consumi culturali in Emilia-Romagna: spesa mensile superiore alla media nazionale e trend di festival in crescita

consumi culturali in Emilia-Romagna: spesa mensile superiore alla media nazionale e trend di festival in crescita

L’Emilia-Romagna supera la media nazionale con una spesa culturale mensile di 95,9 euro pro capite, valorizzando festival come quelli di Modena, Ferrara e Bologna e sostenendo turismo e consumi tradizionali.
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L’Emilia-Romagna si distingue per una spesa culturale superiore alla media nazionale, con forte partecipazione a eventi, festival e turismo culturale, sostenendo così l’economia locale e valorizzando il patrimonio artistico della regione. - Gaeta.it

L’Emilia-Romagna si conferma una regione attenta agli investimenti in cultura rispetto al resto d’Italia. Nel corso dell’ultimo anno, la spesa media mensile destinata ai consumi culturali da parte degli emiliano-romagnoli ha superato la media nazionale, mostrando anche un interesse rilevante verso eventi e festival sul territorio. Dati recenti, raccolti dall’Osservatorio sui consumi culturali promosso da Impresa Cultura Italia – Confcommercio, fotografano abitudini e preferenze di una parte significativa della popolazione locale, mettendo in evidenza aspetti di lettura, turismo e partecipazione ad eventi culturali.

spesa media in consumi culturali dell’Emilia-Romagna rispetto al dato nazionale

Nel 2024, l’Emilia-Romagna ha registrato una spesa mensile media di 95,9 euro pro capite destinata alla cultura. Questo importo supera gli 86 euro nazionali del 11,5%. Il dato si basa su un’indagine condotta tra i residenti della regione, offrendo un quadro generale delle abitudini di spesa in ambito culturale. Nonostante questa attenzione verso la cultura, solo il 5% dei rispondenti dichiara di aver dedicato più di 400 euro annui. Questo indica che la maggior parte degli abitanti investe in consumi culturali in modo moderato, probabilmente suddividendo la spesa tra diverse attività e forme di fruizione culturale.

Il maggiore impegno economico della regione rispetto alla media italiana può riflettere sia la presenza di un’offerta culturale più ampia sia una risposta dei cittadini più coinvolta nel tessuto culturale. L’indagine ha coinvolto diverse categorie di consumi, incluse librerie, eventi, musei, cinema, e abbonamenti a piattaforme digitali, creando un quadro dettagliato delle priorità e delle scelte di spesa degli emiliano-romagnoli.

Preferenze di lettura e impatto del digitale sui consumi culturali

Uno degli aspetti monitorati riguarda le modalità di lettura dei libri e l’informazione. Secondo l’Osservatorio, il libro digitale fatica a conquistare chi vive in Emilia-Romagna, al contrario della lettura su supporto fisico, ancora scelta da circa il 78% degli intervistati. Restano evidenti motivi legati alla tradizione, alla comodità di lettura e alla percezione tattile del libro cartaceo, che ancora domina il mercato culturale locale.

Cresce invece la presenza del formato digitale quando si parla di informazione quotidiana. Il pubblico preferisce consultare la versione online dei giornali, sfruttando la comodità immediata dell’accesso a notizie e aggiornamenti. Questo cambiamento evidenzia una tendenza diffusa in molte regioni italiane, dove l’informazione digitale sostituisce gradualmente quella cartacea, pur senza intaccare il ruolo specifico della carta per certi consumi culturali tradizionali.

La preferenza per il cartaceo nel caso dei libri indica inoltre che la lettura resta un’attività di fruizione più attenta e riflessiva, mentre l’informazione si consuma più velocemente e in modo più frammentato, modalità più consona alle piattaforme digitali. L’Osservatorio individua dunque una divisione netta nel comportamento dei consumatori culturali, che può orientare le scelte delle imprese del settore.

turismo culturale e soggiorni alberghieri in Emilia-Romagna

L’Osservatorio dedica attenzione anche agli effetti dei consumi culturali sul turismo locale. Il 71% delle persone che hanno scelto un weekend culturale in Emilia-Romagna o oltre ha soggiornato almeno una notte in strutture alberghiere private. Questo dato dimostra quanto la cultura sostenga non solo iniziative di fruizione diretta, ma contribuisca a sviluppare indotti connessi, come quello dell’ospitalità.

Gli eventi culturali attraggono turisti interessati a visite di musei, mostre, itinerari storici e festival. Il soggiorno in hotel o altre strutture ricettive amplifica l’impatto economico della cultura sulla regione, coinvolgendo hotel, ristoranti e altri servizi. Si delinea quindi un legame stretto tra esperienze culturali e turismo sostenuto da una domanda che privilegia la qualità del soggiorno, soprattutto nelle province più attive sul piano culturale.

Queste dinamiche rappresentano un aspetto rilevante per le politiche di sviluppo locale perché consentono di pianificare iniziative che si ripercuotano positivamente su più segmenti del mercato, oltre alla semplice offerta culturale diretta, valorizzando l’intero sistema territoriale.

il ruolo crescente dei festival culturali in Emilia-Romagna

Uno dei fenomeni più evidenti emersi nell’ultimo anno riguarda l’interesse verso i festival organizzati nella regione. Oltre il 40% degli emiliano-romagnoli hanno partecipato ad almeno un evento di questo tipo. Tre manifestazioni si sono imposte per affluenza e rilevanza: il Festival della Filosofia in provincia di Modena, il Festival di Internazionale a Ferrara e il Festival dell’Oriente a Bologna.

Questi appuntamenti raccolgono pubblico eterogeneo, attratto da temi culturali diversi, dalla riflessione filosofica, all’attualità dei temi globali fino agli incontri tra culture differenti. La partecipazione numerosa testimonia il valore percepito di queste iniziative, capaci di coinvolgere la comunità locale e di mettere in luce la ricchezza culturale delle città che le ospitano.

I festival non solo si confermano eventi di intrattenimento, ma diventano occasioni di confronto e scambio, fondamentali per tessere relazioni all’interno della società. Inoltre generano spostamenti, alimentano la domanda turistica e potenziano la visibilità regionale a livello nazionale. In questo senso, Ferrara con il lancio di Impresa Cultura Ferrara, diventa una realtà centrale per la promozione e il coordinamento del settore culturale sul territorio.

Le esperienze in altre città come Milano e Cremona hanno contribuito a rafforzare la rete di Impresa Cultura Italia – Confcommercio, organizzazione che mette insieme interessi e attività varie per valorizzare il comparto artistico e culturale, importante per il tessuto economico e sociale dell’Emilia-Romagna.

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