L’attenzione al ruolo del consumatore all’interno delle strategie aziendali cambia prospettiva, spostandosi da un destinatario passivo a un attore attivo nel percorso verso la sostenibilità. Questo cambiamento riflette una trasformazione importante nell’approccio alle scelte di consumo e nella comunicazione delle imprese. È quanto emerge dagli interventi di aziende presenti a Eiis Summit 2025, evento che si è svolto a Roma e dedicato alle pratiche sostenibili e alla responsabilità delle imprese e dei cittadini.
La centralità del consumatore nelle strategie aziendali
Durante Eiis Summit 2025, Cinzia Pollio, coordinatrice progetti e politiche per i consumatori di Cittadinanzattiva, ha evidenziato come le aziende della distribuzione e produzione abbiano inserito al centro delle loro strategie il consumatore. È un cambiamento che segna la fine del consumatore visto come destinatario passivo di messaggi promozionali. Ora viene riconosciuto come un soggetto capace di contribuire attivamente alla transizione verso modelli di consumo più sostenibili.
Questo passaggio riflette una consapevolezza nuova, che spinge le imprese a coinvolgere chi acquista nelle proprie scelte e processi produttivi. Più che proporre prodotti o comunicazioni unidirezionali, molte realtà puntano a instaurare un dialogo che valorizzi la responsabilità individuale e collettiva.
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Questa attenzione a un consumo responsabile coinvolge non solo le procedure aziendali ma anche il modo di comunicare. Le iniziative presentate durante il summit hanno messo in luce progetti concreti che puntano a fornire informazioni trasparenti e a promuovere comportamenti consapevoli. In un contesto sempre più complesso, orientare il cliente verso scelte ponderate migliora anche la relazione tra aziende e cittadini, spostando l’attenzione dalla semplice vendita a un impegno condiviso.
La sfida della sostenibilità e il ruolo dell’educazione del consumatore
La sostenibilità si conferma un tema complesso e sfaccettato. Pollio ha spiegato come spesso la sua articolazione venga ridotta a messaggi semplicistici che rischiano di confondere o disorientare il consumatore. Questo può limitare la capacità degli individui di prendere decisioni mature e informate nelle loro abitudini di consumo.
Per Cittadinanzattiva, affrontare questa complessità significa educare chi acquista a riconoscere le diverse dimensioni che la sostenibilità coinvolge. Si tratta di un lavoro quotidiano che punta a sviluppare un senso critico attivo, anziché offrire risposte facili. Solo così si favorisce un miglior rapporto tra consumo e ambiente, giustizia sociale ed economia.
L’attenzione si concentra anche su come riconoscere e contrastare le comunicazioni ingannevoli. Il consumatore, secondo Pollio, sta acquisendo una maggiore capacità di analisi e selezione dei messaggi, segno di una maturazione importante. Questa evoluzione rappresenta un incentivo a proseguire con azioni di informazione e formazione rivolte alla società.
L’obiettivo principale resta aumentare la capacità dei consumatori di orientare la filiera produttiva con le proprie scelte. Non solo un semplice gesto d’acquisto ma un contributo diretto e significativo alla creazione di prodotti e servizi più rispettosi dell’ambiente e più attenti ai diritti.
Indagine su nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi: un focus sui comportamenti alimentari
Nella cornice di questa evoluzione, Cittadinanzattiva ha annunciato la presentazione di una nuova indagine dedicata all’agri-food, prevista il 29 maggio a Roma. Il progetto, intitolato “Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi”, coinvolge EngageMinds Hub e riceve i patrocini del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, oltre al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Questa indagine cerca di fotografare lo stato delle scelte alimentari diverse, puntando a individuare comportamenti virtuosi e ostacoli che rallentano la diffusione di una nutrizione sostenibile. Temi come lo spreco di cibo trovano particolare attenzione nel rapporto, evidenziando quanto incidano sulle risorse naturali e sull’ambiente.
Il progetto mira anche a mettere in luce l’importanza di una tavola più responsabile, in cui ogni singola decisione quotidiana influisce su un sistema più ampio. L’impegno verso una produzione alimentare sostenibile coinvolge non solo le aziende ma tutti, consumatori compresi, il cui contributo resta decisivo per costruire abitudini che rispondano a criteri di cura e rispetto.
Un impegno collettivo per la sostenibilità
Infine, questa iniziativa rafforza la necessità di un impegno collettivo, fatto di scelte consapevoli e di informazione trasparente, elementi indispensabili per rendere la sostenibilità un aspetto tangibile della vita di tutti i giorni.