo. I sistemi di difesa aerea israeliani sono entrati in azione cercando di intercettare i razzi lanciati da Teheran, ma non sempre con successo. Cinque civili sono rimasti leggermente feriti, secondo fonti locali. Diverse abitazioni e condomini hanno riportato danni evidenti dovuti agli impatti.

Precedente attacco all’ospedale soroka

Non è la prima volta che Beer Sheva subisce questi attacchi. I missili hanno già colpito la città ieri, ma oggi il bilancio dei danni si aggrava e crea ulteriore panico tra la popolazione. Il bersaglio principale di ieri era stato l’ospedale Soroka, struttura fondamentale per la zona, dove sono stati distrutti diversi reparti secondo il direttore generale Shlomi Kodesh. Kodesh ha precisato che, fortunatamente, l’edificio era stato evacuato in anticipo, evitando vittime tra i pazienti. Il centro sanitario, tuttavia, ha subito danni significativi a livello strutturale, con edifici compromessi e attrezzature distrutte, limitando gravemente le sue funzioni.

Raid israeliani a teheran colpiscono presunti centri di ricerca nucleare iraniani

In risposta agli attacchi missilistici, l’esercito israeliano ha ammesso di aver effettuato una serie di raid mirati a Teheran. Secondo quanto riferito dalle forze armate israeliane negli otto giorni trascorsi dall’inizio del conflitto, i bombardamenti hanno colpito un centro di ricerca e sviluppo di armi nucleari, che rappresenta un nodo cruciale nell’ambito militare iraniano. I raid hanno interessato il cuore della capitale iraniana, segnando un’escalation significativa dal punto di vista strategico.

Obiettivi e conseguenze militari

Questi attacchi aerei hanno l’obiettivo di rallentare o bloccare progetti militari ritenuti pericolosi per la sicurezza di israele e dell’intera regione. La notizia è stata diffusa dall’esercito israeliano senza dettagli specifici sulla dimensione dei danni o sul numero di operazioni compiute. Queste operazioni contribuiscono a irrigidire la tensione tra i due Paesi e alzano il rischio che il conflitto locale si trasformi in uno scontro più esteso.

A ginevra incontro diplomatico tra iran e paesi europei per discutere della crisi

In un quadro segnato dalla violenza, si registra un tentativo di riequilibrare la situazione attraverso la diplomazia. Oggi a Ginevra, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato i suoi omologhi francese, britannico e tedesco – rispettivamente Jean-Noel Barrot, David Lammy e Johann Wadephul – oltre all’alto rappresentante per la politica estera della Ue Kaja Kallas. Questo summit è stato promosso da Parigi, Londra e Berlino con l’intento di aprire un canale di dialogo diretto con Teheran, dopo l’escalation militare.

Obiettivi del summit a ginevra

L’incontro rappresenta una delle poche occasioni di confronto diretto tra gli stati europei e iran in questa fase critica. I colloqui mirano a individuare una possibile via per mitigare le tensioni e discutere di una riduzione degli scontri, pur senza escludere i nodi irrisolti legati al programma nucleare iraniano e alle azioni militari nella regione. L’equilibrio diplomatico rimane fragile, in particolare considerata la generale diffidenza tra le parti.

Gli stati uniti rimandano la decisione sull’ingresso diretto nel conflitto e aprono a negoziati

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di rinviare la decisione di intervenire direttamente nel conflitto tra iran e israele. La Casa Bianca ha comunicato che il presidente vuole lasciare una finestra di due settimane per permettere eventuali negoziati con Teheran, considerati possibili ma non certi. Karoline Leavitt, portavoce ufficiale, ha riferito che Trump valuta concreta la possibilità che si possano aprire trattative diplomatiche nelle prossime settimane.

Approccio degli usa alla crisi mediorientale

La sospensione momentanea della svolta militare diretta da parte di Washington punta a offrire un ulteriore margine per una risoluzione pacifica. Trump intende pesare le opzioni con cautela, osservando da vicino gli sviluppi sul terreno prima di decidere una politica più interventista. Questa posizione mette in evidenza il ruolo delicato degli Stati Uniti, chiamati a evitare un allargamento eccessivo del confronto in Medio Oriente.

La russia avverte sui pericoli di un cambio di regime in iran e sulla possibile escalation regionale

La Russia mantiene una linea netta nei confronti della crisi in corso in Medio Oriente. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito “inaccettabile” ogni ipotesi di cambio di regime in iran, avvisando che ciò potrebbe scatenare conseguenze imprevedibili. In un’intervista a Sky News, Peskov ha precisato che la Russia reagirebbe con forza soprattutto nel caso in cui venisse eliminata la Guida suprema Ayatollah Ali Khamenei.

Posizione russa nel contesto geopolitico

Secondo Peskov, la situazione non riguarda solo la regione mediorientale ma ha ripercussioni globali. L’aggiunta di nuovi attori militari nel conflitto rischia di alimentare una spirale di violenza senza fine. L’intervento russo, quindi, si presenta come una voce critica e un elemento di stabilità che invita a contenere ogni forma di escalation. La posizione di Mosca sottolinea i delicati equilibri geopolitici legati a questo scontro, dove ogni mossa può avere effetto a catena.

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